Allarme polmonite: la Regione rassicura, legionella portata dal fiume? IL PUNTO
L'assessore Gallera: "Da subito è stato escluso che si trattasse di un virus".
Allarme polmonite: l’assessore regionale alla Sanità e Welfare Giulio Gallera rassicura i cittadini sulla situazione venutasi a creare dopo i casi segnalati di polmonite. In conferenza stampa nella sede di Ats Brescia, ieri martedì 11 settembre 2018 alle 18.30, Gallera ha spiegato che si stanno battendo piste differenti, indagando sul territorio facendo campionamenti nel fiume Chiese, sugli impianti di irrigazione, le torri di raffreddamento e di abbattimento fumi.
LEGGI ANCHE: Allarme polmonite West Nile malaria e legionella: Lombardia sotto assedio
Curva epidemica in calo
“Dai risultati delle indagini fin qui eseguite mi sento di tranquillizzare tutti, i cittadini in primis, sul fatto che la curva epidemica appare in calo. Da subito è stato escluso che si trattasse di un virus. Sono stati ricercati i possibili batteri interessati: legionella, pneumococco, coxiella, in quanto possibili agenti di polmoniti ‘di comunità”.
Le conferme per legionellosi dei 12 casi, che si sono concentrate il 10/9 (fino a lunedì mattina i casi confermati erano 2), orientano ulteriormente l’indagine epidemiologica verso un cluster di legionellosi.
IL SERVIZIO INTEGRALE SULLA CONFERENZA STAMPA SU BRESCIASETTEGIORNI.IT
LEGGI ANCHE: Il sindaco di Montichiari ostenta sicurezza: "Nessuna emergenza"
28 ricoveri tra Asola e Mantova
Oltre ai Comuni bresciani, i cui casi sembrerebbero in continuo aumento, si aggiungono anche alcune cittadine in provincia di Mantova, come Asola. All’interno del plesso ospedaliero ad oggi sono ricoverati 22 pazienti. Altri pazienti si sono rivolti al pronto soccorso di Asola, nella giornata odierna: sei di questi sono stati ricoverati all’ospedale di Mantova, mentre altri sei sono attualmente in pronto soccorso in fase di valutazione.
TUTTI GLI APPROFONDIMENTI SU GIORNALEDIMANTOVA.IT
Ancora grave il ragazzo bresciano ricoverato a Monza
Un ragazzo di 29 anni, bresciano, è ricoverato in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva del San Gerardo di Monza per una polmonite da legionella.
Invece l’anziano morto sabato 8 settembre all’ospedale di Desio, i cui esami specifici hanno evidenziato, in un quadro clinico compromesso, la positività degli accertamenti per legionella, non sussiste alcuna connessione con i casi di polmonite registrati a Brescia, ma rientra nella normale casistica annuale.
Febbre del Nilo, legnanese positivo al test
Cambiando emergenza sanitaria, il Comune di Legnano ha infine ricevuto la segnalazione da parte di Ats Milano Città Metropolitana della positività al West Nile virus di un residente in zona Canazza. E’ il terzo cittadino dell’Altomilanese colpito da febbre del Nilo, dopo l’inverunese ricoverato all’ospedale di Legnano e l’anziano di Vanzaghello che si è spento venerdì 7 settembre all’Humanitas di Rozzano.
PRECEDENTI: IL GIALLO LEGIONELLA A BRESSO:
Legionella Bresso, sanificata la Fontana del Mappamondo
Legionella a Bresso, i morti salgono a cinque
Dopo Bresso, allarme legionella anche nel Bresciano