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Atti vandalici e danneggiamenti, lo sfogo del sindaco di Bellusco

Nei giorni scorsi è stato rubato persino il sifone di un bagno pubblico...

Atti vandalici e danneggiamenti, lo sfogo del sindaco di Bellusco
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Atti vandalici e danneggiamenti al patrimonio pubblico e privato, lo sfogo del sindaco di Bellusco. Nei giorni scorsi è stato rubato persino il sifone di una bagno...

"Non pensavo si arrivasse a questo punto"

La misura è colma. L'ultimo atto vandalico, il furto del sifone in un bagno pubblico di via Rimembranze, ha mandato su tutte le furie il sindaco di Bellusco Mauro Colombo. Il primo cittadino ha pubblicato un lungo post di sfogo su Facebook, facendo il bilancio di un'estate bollente, almeno sotto il punto di vista degli atti vandalici compiuti in paese.

"Non pensavo si arrivasse fino a questo punto - ha scritto il sindaco di Bellusco - È tutta estate che si registrano puntuali vandalismi al patrimonio pubblico e privato, per lo più causati da adolescenti: l'ebrezza di fare suonare gli allarmi della mensa e di altri edifici pubblici forzando le porte, la leggerezza di mettere in disordine il parchetto e le panchine, con rifiuti abbandonati e incuria. Le sere d'estate sono state lunghe, soprattutto tanta è stata la pazienza per tutte quelle persone che non si sono mai perse d'animo e hanno sempre riordinato, anteposto il dialogo con i nostri ragazzi allo sconforto. Le forze dell'ordine sono intervenute ogni volta che gli allarmi scattavano, così come per interventi mirati a seguito delle denunce fatte. Non pensavo si arrivasse al punto di rubare il sifone in plastica del bagno pubblico di via Rimembranze, no! Questo non me lo aspettavo, non è uno di quei vandalismi che molti chiamano "bravate", ma che di bravate non hanno nulla: è prima di tutto disprezzo del bene comune, inciviltà".

L'invito ai cittadini

Colombo ha quindi invitato i suoi concittadini a vivere ancora di più il paese, in modo da limitare le "zone d'ombra" che favoriscono chi si diverte a distruggere i beni comuni.

"Il cammino per la cittadinanza piena per molti persone è ancora lungo. Se ci penso qualche decennio fa era talvolta impensabile avere un bene di tutti, libero, accessibile e gratuito: in alcune zone (per esempio alcuni parchetti, quello di via Papa Giovanni XXIII, di via Pascoli o in fondo a via Rimembranze) capitava che passando si venisse offesi da gruppi e compagnie di giovani. Di strada se ne è fatta, ma dobbiamo continuare a credere che il bene più bello ed importante è quello di tutti. L'invito allora è quello di vivere sempre di più i nostri luoghi, così da non creare zone d'ombra, chiedere ai nostri figli cosa fanno la sera in paese, dove vanno, e frequentare con loro le nostre strade, piazze e parchetti, perché se questi luoghi sono percepiti al pari della propria casa l'attenzione e il rispetto aumentano. Sì, davvero, Cittadini si diventa".

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