Le esequie

Arcore si stringe per l'ultimo saluto a Luigi Maggioni

Oggi pomeriggio, sabato 15 marzo 2025, è stato celebrato il funerale dell'82enne fondatore della Unimec e presidente onorario della Casati Arcore

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Un lungo silenzio interrotto dalla pioggia battente, da un lungo applauso e da tante lacrime negli occhi dei presenti, oggi pomeriggio, sabato 15 marzo 2025, ha accompagnato l'uscita del feretro dell'82enne Luigi Maggioni al termine delle esequie celebrate nella chiesa di Bernate dal parroco di Lesmo don Mauro Viganò insieme a don Stefano Borri e al vicario parrocchiale di Bernate don Renato Vertemara.

Chiesa di Bernate gremita

M
Maggioni, ricordiamo, si è spento nella notte tra giovedì e venerdì nella sua abitazione. In prima fila, accanto al feretro, c'era la moglie Rosanna, i figli Stefania e Alessandro, gli adorati nipoti e i parenti tutti. Accanto a loro anche il primo cittadino Maurizio Bono e il consigliere con delega allo Sport Tommaso Confalonieri.

"Luigi ha vissuto e vive la gioia del Signore"

"Nella sua vita gli occhi hanno sempre avuto questa caratteristica, di essere innocenti come quelli di un bambino". Con queste parole don Mauro Viganò ha iniziato la sua omelia di ricordo di Maggioni.

"Luigi ha vissuto e vive la gioia del Signore. Durante il nostro ultimo inconto tutto quello che poteva vivere nella sua corporeità non era messo in evidenza e anche se si parlava dei problemi della vita quotidiana lui diceva sempre: andiamo avanti. Noi cristiani non dobbiamo essere tristi. Siamo vittoriosi perchè Cristo ha vinto la morte. Luigi ci lascia una grande testimonianza, quella del suo grande attaccamento alla famiglia. La nostra vita ha un senso solamente se ci ricordiamo del passato, se facciamo memoria di quanto abbiamo vissuto. Per noi la memoria è la famiglia. Una famiglia che nei tempi di oggi è bistrattata. Eppure per un credente l'idea di famiglia è chiara poichè si basa nel rapporto tra un uomo e una donna. Questo Luigi ce lo ha consegnato. La famiglia poteva permettersi di sussistere perchè c'era un tempo per il lavoro, un tempo per le passioni e le relazioni".

Prima dell'inizio della celebrazione il figlio Alessandro, il nipote Leonardo, un dipendente della Unimec e Arianna Ietri per la Casati sono saliti sull'ambone per un ultimo saluto a Maggioni.

"Grazie a tutti voi per essere qui"

"Grazie a tutti voi che siete qui e che avete condiviso con nostro papà un tratto della vostra vita e che siete state parte della sua vita - ha sottolineato il figlio Alessandro - Ci sono qui persone che arrivano da ogni parte del mondo, dal Triveneto, da Roma, dalla Spagna. Ci sono i conscritti di Osnago, suo fratello che ha visto papà quando era piccolo. Ogni volto racconta qualcosa di papà. Siete tutti parte di questo sentiero. Ora sta a noi raccogliere parte di questa eredità morale che papà ha seminato in questi anni. Abbiamo ricevuto una grande vicinanza in questi giorni tribolati, grazie davvero a tutti".

 

"Sono stati mesi di fatica e di sofferenza, ma non hai mai perso il sorriso"

Parole cariche di emozione anche quelle pronunciate dal nipote Leonardo.

"Caro nonno mi sembra impossibile essere qui oggi a scriverti. Fin da quando ero il tuo piccolo Dado ho sempre vissuto con terrore questo momento. Sei il mio, il nostro esempio. Sei fonte di bontà e hai insegnato ad ognuno di noi che un sorriso non costa nulla ma rende felice tanta gente. Tu hai sempre sorriso, anche in questi cinque mesi di sofferenza e di fatica. Ma la tua tristezza era presente solo quando percepivi il nostro sconforto e la nostra preoccupazione per te. Purtroppo sei stato travolto da un male incurabile che ha devastato il tuo corpo ma non la tua mente. Sei stato coraggioso nella malattia e qualche ora prima di andartene ci hai regalato parole colme di amore e altruismo. Ci mancheranno i momenti con te, a partire dalla pizza dopo la partita della Juve, il caffè al mattino nella tua Unimec, la messa alla domenica, il saggio di Natale della Casati accanto al tuo amico fraterno Antonio, una partita di carte con i tuoi amici, un buon pranzo al Sant'Eustorgio e la videochiamata, alla sera, con i tuoi nipoti".

"Eri una persone forte che ci ha sempre regalato positività"

Anche i suoi dipendenti hanno voluto rivolgere un ultimo saluto al fondatore della Unimec.

"Tutti i noi dipendenti terremo vivo il ricordo di una persona forte che ci ha sempre regalato positività, risorse, entusiamo e capacità in ogni momento. Rimarrà il nostro pilastro, un pensiero indelebile ogni volta che varcheremo il cancello della sua amata Unimec. Ciao boss rimarrai sempre nei nostri cuori".

Non poteva mancare anche il saluto della sua Casati Arcore.

"A distanza di poche settimane la Casati dice addio ad un altro faro della Casati - ha sottolineato Arianna Ietri - Caro Luigi vorremmo partire con un pensiero che conosci bene perchè è l'inizio del tuo libro che racconta la tua bellissima storia. "E quando ci domanderanno cosa stiamo facendo tu potrai rispondere loro: noi ricordiamo. Ecco dove alla lunga avremo vinto noi". Eri di poche parole ma mirate che denotavano umanità e saggezza. Grazie per esserti speso a 360 gradi per la nostra realtà. Grazie per averci regalato la nostra casa. Siamo certi che ora con il tuo amico Antonio farai per sempre il tifo per noi".

 

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