Proposta

Alla ex Pastori Casanova nuovo crollo: «Quando ci sarà un recupero serio?»

Dalle aree dismesse secondo l’ex assessora Giada Turato dovrebbe ripartire Monza per la riqualificazione complessiva

Alla ex Pastori Casanova  nuovo crollo: «Quando ci sarà un recupero serio?»

Ci sono ex fabbriche, come la Pastori Casanova, dove ogni giorno aumenta lo stato di degrado ed è da queste aree dismesse che secondo l’ex assessora Giada Turato dovrebbe ripartire Monza.

Il degrado all’ex Pastori Casanova

«E invece cambiano le Giunte e tutto resta fermo», denuncia la politica con la sua associazione «Connetti».«Negli scorsi giorni ho ricevuto diverse segnalazioni dai residenti nelle zone limitrofe preoccupati perché è caduto un altro pezzo di tetto, oltre che per la situazione di degrado e abbandono – ha spiegato Turato – L’edificio è pieno di rottami, ogni volta che c’è un temporale forte si deteriora una parte o c’è il rischio che si stacchino delle lamiere, come già era successo qualche anno fa».

Da qui la richiesta al Comune perché porti avanti idee concrete su quest’area. «Ad esempio che convochi il privato per capire se ha già una proposta di recupero. L’area va comunque messa subito in sicurezza e i cittadini meritano di essere informati prima della eventuale demolizione, evitando quello che è successo con l’ex carcere di Via Mentana», aggiunge Turato.
Nel 2018 erano già state messe in sicurezza alcune porzioni dei cornicioni e delle facciate da cui si erano staccati frammenti di intonaco. Nel 2021 parte degli edifici dell’area erano stati demoliti in quanto pericolanti e da allora si vedono meglio il padiglione Nervi, un bell’esempio di architettura industriale firmato da un allievo di Pier Luigi Nervi, e la palazzina Liberty presenti nell’area.

La proposta di Connetti Monza

«A distanza di quasi 30 anni senza che sia cambiato nulla – affonda l’ex amministratrice – Si sente spesso parlare di rigenerazione urbana in senso improprio. In un momento storico in cui la nostra provincia è una delle più urbanizzate d’Italia, con un elevato indice di consumo di suolo che supera il 53%, classificandosi come la più cementificata tra le province lombarde e tra le prime in Italia, Monza ha bisogno più che mai di una “rigenerazione” in senso ampio, che vada oltre la semplice riqualificazione edilizia o recupero storico, includendo aspetti di miglioramento ambientale, sociale, ed economico per puntare a rendere la città più sostenibile e vivibile ovvero meno dipendenti dal consumo di suolo e più attente a migliorare la qualità dell’abitare rendendo la città più a misura d’uomo».

L’idea di Connetti Monza è quindi quella di mettere in campo una serie di idee per migliorare aree urbane degradate, non solo dal punto di vista fisico, ma anche sociale e ambientale.

Partendo dall’ex Pastori Casanova di via Dante che nel Novecento era famosa in Italia e all’estero per le stoffe jacquard da arredamento.
«Si parla di questa fabbrica, ma si pensi anche all’ex Macello o alla ex Fossati Lamperti – ha chiosato Turato – Progetti che restano sempre fermi al palo. La Giunta Faglia aveva presentato ufficialmente un piano di recupero dell’intero quartiere tra le vie Grossi e Dante con la creazione di una pinacoteca civica. Addirittura il famoso architetto Gae Aulenti in passato aveva già firmato un progetto di recupero con la valorizzazione, poi tramontato. La Giunta Allevi aveva successivamente dichiarato di riprendere in mano la situazione, senza però ottenere nessun risultato. L’attuale Giunta, a più di metà mandato, non ha ancora espresso alcuna idea di recupero dell’area».