"Perdite milionarie"

Autostrada Pedemontana Lombarda, le preoccupazioni di Brianza Rete Comune

Dopo il giudizio di Parifica del Rendiconto di Regione Lombardia il consigliere provinciale Francesco Facciuto: “La Corte ha rilevato come la società abbia registrato perdite milionarie per il quarto anno consecutivo, arrivando ad un complessivo di 100 milioni"

Autostrada Pedemontana Lombarda, le preoccupazioni di Brianza Rete Comune
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Il gruppo Brianza Rete Comune e i suoi consiglieri provinciali riportano in primo piano la questione di Pedemontana dopo che, la scorsa settimana, la Corte dei conti ha parificato il rendiconto 2023 della Regione Lombardia. "Con il Giudizio di Parifica del Rendiconto di Regione Lombardia - si legge nella nota diffusa da Brianza Reete Comune - la Corte dei Conti ha confermato il sussistere di un quadro critico per quel che riguarda Autostrada Pedemontana Lombarda".

Autostrada Pedemontana Lombarda, le preoccupazioni di Brianza Rete Comune

“La Corte – spiega il consigliere provinciale Francesco Facciuto – ha rilevato come la società abbia registrato perdite milionarie per il quarto anno consecutivo, arrivando ad un complessivo di 100 milioni. Questo dato si inserisce in un quadro d’insieme che, nell’ambito della significativa esposizione finanziaria di Regione Lombardia, farà ricadere tutti gli oneri sulle future generazioni, senza cioè tener conto di una consolidata giurisprudenza costituzionale.”

“Le gravi criticità in materia economico-finanziaria – aggiunge Facciuto – sono affiancate da crescenti preoccupazioni circa l’impatto sul territorio della Provincia di Monza e Brianza. Da un lato, il piano di cantierizzazioni per le tratte B2 e C potrà portare una vera e propria paralisi del nostro sistema di mobilità, senza che siano garantiti adeguati benefici trasportistici per i prossimi anni. Dall’altro, in materia di Tratta D-Breve, il Ministero dell’Ambiente ha presentato osservazioni significative, rilevando criticità sul piano di merito e sul fronte metodologico per quel che riguarda l’impatto ambientale. Ad oggi, il Ministero ha richiesto integrazioni documentali e sospeso il procedimento presso la Commissione per la Valutazione d’Impatto Ambientale. Ci pare questa un’ulteriore prova, se ancora ce ne fosse bisogno, di quanto sia debole e irrazionale la condotta di Regione Lombardia, tanto nel merito della progettazione, quanto sul fronte del procedimento autorizzativo avviato.”

Secondo i consiglieri provinciali del gruppo Brianza Rete Comune “la Provincia di Monza e Brianza ha oggi il dovere di farsi parte attiva su tutti questi fronti. Invece, la maggioranza di destra non ha voluto nemmeno discutere in Consiglio la nostra mozione, rinviando tutto con motivazioni ingiustificate.”

Le tratte B2 e C

“Per quanto riguarda la cantierizzazione delle tratte B2 e C – sostiene il capogruppo Vincenzo Di Paolo – abbiamo registrato un lavoro raffazzonato e carente che trascura gli effetti sulla viabilità locale. I nostri sindaci presenti agli incontri hanno fatto presente la mancanza di un piano alternativo della viabilità e la situazione di devastazione del territorio superiore alle aspettative. Siamo preoccupati, insieme con gli amministratori locali, per la situazione di caos che potrebbe venire a crearsi con queste previsioni.”

I lavori di bonifica dalla diossina

Rispetto al tavolo permanente sul monitoraggio dei lavori di bonifica dalla diossina, il gruppo di centrosinistra ha chiesto al Presidente Santambrogio di intervenire su due questioni precise.

“Ci sono alcune criticità emerse – afferma il consigliere Giorgio Garofalo – che non forniscono rassicurazioni sufficienti in termini di sicurezza. Abbiamo chiesto di approfondire l’aspetto legato alla possibilità di bloccare il cantiere e controllare il valore delle polveri nel caso di dispersioni durante la fase di cantierizzazione. Abbiamo inoltre chiesto alla Provincia di attivarsi per trasferire le informazioni a tutta la cittadinanza, organizzando riunioni pubbliche aperte a tutti. Alcuni Comuni si stanno già organizzando, ma c’è un vuoto perché alcune amministrazioni non si stanno muovendo” conclude Garofalo.

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