Carnate

All’asta quel che rimane della gloriosa «Mellin», si parte da 800mila euro

In vendita la palazzina dell’azienda che chiuse i battenti nel 2002

All’asta quel che rimane della  gloriosa «Mellin», si parte da 800mila euro
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L’ecomostro dell’ormai ex area Mellin va all’asta. Questo il destino di quanto rimane del complesso industriale abbandonato alle porte di Carnate, in via Galilei, un tempo fiore all’occhiello della storia imprenditoriale brianzola e oggi poco più che un rudere, utilizzato da sbandati e senzatetto come rifugio di fortuna.

All’asta quel che rimane della gloriosa «Mellin», si parte da 800mila euro

A fissare l’audizione per il prossimo 7 novembre è il Tribunale di Monza, che in questo modo punta a mettere la parola fine a una questione aperta da oltre vent’anni. E più precisamente dal 2002, da quando cioè il noto marchio di prodotti dell’infanzia, dopo tre decenni di presenza in paese, decise di chiudere definitivamente i battenti.

La base d’asta per aggiudicarsi l’area di circa 93mila metri quadri è di 800mila euro, con rilanci di 10mila euro. All’interno del lotto, stando all’annuncio pubblicato in questi giorni, non solo il «compendio immobiliare in Carnate via Galilei 30 costituito da fabbricato ad uso commerciale», ma anche il “100% del capitale sociale della Geoimmobili Srl (valore nominale 50.000 euro), con oggetto sociale l’acquisto la vendita la permuta la costruzione la ristrutturazione di beni immobili, la gestione di immobili di proprietà sociale”.

Inoltre l’aggiudicatario potrà anche vantare un «credito di 1.960.000 euro verso Geoimmobili Srl per finanziamento infruttifero». Un bel «pacchetto», insomma, potenzialmente in grado di ridare lustro a una zona di Carnate che negli ultimi anni ha vissuto alti e bassi tentando un rilancio urbanistico e artigianale. La prima svolta, in tale direzione, era arrivata già nel 2021, quando l’azienda lesmese «Brianzatende», leader nella produzione e nella rivendita di tendaggi, aveva acquistato un’area di 10mila metri quadri all’interno dello stesso comparto per realizzare nuovi capannoni di stoccaggio dei componenti e dell’alluminio, ma anche un nuovo impianto di verniciatura all’avanguardia ampliando il proprio marchio. Ad essa aveva fatto seguito anche l’approvazione del nuovo Pgt da parte dell’Amministrazione comunale, che nel 2022, in ossequio alle disposizione della Provincia e della Regione, aveva inserito il polo industriale che affaccia sul Molgora all’interno dei cosiddetti ambiti vallivi protetti a livello paesaggistico.

A oggi, dunque, resta soltanto da delineare il futuro della palazzina, una volta sede degli uffici, e attualmente un rudere fatiscente utilizzato come ricovero di fortuna per tanti «fantasmi» che abitano abusivamente la zona. Esattamente come gli appartamenti che affacciano sulla piazza della chiesa, in centro Carnate, di proprietà dell’immobiliare «Barassi», sgomberati non più di un mese fa dalle Forze dell’ordine. Una dozzina di abitazioni, abbandonate di fatto da quindici anni, che finiranno all’asta sempre nel mese di novembre. L’augurio è quello che entrambe le audizioni vadano a buon fine e chiudere in questo modo due capitoli aperti da fin troppo tempo.

 

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