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Amstaff aggrediscono due cani: uno è morto, «Coco» è disperso

L'ennesimo episodio in cui sono coinvolti molossi a Monza. L'appello di Enpa: "Problema da affrontare"

Amstaff aggrediscono due cani:  uno è morto, «Coco» è  disperso
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Un cane è morto nell’aggressione e l’altro, ferito, purtroppo ancora non si trova. E i padroni di «Coco» sono disperati. L’ennesima aggressione avvenuto a Monza, ad opera di due molossi di razza Amstaff, si è verificata domenica in via Messa, all’interno del giardino della memoria. Un’area - purtroppo - nota per la pratica (diffusa un po’ ovunque) di lasciare i cani senza guinzaglio. Non è stata però questa la dinamica, nel caso specifico, perché si è trattata di una tragica fatalità.

Il racconto della vittima

Secondo quanto ha raccontato la stessa vittima dell’aggressione, un uomo che si trovava a passeggio con il suo cane, un bel cagnolone di tre anni di nome «Coco», i due Amstaff erano scappati il giorno prima da una proprietà e i padroni li stavano cercando invano da un giorno.
Purtroppo il caso ha voluto che a trovarli sulla loro strada siano stati «Coco» e il suo padrone, usciti in quella zona per una passeggiata. «I due Amstaff si sono scagliati sul mio cane e hanno iniziato a morderlo, lui è riuscito a scappare, era ferito e io per un po’ lo ho rincorso a mia volta per cercare di prenderlo, poi però a fermare la mia corsa ci hanno pensato gli Amstaff che mi hanno morso allo scarpone, fortunatamente senza ferirmi in profondità. Devo ringraziare di aver avuto scarpe resistenti».

Si cerca «Coco»

Da quel momento, ossia dall’altra domenica, il 18 maggio, i padroni cercano disperatamente «Coco» che ha fatto perdere le sue tracce, forse addentrandosi nel verde a ridosso della ferrovia. Ovviamente i padroni hanno lanciato un appello (chiunque dovesse vedere «Coco», in foto qui sopra, può chiamare il 338/3884633).

Non solo. «Abbiamo chiesto aiuto anche a Said Beid, il detective degli animali e a chiunque possa aiutarci a trovare il nostro cane, siamo disperati. Abbiamo già fatto diverse perlustrazioni, purtroppo finora senza risultato», ha spiegato il padrone sconvolto. «Coco» non è però l’unico cane ad essere finito sotto la furia dei due Amstaff, che erano scappati da una proprietà nella zona di Cederna il giorno precedente e finiti a vagare in via Messa. Gli stessi padroni dei due molossi avevano lanciato sui social appelli atti a ritrovarli, specificando di aver fatto tutto quello che era in loro potere per evitarne la fuga dalla loro proprietà e di essere pronti a pagare le conseguenze di quanto accaduto.

L’altro cagnolino è morto

«Un altro cagnolino purtroppo ha avuto la peggio, le sue ferite erano gravi e non ce l’ha fatta», ha spiegato il padrone di «Coco» al Giornale di Monza, ringraziando anche la vicina Clinica Veterinaria di via Messa per il pronto intervento. «Una cosa del genere non ci era mai capitata, «Coco» non era mai stato aggredito. Fondamentale è stato anche l’intervento degli operatori della Clinica Veterinaria: sono stati loro a prendere i due cani aggressivi e a portarli il canile al Fusi di Lissone», ha aggiunto il malcapitato, che ha presentato denuncia ai Carabinieri per l’accaduto. Ovviamente i proprietari sono andati subito a prenderli.

L’appello di Enpa

Intanto il presidente di Enpa Mb Giorgio Riva precisa: «Si tratta di razze potenzialmente pericolose quelle tipo bull, noi abbiamo canili strapieni di questi cani, che arrivano perché ceduti, perché morsicavano e sono anche difficili poi da riaffidare. Più della metà del canile di Monza è occupato da questi cani che devono stare in box singoli - ha spiegato Riva - Ho partecipato a due riunioni in Regione Lombardia e stiamo arrivando a un progetto pilota da presentare a Roma per cercare di creare una legge che prevede la creazione di razze attenzionabili, per cui sarebbe necessario un esame per i proprietari. C’è stato un ampio dibattito perché la prevenzione è fondamentale. La prima cosa sarebbe vietare la riproduzione dai privati, ma è un problema di non facile soluzione e che è ora di affrontare con la sensibilizzazione».

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