25 Novembre

Anche la Polizia locale scende in campo a sostegno delle donne

A Cornate gli agenti hanno realizzato un video in collaborazione con l'Amministrazione comunale.

Anche la Polizia locale scende in campo a sostegno delle donne
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Anche la Polizia locale del vimercatese scende in campo in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Belle iniziative a Cornate, Bellusco, Mezzago, Cavenago e Ornago.

Un video realizzato in collaborazione con il Comune

"Non sei sola!": questo il titolo del video realizzato dalla Polizia locale di Cornate con la collaborazione dell'assessorato alla Cultura e alle Pari opportunità. Protagonisti del video, diretto da Beppe Vertemati, la comandante Marinella Terzoli e gli agenti del comando.

"La violenza ditrugge ciò che vuole difendere, la libertà, la vita delle persone, la dignità - spiega la comandante Terzoli nel video - Sono parole di Papa Giovanni Paolo II, parole che racchiudono tutto quello che vogliamo dire. La violenza sulle donne è un fenomeno molto antico, c'è da sempre. Un fenomeno tra i più vigliacchi e più vili. Soprattutto lascia ripercussioni indelebili sulle donne che vengono maltrattate e sui loro bambini, se li hanno. Mi rivolgo a te, donna, ragazza, nonna, mamma: a te che mi stai ascoltando e che potresti avere qualche problema. Vorrei che a Cornate non ci fossero queste situazioni, ma purtroppo l'esperienza mi ha insegnato che è utopico pensare questa cosa. Purtroppo questi reati spesso succedono nelle case, nelle famiglie, luoghi dove nemmeno noi Forze dell'ordine possiamo vedere, a meno che qualcuno non ce lo venga a raccontare. Ma chi ce lo può venire a raccontare se non tu, tu che stai soffrendo e che magari pensi sia inutile rivolgersi ai Carabinieri, alla Polizia o alla Polizia locale. E soprattutto hai paura che lui possa scoprirlo e comportarsi in modo ancora peggiore, sia verso di te che dei tuoi bambini. Magari pensi anche che i Servizi sociali possano portati via i tuoi figli: ti assicuro che non è così. Nessuno porta via i bambini dalle loro mamme. La Polizia locale c'è, la Polizia locale combatte contro la violenza in generale, a maggior ragione contro quella sulle donne. E' una scelta difficile quella che ti sto proponendo, lo so. Noi però ci siamo, ci puoi chiamare sul numero dell'ufficio e sicuramente ti garantiremo l'anonimato. Provaci e ti spiegheremo come poterne uscire. Ricordati, non sei sola!".

Un vero e proprio appello a denunciare, con tanto di numero da comporre in caso di emergenza: 3485834075. Un'iniziativa estremamente importante, che ha trovato la piena collaborazione dell'Amministrazione comunale di Cornate, in particolare dell'assessore alle Pari opportunità Annamaria Arlati. Il video verrà caricato nella giornata di oggi, giovedì 25 novembre 2021, su vari canali d'informazione.

"Abbiamo voluto rivolgerci direttamente alle nostre concittadine, il messaggio diretto da parte della comandante Terzoli è frutto purtroppo di tristi realtà anche nel nostro territorio - spiega la Arlati -  Questo bieco fenomeno si combatte soprattutto parlandone, le istituzioni e le forze dell'ordine sono a fianco delle donne sempre e non solo il 25 novembre. La violenza verso le donne in tutte forme, non è forza, è vigliaccheria!".

L'appello del Comandante Benedetti

Nella giornata di oggi, giovedì 25 novembre 2021, anche il corpo di Polizia locale Brianza Est è sceso in campo a fianco delle donne. Lo ha fatto attraverso un importante messaggio pubblicato dal comandante Alessandro Benedetti, che si è rivolto a tutti i colleghi e colleghe in divisa.

"In questa giornata così speciale noi, persone in divisa, credo abbiamo l’obbligo di fare delle riflessioni - ha scritto il comandante Benedetti - Noi, persone in divisa, ci siamo? Ci siamo davvero? Ritengo che la strada sia ancora lunga per tendere concretamente la mano a chi vive situazioni dolorose. Dobbiamo concentrarci, noi in divisa, più di altri in almeno tre direzioni: pregiudizio, empatia, paura. Siamo veramente sicuri, quando ci troviamo di fronte a una donna che denuncia una violenza, di rimanere scevri dal pregiudizio? Siamo sicuri di non farci sviare dal nostro bagaglio culturale durante l’ascolto? Riusciamo veramente ad entrare in empatia con chi sta raccontando la sua storia, il suo turbamento, le sue debolezze, le sue sconfitte? Ci chiediamo sistematicamente cos’è la paura, per chi abbiamo di fronte? Dovremmo metterci la gonna, come hanno fatto i ragazzi del liceo classico di Monza, non solo come abbigliamento ma mettercela bene in testa. Al netto degli strumenti che ci vengono messi a disposizione per aiutare concretamente chi chiede aiuto, credo sia necessario fare uno sforzo in più: cambiare le nostre priorità durante l’ascolto, tramutare la ricerca di un reato con la capacità di accogliere una richiesta di aiuto. Credo che su questo, fatte salve la specifiche professionalità e sensibilità di ognuno, non siamo ancora abbastanza bravi. Oggi chiederei ai miei colleghi in divisa, tutti, uomini e donne, di fare un pensiero, un “fioretto”, come impegno in questa giornata. Considerare la possibilità, da persona in divisa, di sfruttare al massimo le risorse che ci vengono messe a disposizione e chiederne di più per diventare migliori nel comprendere l’altro. Le persone in divisa di questo Comando ci stanno ragionando e faranno sicuramente del loro meglio".

 

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