Monza

Ancora più sicurezza negli ospedali: presentate in Prefettura le linee operative per gli interventi delle Forze di Polizia

Il Prefetto Palmisani "Le linee operative rappresentano uno strumento importante per aumentare la sicurezza dei lavoratori e degli utenti della sanità"

Ancora più sicurezza negli ospedali: presentate in Prefettura le linee operative per gli interventi delle Forze di Polizia
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Nella giornata di ieri, lunedì 16 ottobre, sono state presentate in Prefettura a Monza le linee operative per l’implementazione della tempestività e dell’efficienza degli interventi di emergenza da parte delle Forze di polizia all’interno dei principali presidi ospedalieri della provincia di Monza e della Brianza, con particolare attenzione alle aree che ospitano i pronto soccorso.

Ancora più sicurezza nelle strutture sanitarie: presentate in Prefettura nuove linee operative

Il documento – elaborato nell’ambito di un gruppo di lavoro promosso dalla Prefettura in attuazione delle direttive diramate dal Ministero dell’Interno in seguito ad episodi di violenza nei confronti di medici, infermieri o altri lavoratori della sanità verificatisi sul territorio nazionale – persegue l’obiettivo di rafforzare la cornice di sicurezza delle strutture sanitarie, a tutela delle persone che vi lavorano e degli utenti e, più in generale, del diritto dei cittadini alla salute e all’assistenza sociale.

Da ricordare che, proprio in questa direzione va anche l'iniziativa promossa dalla Questura di Monza e Brianza dove proprio oggi partirà un corso di difesa personale dedicato a medici e operatori sanitari operativi sul territorio di Monza e Brianza.

Cosa succede in caso di episodi di violenza

Tornando al tavolo della Prefettura, nella giornata di ieri è stato presentato uno speciale modello di attivazione delle Forze di polizia per la realizzazione di interventi all’interno delle strutture ospedaliere in caso di episodi di violenza nei confronti di operatori sanitari o di utenti degli ospedali, nonché di danneggiamento di arredi o attrezzature.

Il lavoro promosso dalla Prefettura è stato condotto insieme ai referenti di tutte le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate presso cui è attivo un pronto soccorso (Fondazione IRCCS ‘San Gerardo dei Tintori’ di Monza, ASST Brianza, Policlinico di Monza e Istituti clinici Zucchi di Monza), unitamente ai responsabili delle Forze di polizia, di AREU 118 e del NUE 112.

Sul piano operativo, è stato stabilito che presso tutti gli ospedali della provincia potrà essere attivato un collegamento telefonico diretto (cd. ‘punto a punto’) con la sala operativa del NUE 112, che permetterà una gestione prioritaria delle richieste di intervento in caso di episodi di aggressione fisica nei confronti di persone presenti nel contesto o di danneggiamento nei confronti di arredi o attrezzature.

Il contatto e le prime informazioni

Al fine di semplificare il più possibile le interlocuzioni tra gli operatori sanitari e le Forze di polizia in seguito all’attivazione del collegamento diretto, sono state inoltre definite le informazioni di base da fornire al momento del contatto (luogo e tipologia dell’evento; numero di persone coinvolte; eventuale presenza di armi o oggetti comunque pericolosi). È stata poi prevista la possibilità per gli operatori di comunicare utilizzando una formula convenzionale qualora si trovassero nell’impossibilità di descrivere verbalmente e nel dettaglio l’emergenza in corso.

"Uno strumento importante per aumentare la sicurezza di lavoratori e utenti della sanità"

Il Prefetto Patrizia Palmisani ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto,

«un ulteriore esempio della sinergia e della collaborazione tra il sistema provinciale della sicurezza e le Istituzioni sanitarie del territorio rinforzatasi durante la stagione dell’emergenza pandemica, e che oggi consente di raggiungere un nuovo importante risultato. Le linee operative rappresentano uno strumento importante per aumentare la sicurezza dei lavoratori e degli utenti della sanità, in particolare rispetto a possibili condotte aggressive che talora si registrano all’interno delle strutture ospedaliere, determinate da una condizione di vulnerabilità e frustrazione in cui possono versare le persone costrette ad accedervi. In questa prospettiva, è importante dare allo strumento una diffusione capillare, attraverso il coinvolgimento dell’intera rete di strutture – sia pubbliche, sia private accreditate – della Provincia di Monza e della Brianza».

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