Progetto edilizio

Arcore, la nuova area commerciale di Bernate non convince i residenti ma il dialogo con con la proprietà continua

La proposta riguardante l'edificazione del terreno all'angolo tra le via Gilera e Grandi è stata discussa ieri sera, giovedì, in assemblea pubblica

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La nuova area commerciale di Bernate, che il privato vorrebbe costruire all'angolo tra le vie Gilera e Grandi non convince i residenti ma il dialogo con la proprietà continua tant'è che quest'ultima si è impegnata a presentare una nuova proposta migliorativa all'Amministrazione comunale guidata da Maurizio Bono.

E' questa, in sostanza, la presa di posizione di una cinquantina di bernatesi che ieri sera, giovedì 12 ottobre 2023, hanno affollato un aula della scuola elementare di via Varisco durante l'assemblea pubblica organizzata dal Comitato di frazione di Bernate.

Oltre al sindaco Bono e all'assessore Lorenzo Belotti, erano presenti, insieme ai residenti, anche molti consiglieri comunali di maggioranza e opposizione.

Il progetto

Il progetto, dicevamo, è stato illustrato dall'architetto Barbara Laria dello studio Tp4 associati e prevede, come dicevamo, la realizzazione di una nuova area commerciale di circa 2500 metri quadrati e un ristorante (di circa 500 metri quadrati) che potrebbero presto sorgere sul terreno ribattezzato "della discordia" che fino a qualche anno fa pareva destinato ad ospitare la nuova caserma dei carabinieri, lungo via Gilera a Bernate, a poche decine di metri dal piccolo centro commerciale che comprende, oltre altre al supermercato Aldi, anche McDonald’s e Tigotà.

I vantaggi che verrebbero alla comunità sono questi: un parco pubblico attrezzato per gioco e attività, aree pic nic e uno spazio polifunzionale moderno e immerso nel verde. Oltre a una razionalizzazione viabilistica delle strade, anche nell’ottica di aprire l’accesso alle attività previste.

 

"Noi vogliamo condividere tutto e ci teniamo al confronto costante con la cittadinanza - ha esordito Bono - Il privato ci ha presentato un progetto edilizio in una zona che ha dato adito a problematiche in passato. Sulla scorta di quanto accaduto abbiamo preferito agevolare il dialogo tra privato e cittadini. Per questo ho chiesto all’imprenditore di spiegare bene il progetto per raccogliere pareri e idee e per evitare gli errori del passato, come avvenuto proprio in via Grandi o sul mancato via libera al referendum sulla casa di riposo. Noi non vogliamo cementificare ma portare a conoscenza dei cittadini il progetto che ci è stato presentato".

I pareri dei bernatesi

Tanti gli interventi dei presenti che si sono susseguiti a suon di domande e riflessioni e che hanno avuto un leit motiv comune: una ferita ancora aperta per il vecchio progetto edilizio (che prevedeva l'edificazione della caserma dei carabinieri lungo via Gilera e di tre condomini lungo via Grandi) e la volontà di chiedere uno sforzo maggiore all'operatore privato dal punto di vista della riduzione delle volumetrie dell'area commerciale e dei benefici per la frazione.

I nodi da sciogliere

"Stasera valutiamo un progetto prettamente commerciale ma ci saremmo aspettati un'alternativa diversa, magari più contenuta e che contemplasse magari del residenziale - ha spiegato uno dei residenti - Come sappiamo quell'area è stata al centro di una diatriba particolarmente accesa e noi residenti fatichiamo a dimenticare quanto accaduto in passato. Rispetto a quanto prospettato sembrano molto pochi i vantaggi per la collettività. Noto una poca attenzione ai cittadini e la volontà di spremere al massimo la redditività dato che su un terreno di 9mila metri quadrati troviamo ben 3mila metri di edificato. Per esempio potevate concentrarvi solo sull'edificio commerciale lasciando da parte il ristorante e lasciandolo annesso al parco. Questa, per esempio, sarebbe stata una contropartita gradita e ben vista dal punto di vista psicologico. Invece notiamo che la proprietà tende a guardare più al proprio interesse piuttosto che a ricucire un rapporto con il quartiere".

Esclusa l'ipotesi residenziale

L'architetto Laria, dopo aver ascoltato il parere dei residenti, ha rigettato l'ipotesi  della realizzazione di palazzine residenziali.

"In quel luogo, accanto ad una strada fortemente trafficata e che produce molto rumore, l'operatore privato avrebbe difficoltà nell'andare a recuperare il capitale investito poichè creare il residenziale in quel terreno pone una serie di problematiche, in primis quelle di carattere acustico, che renderebbero difficoltosa la vendita degli immobili", ha replicato l'architetto.

La viabilità

Una delle preoccupazioni maggiori emerse durante l'incontro riguarda la viabilità e con essa il maggior flusso di traffico che si creerebbe con la creazione delle nuove attività commerciali e che andrebbe, secondo i residenti, ad ingolfare ulteriormente via Gilera e via Grandi.

"Già soffriamo le lunghe code che si creano quando le sbarre del passaggio livello di via Grandi sono abbassate per il passaggio del treno, figuriamoci quando ci sarà anche questo polo commerciale, praticamente non ci muoveremo più nella frazione", hanno sottolineato diversi presenti.

Sotto questo punto di vista lo studio di architettura ha assicurato che la funzionalità della nuova viabilità verrà stabilita in base a modelli matematici che daranno risultati concreti basandosi sui dati reali di traffico. "In realtà il carico viabilistico non aumenterà secondo le nostre previsioni", hanno aggiunto i tecnici.

"Il comune compra il terreno e ci fa un campo di patate?"

Tra gli interventi anche quello di Roberto Sala che, in maniera provocatoria, ha chiesto al Comune di comprarlo per coltivare le patate.

"Quelli che abbiamo fatto fino ad ora sono tutti bei discorsi ma l'unico dato che conta è quello che riguarda le convenienze economiche dell'Amministrazione comunale e del privato - ha sottolineato Sala - Io, da ambientalista, potrei anche proporre di comprarlo per fare un campo di patate. A volte occorre solamente osare. In questo caso mi sembra ovvia la contrattazione con il privato. Si tratta di un progetto che va calibrato sulle esigenze del quartiere e all'interno delle convenienze delle parti. Personalmente mi sembra debole sotto alcuni punti di vista poichè concentrata solamente sul parco per bambini anche se ci potrebbero essere altre soluzioni come il centro civico. Consideriamo questa serata come un punto di partenza positivo".

Chiediamo più aree sportive

I presenti hanno provato ad avanzare alcune controproposte concrete per cercare di trovare un punto di incontro con le esigenze del privato. Tante le idee messe sul tavolo che riguardano la creazione di aree sportive attrezzate (campo da beach volley in sabbia o basket) all'interno del parco di via Grandi che possano attirare i ragazzi.

Invece il consigliere comunale di ImmaginArcore Luca Monguzzi ha avanzato la richiesta di rinviare la discussione sulla destinazione dell'area durante la variante al Piano di Governo del Territorio ma sotto questo aspetto il sindaco Bono è stato lapidario. "Abbiamo questa proposta da parte del privato ed è auspicabile analizzarla in questo momento", ha replicato il sindaco.

Il vecchio progetto

 

Il piano integrato di intervento di via Grandi (che prevedeva la realizzazione di tre palazzi lungo via Grandi e con esso il progetto di edificazione della nuova caserma dei carabinieri al confine con Usmate) è stato definitivamente accantonato qualche mese dopo l’elezione di Bono, nel febbraio dello scorso anno.

Uno stop al progetto arrivato dopo ben dieci anni di lotte giudiziarie e politiche, che hanno visto contrapposti da un lato la precedente amministrazione di centrosinistra, guidata da Rosalba Colombo, che si è sempre dimostrata convinta della bontà del progetto di dotare la città di una nuova caserma e dall’altro il comitato di cittadini in difesa del parco di via Grandi che si è fin da subito rifiutato all’idea di vedere edificato il piccolo polmone verde.

 

 

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