Autobus strapieni, il ritardo fa rischiare il 7 in condotta
La protesta dei genitori di alcuni studenti del liceo Frisi è arrivata in Consiglio comunale
Autobus così pieni che spesso nemmeno si fermano davanti agli studenti in attesa alla fermata, oppure aprono le porte solo per consentire la discesa di chi è già dentro stipato come un sardina, senza fare salire più nessuno. Il problema dei mezzi pubblici, delle corse che saltano e dell’affollamento, soprattutto nelle ore di punta alla mattina, quando si spostano gli studenti diretti a scuola, è tornato a tenere banco in Consiglio comunale a Monza dopo le lamentele di alcuni genitori.
Autobus in ritardo
«Oltre al danno c’è la beffa - ha spiegato il capogruppo di Forza Italia Massimiliano Longo, che si è fatto portavoce del disagio - In molte scuole c’è un regolamento severo e i continui ritardi degli studenti dovuti al disservizio dei mezzi pubblici possono causare il rischio di avere un 7 in condotta per i malcapitati studenti. Al Frisi, ad esempio, c’è la possibilità di soli dieci ingressi oltre l’orario e se si supera la soglia, si rischia di essere penalizzati nel voto di condotta».
Uno studente, infatti, come si legge nel regolamento della scuola (ma vale anche per altri istituti) rischia la qualifica di studente ritardatari abitudinario se continua a collezionare ingressi dopo il suono della campanella.
«Dalla scuola la tolleranza c’è, ma è assurdo che dobbiamo continuare a giustificare i ritardi per colpe non dei nostri figli, dopo che ogni giorno oltretutto affrontano un’epopea recandosi a scuola. Era così 30 anni fa e la situazione non è migliorata, anzi oggi è ancora peggio».
Per chi infatti deve attraversare col bus alla mattina presto la città per recarsi alle superiori magari dall’altro lato di Monza, il viaggio è a dir poco complicato. Spiega una mamma: «C’è chi esce di casa addirittura alle 6.30 per arrivare a scuola alle 8. Mia figlia che prende lo Z202 in viale Libertà diretta al complesso di via Della Minerva spesso attende un autobus che non si ferma nemmeno perché strapieno».
La protesta dei genitori
La scorsa settimana è accaduto più di una volta che la corsa saltasse per questi motivi. Aggiunge Longo: «I genitori hanno scritto a Net per i problemi della Z202 e di altre linee che portano al Frisi e gli è stato risposto che sono a conoscenza del problema e valuteranno con l’agenzia di bacino una possibile risoluzione. Io mi appello all’Amministrazione per capire a quali soluzioni si sta pensando».
La questione è annosa e la risposta che ormai arriva puntualmente quando si chiede conto alle compagnie di trasporto è che mancano autisti e risorse e che in alcune tratte i mezzi viaggiano vuoti.
Eppure alla mattina il problema è proprio l’opposto.
«Faccio qualche esempio - aggiunge un altro genitore - Mercoledì 9 ottobre il bus che ferma in viale Libertà alle 7.10 era troppo pieno e non ha aperto le porte e quello dopo delle 7.20 non è passato. Ma è così tutti i giorni. Quello che non capiamo è perché non si dia la priorità a certe fasce orarie: alla mattina quando i ragazzi si devono spostare i mezzi sono molto pieni, poi all’uscita hanno orari diversi e quindi inevitabilmente sono più scaglionati. Oltretutto non ci sono abbastanza ciclabili in alcune tratte per trovare modalità sicure di spostamento alternative da proporre ai nostri figli, quindi i mezzi restano l’unica scelta obbligata...».
E sempre in tema di sicurezza, il timore dei genitori è anche quello di possibili incidenti viaggiando in queste condizioni: «Anche sapere che i nostri figli salgono sui mezzi stipati come sardine o che debbano spingersi l’un l’altro, faticando ad entrarci non ci fa stare certo sereni». E in tutto questo alla fine magari si beccano pure un brutto voto.