Arte

Animali selvaggi, paesaggi svizzeri e autoritratti: all'Orangerie la mostra antologica di Antonio Ligabue

L'esposizione apre oggi - venerdì 11 febbraio 2022 - in Villa Reale

Animali selvaggi, paesaggi svizzeri e autoritratti: all'Orangerie la mostra antologica di Antonio Ligabue
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Animali selvaggi, paesaggi svizzeri e autoritratti: all'Orangerie la mostra antologica di Antonio Ligabue. Apre oggi - venerdì 11 febbraio 2022 - in Villa Reale, l'esposizione dedicata al grande pittore considerato naif (definizione dalla quale, tuttavia, prese sempre le distanze) che ha segnato l'arte del Novecento.

Animali selvaggi, paesaggi svizzeri e autoritratti

Novanta tra dipinti, sculture, disegni e incisioni, la mostra "Antonio Ligabue. L'uomo, l'artista" - curata da Sandro Parmiggiani e organizzata da Vidi, è stata inaugurata ieri dal sindaco di Monza Dario Allevi e dall'assessore alla Cultura Massimiliano Longo, per aprire oggi al pubblico. Un percorso suggestivo accompagnerà il visitatore in un viaggio nella vita e nelle opere dell'artista, due elementi strettamente connessi tra loro.

La ferocia degli animali, studiati nel dettaglio e rappresentati nella disperata lotta per la sopravvivenza. I tanti autoritratti - crudi, veritieri - che altro non sono se non la rappresentazione dei suoi tormenti. E i paesaggi che rievocano la Svizzera, paese in cui nacque e dal quale fu allontanato dalle autorità. A caratterizzare il tutto, un'esplosione di colori accesi e dinamici.

La vita e l'arte di Antonio Ligabue

Una vita difficile, quella di Antonio Ligabue, segnata dal precoce distacco dalla madre (a soli nove mesi fu affidato a una famiglia svizzero-tedesca) e dai ripetuti ricoveri negli istituti di correzione.

"Le prime opere che si incontrano nel percorso espositivo risalgono al 1928-'29, una decina di anni dopo la sua espulsione dalla Svizzera - ha spiegato il curatore Parmiggiani - Dopo la Prima guerra mondiale anche la Svizzera assistette a un drammatico incremento della disoccupazione e molti giovani come Ligabue furono rimandati nei paesi di origine. Lui, in particolare, fu mandato a Gualtieri, paese nella bassa reggiana dal quale proveniva, non il suo padre naturale che è sempre rimasto sconosciuto, bensì l'uomo che lo riconobbe". La Svizzera, per lui, rimase sempre la patria perduta, suggestione che ricorre in molte delle sue opere. Opere che sono di difficile classificazione. Naif, la categoria alla quale viene accostato. "Ma lui stesso ebbe da ridire in tal proposito - ha osservato il curatore della mostra - Tanto che ha sempre cercato di allontanarsi dalla pittura di Henri Rousseau".

Il percorso a misura di bambino

Un'apparente semplicità, quella delle sue opere, che ha sempre attratto anche i bambini. Ed è per questo che gli organizzatori hanno voluto creare un percorso ad hoc per i più piccoli, con opere ad altezza bimbo e una guida gioco che ha come obiettivo quello di creare un'esperienza immersione un'esperienza immersiva loro dedicata.

La mostra sarà visitabile fino al Primo maggio. Orari: lunedì e martedì chiusa. Mercoledì e giovedì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19. Venerdì, sabato e domenica orario continuato dalle 10 alle 20.

 

 

 

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