Dati, testimonianze e consigli

Anziani nel mirino dei truffatori

Un reato odioso quello dei raggiri ai danni degli over 65: a Besana un incontro per imparare a difendersi. Nell'articolo anche le testimonianze di chi è stato truffato

Anziani nel mirino dei truffatori
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Una sessantina i presenti, sedie esaurite, così come i posti in piedi. «Chi di voi è stato vittima di una truffa, consumata o tentata?». Metà sala ha alzato la mano. Il test del sindaco di Besana in Brianza Emanuele Pozzoli ha chiarito quanto ampio sia il fenomeno degli odiosi raggiri agli anziani. Tanto da spingere Comune e Arma ad organizzare un incontro informativo dedicato agli over 65 anche se, c’è da tenerlo bene a mente, «nessuno è immune», come ha sottolineato il luogotenente Marco Verrecchia, comandante della locale stazione dei Carabinieri. E’ stato lui a parlare agli anziani riuniti martedì pomeriggio nella serra di villa Filippini, insieme al primo cittadino, al comandante della Polizia locale Massimo Bassani e al parroco don Mauro Malighetti che nei giorni precedenti aveva esortato dal pulpito i fedeli a partecipare.

Anziani nel mirino dei truffatori

Un’ora circa divisa tra esempi concreti delle truffe più diffuse e consigli da mettere in pratica nella vita quotidiana. Uno fra tutti: «Ogniqualvolta notate qualcosa di strano o avete un dubbio, chiamate il “112” (numero unico di emergenza): non temete di disturbare perché non solo è utile a voi, ma anche a noi», ha ripetuto a più riprese Verrecchia. Che ha messo a proprio agio il pubblico, invogliandolo a condividere eventuali raggiri subiti. E’ partito infatti da quanto successo a sua mamma: truffata, ironia del destino, da una finta carabiniera.

«C’è sicuramente il danno economico - ha detto - ma ciò che resta dentro è il rammarico di essere stati ingannati».

Le truffe più diffuse

Diffusissima è la truffa del falso tecnico dell’acqua, entrato in azione, senza successo, pure da un’altra mamma «famosa», quella del sindaco Pozzoli. «Si presentano ben vestiti, gentili, con pettorine e tesserini, talvolta anche millantando parentele con personaggi noti del paese, i vigili ad esempio», ha spiegato il luogotenente. Con la scusa di un guasto alle tubazioni, fanno mettere preziosi e soldi nel frigorifero, prima di darsela a gambe levate con il bottino.

«Non aprite le vostre case agli sconosciuti. Gli interventi su impianti elettrici, del gas o dell’acqua vengono annunciati nei giorni precedenti o comunque Comune e forze dell’ordine ne hanno contezza». Quindi, nel dubbio, chiamare il «112».

«Se il sedicente tecnico non avrà nulla da temere, aspetterà che terminate la telefonata, altrimenti fuggirà - ha garantito Verrecchia - Ricordate poi che i Carabinieri possono suonare al campanello ma indossano sempre la divisa e viaggiano su auto di servizio».

Ci sono poi il falso nipote che, al telefono, chiede soldi per le cure dopo un incidente (tenendo la vittima in linea fino all’arrivo del complice per la riscossione della somma, così da non farle chiedere aiuto ai famigliari), la truffa delle monetine al supermercato, quella dello specchietto («a me sono riusciti a portare via 200 euro...», ha raccontato un presente) e dell’abbraccio per rubare collanine e orologi. I messaggi fasulli della banca o dell’Inps per carpire dati di bancomat e conto corrente, ai quali non si deve rispondere. Spesso vien da dire: io non ci casco di sicuro. Non è vero perché «i truffatori sono abili, riescono a farci dare informazioni personali senza che ce ne rendiamo conto, ci mandano nel pallone. Succede non perché siamo stupidi, ma perché siamo persone oneste che si fidano del prossimo», ha sottolineato il comandante.

«A sentire tutto quello che può accadere, si diventa timorosi, diffidenti...», ha detto una «nonna», riassumendo le paure di tanti anziani.
«Non dovete chiudervi ma prestare attenzione. Uscire fa bene, anzi, più persone girano per le strade, più queste divengono sicure», ha concluso Verrecchia.

Ottanta casi in Brianza nel 2022. Sottratti oltre 2 milioni di euro

Dal 2021, in Italia, il numero di anziani vittime di truffa è in continuo aumento. Lo dicono i dati diffusi dal Ministero dell’Interno lo scorso aprile, in occasione della quinta edizione della campagna nazionale contro le truffe agli anziani. I numeri parlano chiaro: se nel 2020 si era registrata una flessione dei raggiri agli over 65 pari all’1,3 per cento, nel 2021 e nel 2022 la crescita è stata costante, rispettivamente del 13,3 e del 6,1 per cento. La fascia di età più colpita risulta essere quella tra i 65 e i 70 anni, uomini in particolare. Non può non spaventare poi la fotografia della Lombardia: prima regione sia per le vittime totali di truffa che per quelle anziane.

«Un ulteriore focus viene dedicato ai reati commessi mediante uso di strumenti informatici e telematici, la cosiddetta truffa on line, divenuti frequenti sia per la disponibilità di dispositivi connessi che per la maggiore scaltrezza dei malintenzionati - si legge nel report - Nel corso del 2022 risultano 26 mila e 419 le segnalazioni riferite a persone denunciate o arrestate e 99 mila e 85 i raggirati, il 12,7 per cento dei quali con più di 65 anni».

Il triste copione non cambia nella provincia di Monza e Brianza: nel solo 2022 sono stati oltre ottanta gli episodi di truffe agli anziani segnalati, con una sottrazione di denaro contante per un ammontare di 617 mila euro, oltre a monili in oro e gioielli per un danno complessivo alle vittime di oltre 2 milioni di euro.

Contro i raggiri, lezione dal... pulpito

La prevenzione contro le truffe? La si fa anche in chiesa, dopo la messa.

Questa la singolare proposta messa in campo a Bellusco dalla Comunità pastorale Santa Maria Maddalena (che comprende anche Mezzago, Cavenago e Ornago) che organizza per domenica prossima, 18 novembre, un incontro speciale con il comandante della stazione dei Carabinieri di Bellusco.
Il luogotenente Ivano Nunzio De Crescenzo terrà una lezione per mettere in guardia dalle truffe di ogni genere perpetrate in particolare ai danni degli anziani. Non lo farà, però, come spesso accade, in una sala civica o in uno spazio pubblico, bensì all’interno della parrocchiale, proprio al termine della messa delle 9.30, quella più frequentata di solito da chi è un po’ più in là con gli anni.

Ivano De Crescenzo

Un’iniziativa concordata espressamente con il parroco, don Arnaldo Mavero.

«Il comandante dei nostri Carabinieri - si legge sull’informatore parrocchiale che dà conto dell’iniziativa aperta a tutti - presenterà alcune delle truffe e dei raggiri più ricorrenti, di cui siamo vittime noi cittadini, in particolare che tra noi è più anziano e vulnerabile. Un’occasione importante per sentire vicina la Benemerita nel suo servizio a favore di tutti noi».

«Suo figlio ha provocato un incidente, ora servono i soldi per scarcerarlo»: truffata per migliaia di euro

Una truffa spregevole, che ha fatto leva, ancora una volta, sui sentimenti più intimi che una madre nutre nei confronti del proprio figlio e sulle fragilità delle persone anziane. Un raggiro, studiato nei minimi particolari e fruttato ai malviventi poco meno di 10mila euro tra contante e monili in oro.
Ha davvero dell’incredibile l’inganno che vi stiamo per raccontare e che mercoledì, scorso, all’ora di pranzo, ha avuto per protagonista, suo malgrado, la 72enne Elisabetta Cazzaniga, residente in via IV Novembre a Concorezzo. Una truffa, dicevamo, studiata in tutte le sue sfumature per far sembrare vero un copione purtroppo già usato in tante circostanze: un finto incidente accaduto al figlio con la conseguenza dell’arresto immediato, la richiesta di danaro per liberarlo e il terrore nel cuore della madre che farebbe di tutto per poter rimediare. E poi ancora finti carabinieri e funzionari della Prefettura, assicuratori e avvocati che convincono la donna, sia al telefono che di persona, ha consegnare in pegno il bottino, con la promessa di poterlo recuperare il giorno seguente alla caserma dei carabinieri.

A raccontare quanto accaduto, in esclusiva al nostro Giornale, è stata direttamente la vittima del raggiro.

«Tutto ha avuto inizio con una prima telefonata, arrivata sul fisso di casa verso le 12.40, durante la quale un uomo, che si è spacciato per un assicuratore, voleva avere informazioni generiche sulla mia famiglia però, non avendo mai sentito quel cognome, l’ho liquidato. Alle 13.20, invece, mi ha contattato un carabiniere che si è spacciato per funzionario della Prefettura di Milano. Inizialmente non gli ho dato molto peso ma lui ha subito alzato il tono di voce dicendomi che mio figlio si trovava nei guai perchè aveva investito una persona e che era stato fermato e si trovava in carcere. Siccome aveva bisogno di essere difeso da un avvocato, aveva urgente bisogno di soldi. Mi ha invitata a preparare tutto l’oro che avevo in casa perchè dopo pochi minuti sarebbe passato un avvocato per ritirare il tutto. E così è stato, infatti mentre ero al telefono ha citofonato al campanello di casa un uomo ben distinto che si è spacciato per l’avvocato ma che in realtà era il complice. Pertanto, ad un certo punto, mi trovato contemporaneamente al telefono con il finto carabiniere e con il finto avvocato in casa che mi faceva compilare delle pratiche. I due truffatori mi hanno anche avvisata che oro e contante servivano come pegno e che avrei potuto rientare in possesso dei miei averi il giorno dopo direttamente alla caserma dei carabinieri di Concorezzo. Io come una ingenua ho consegnato loro 750 euro in contante e oro per migliaia di euro e il finto avvocato si è subito dileguato».

Una manciata di minuti dopo, proprio mentre la 72enne si trovava in casa in lacrime, è spuntato il figlio.

«Appena mi ha visto piangere mi ha chiesto cosa fosse successo - ha continuato Cazzaniga - In quel momento mi sembrava di avere davanti un fantasma. Appena mi ha detto che stava bene ho capito che mi avevano truffata. Ho avvisato immediatamente i carabinieri ma dei malviventi più nessuna traccia».

«Passano i tecnici del gas», ma in realtà è una truffa

Un volantino, distribuito casa per casa, in cui si avvisano i residenti che nei prossimi giorni passeranno alcuni tecnici incaricati da un'azienda del gas per l'installazione di nuove valvole per gli impianti del riscaldamento. Peccato però che la società citata non ne sappia nulla e che anzi sia tutta una truffa ideata da qualche impostore.

 

La segnalazione è scattata nei giorni scorsi da parte del Comune di Busnago, dove sono spuntati questi volantini con l'intestazione «Avviso Pubblico per tutti i gestori di gas» e firmati dalla società piemontese «Reti Distribuzione». Nero su bianco, dicevamo, l'invito ai residenti ad aprire la porta ai fantomatici «tecnici» che nei prossimi giorni si sarebbero presentati con tanto di tesserino di riconoscimento per effettuare alcuni interventi. Nulla di più falso. Si tratta piuttosto di un tentativo di frode, in quanto l'attività non è stata comunicata agli uffici comunali né autorizzata da alcuna società.
«Reti Distribuzione», il cui nome è stato indebitamente coinvolto in questa situazione, ha emanato un comunicato proprio per mettere in guardia la popolazione sul tentativo di truffa, fortunatamente sventata prima che qualcuno potesse caderci.

La nota di Reti Distribuzione

«A seguito di alcune segnalazioni pervenute da diversi comuni del Nord Italia, la società scrivente “Reti Distribuzione S.r.l” ha appreso di una comunicazione riguardante la commercializzazione e installazione di valvole gas, monossido di carbonio e antincendio - si legge nella nota dell’azienda - Al riguardo si informa che “Reti Distribuzione S.r.l.” di Ivrea, operante nel settore della distribuzione gas metano esclusivamente in Piemonte non svolge alcuna opera nelle località non ricomprese tra quelle indicate nel sito e non è in alcun modo promotrice dell'attività indicata che trattasi di un tentativo di frode dei confronti della cittadinanza perpetrato da ignoti che utilizzano in maniera illecita il nome e il logo dell'azienda».

L’invito del Comune, che ha ben segnalato l’accaduto, è quello di informare immediatamente le Forze dell’ordine in caso di contatto diretto con presunti operatori o tecnici di tale iniziativa. I numeri utili restano il 112 (numero di emergenza), oppure quello della Polizia locale, rintracciabile al 320,2173904. Per qualunque ulteriore chiarimento è possibile anche contattare direttamente gli uffici dell'azienda (quella vera) al numero 012546129.

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