Edilizia & Urbanistica

Area ex-Scotti, cambia ancora il Piano di recupero

Esulta il Comitato di quartiere. Vivace polemica fra Marco Lamperti (Pd) e l'assessore Martina Sassoli.

Area ex-Scotti, cambia ancora il Piano di recupero
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Cambia ancora una volta il Piano di recupero per la "ex-Scotti", la grande area dismessa in viale Cesare Battisti.

L’ex-feltrificio Scotti di via Battisti è una zona abbandonata da tempo su cui insiste anche il vecchio edificio ammalorato dell’ex-Casa d’Aste. Fra le novità il contenimento delle volumetrie (non più palazzi alti otto piani ma solo sei) e lo spostamento dell’auditorium sulla grande area ex-Colombo al Rondò dei Pini. Il Comitato di quartiere ha accolto con favore la notizia del cambiamento progettuale che in qualche modo torna... all’antico.

Lavori finiti entro il 31-12

Secondo la tabella prevista per legge in pubblica esposizione fuori dall’area recintata i lavori dovevano iniziare il 20 gennaio per concludersi il 31 dicembre 2022. Il direttore del cantiere è l’architetto Giovanni Stivala mentre il ruolo di coordinatore dei lavori è ricoperto dall’ingegner Marco De Nittis. Altri dettagli in argomento: è cambiata la proprietà dell’area e la Fondazione De Ponti rimane titolare soltanto dell’ex-Casa d’Aste; l’auditorium cambia posizione rispetto a prima e verrà costruito vicino all’Iperal previsto al Rondò dei Pini; il nuovo progetto non dovrà passare al vaglio del Consiglio comunale perché non si tratta di una variante al Piano di governo del territorio. Le prime impalcature montate avvolgono proprio l’edificio da recuperare e molto probabilmente le maestranze inizieranno proprio da lì.

Plaude il Comitato di quartiere

Intanto plaude  Antonella Gaddi del Comitato Scotti:

"Sono molto contenta perché il progetto che volevano portare avanti finora era uno stravolgimento del Piano precedente, altro che variante! Meglio che si torni al progetto iniziale, o a un progetto almeno simile a quello, che salvaguarda l’estetica dell’intera zona e recepisce le osservazioni dei residenti. Tanto per cominciare i palazzi alti sei piani invece che otto o dieci sono una migliorìa indiscutibile. Poi dovrebbe salvarsi la vecchia ciminiera, simbolo della vocazione industriale monzese, e aumenterebbero anche le dimensioni della piazzetta. Dopo la conferenza di verifica di gennaio 2021 sono state recepite le indicazioni degli enti superiori e, grazie a noi del Comitato, il progetto doveva essere sottoposto a Vas (Valutazione Ambientale Strategica, ndr). Presumo, ma è solo una mia ipotesi, che per evitare altre lungaggini dovute a questo ulteriore esame, la Giunta abbia preferito tornare sui propri passi".

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