Camparada

Anticipi di pensione (non dovuti) a due ex dipendenti, il Tribunale condanna il Comune

I pagamenti tra il 2001 e il 2006: l'ente aveva richiesto indietro circa 250mila euro agli ex funzionari, ma i giudici hanno accolto i ricorsi per la sopraggiunta prescrizione

Anticipi di pensione (non dovuti) a due ex dipendenti, il Tribunale condanna il Comune
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Una sentenza che pesa. E’ quella emessa dal Tribunale di Monza, che ha definitivamente accolto i ricorsi di due ex dipendenti del Comune di Camparada ai quali lo stesso ente aveva chiesto la restituzione di circa 250mila euro di anticipi di pensione erogati, e non dovuti, più di vent’anni fa. Alla base della sentenza l’ormai sopraggiunta prescrizione dei termini.

Anticipi di pensione a due ex dipendenti, il Tribunale condanna il Comune

La decisione dell’organo giurisdizionale è arrivata a maggio, ma è emersa pubblicamente solamente mercoledì sera, in occasione dell’ultimo Consiglio comunale. All’ordine del giorno, il riconoscimento del debito fuori bilancio cagionato dalle spese legali che il Comune è stato costretto a rifondere in virtù della sentenza avversa. In totale, dunque, non solo l’ente ha di fatto "perso" 198mila euro (più interessi), ma sui conti ora ne pesano altri 21mila.

"La sentenza è arrivata il 15 maggio scorso - ha sottolineato l’assessore Antonella Sironi - Il Comune viene condannato a pagare le spese legali, per un totale di 21.945 euro, a causa della sopraggiunta prescrizione dell’evento. La causa era stata affidata all’avvocato Francesco Basile che però, già nel 2019 in occasione di un incontro informale avvenuto a Lesmo, aveva espresso incertezza sulla possibilità di recuperare le somme perché erano passati troppi anni. Ma l’Amministrazione precedente decise comunque di procedere"

La vicenda dei pagamenti

La vicenda è ormai nota e piuttosto complessa a dire il vero. Per comprenderla fino in fondo dobbiamo necessariamente tornare a inizio millennio. Tra il 2001 e il 2006, infatti, G.V. e G.R., all’epoca dipendenti del Comune (nel frattempo deceduti), ricevettero dall’ente pubblico una serie di pagamenti a titolo di anticipi di pensione e acconti di liquidazione rispettivamente per circa 99mila e 98mila euro. Peccato però che il Comune non fosse in alcun modo titolato a effettuare i suddetti versamenti, in quanto di totale competenza dell’Istituto di previdenza preposto a tale scopo dalla legge. L’errore, piuttosto macroscopico considerando le cifre in gioco, era però venuto a galla solo negli ultimi anni.

L'ingiunzione di pagamento

Arriviamo al novembre del 2022, con l’Amministrazione che, con due ingiunzioni di pagamento, chiede la restituzione di quei soldi ai due ex dipendenti e ai loro eredi. La somma richiesta non è certo indifferente: interessi e calcolatrice alla mano, a G.R. sono stati chiesti indietro 122.129,13 euro, mentre agli eredi di G.V. altri 126.902,26 euro, per un totale di quasi 250mila euro. Non certo briciole. Tanto che gli stessi funzionari, nel gennaio 2023, avevano deciso di presentare ricorso dinanzi al Tribunale di Monza. E a distanza di oltre un anno la contesa è giunta al termine, con i giudici che hanno accolto le ragioni dei due ricorrenti, respingendo dunque ogni richiesta di denaro da parte del Comune. Che, dunque, è stato anche condannato a pagare le spese legali, per un totale di oltre 21mila euro.

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