Preoccupazione

Baby gang e aggressioni, «Monza non è sicura»

I tre ex assessori leghisti puntano il dito contro la gestione Pilotto: «Agenti usati come esattori, dove sono finiti il teaser, l’esercito e il contrasto all’accattonaggio?»

Baby gang e aggressioni, «Monza non è sicura»
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I due balordi che puntano un coltello alla gola di un 18enne solo per prendergli il cellulare e costringerlo a prelevare altro contante avvenuto qualche mese fa in stazione è solo la punta dell’iceberg di una situazione sicurezza che a Monza la Lega non ha esitato a definire «fuori controllo».

Monza città non sicura

I tre ex assessori alla Sicurezza del Carroccio, Massimiliano Romeo, oggi senatore, Simone Villa, consigliere comunale e Federico Arena hanno puntato il dito contro la gestione della Giunta Pilotto.
«Monza non è una città sicura e siamo rimasti sconcertati davanti alle affermazioni di un esponente della maggioranza come Lab Monza che ha inneggiato all’illegalità in Aula. Tra lui e l’assessore Ambrogio Moccia c’è un oceano ideologico di differenze e questo sembra creare problemi di gestione di alcuni fenomeni all’Amministrazione di Centrosinistra e a farne le spese sono i cittadini», hanno spiegato i leghisti dalla sede di via Prampolini capitanati dalla segretaria di sezione Roberta Gremignani. «Con il nostro “Dillo alla Lega” abbiamo raccolto le testimonianze dei cittadini e la paura di una città sempre meno sicura è in cima alle segnalazioni».

Aggressione in stazione

A preoccupare i lumbard c’è la stazione «sempre più pericolosa da attraversare» e dove ha denunciato Arena - non c’è più il presidio fisso della Polizia locale e anche l’esercito è ormai sempre meno presente («Lo abbiamo riportato noi, poi viene destinato altrove?»).

E non è l'unica cosa che attendono. «I taser che avevamo acquistato dove sono finiti? Sembra che il vicesindaco che in realtà è il vero sindaco anziché utilizzare la Polizia locale per contrastare lo spaccio, destini gli agenti a fare da esattori per multare quando scade il disco orario per rimpolpare il bilancio», ha denunciato Arena. Dura la posizione del senatore Romeo anche davanti al Foa Boccaccio: «Fui il primo a sgomberare il centro sociale, sono situazioni che non si possono tollerare e invece oggi ci sono esponenti del Centrosinistra che strizzano l’occhio al Boccaccio e in città regna il caos».

Per questo i leghisti hanno lanciato un appello al Comune: «Smetta di patrocinare eventi in cui ci sia il Boccaccio tra gli organizzatori, quelli di Anpi in primis, si prenda la distanza da chi non rispetta la legalità».

Baby gang fuori controllo

A dare fastidio ai tre ex assessori anche il fatto che si minimizzi il problema delle baby gang «che invece rappresentano un fenomeno preoccupante e da sradicare subito». Ancora Romeo: «Da papà sono preoccupato, alcune zone di Monza sono in mano a queste persone, come posso fidarmi a fare uscire mio figlio di  13 anni?».
Un altro fenomeno non controllato - secondo Arena - è quello dell’accattonaggio molesto. «La questuante nel parcheggio sotto il Comune è tornata e mi ha pure sbeffeggiato: “Hai visto che senza di te posso stare?”, mi ha detto. E’ il segno che certe cose sono troppo tollerate».

Ben diverso - secondo Villa - l’operato del Centrodestra quando era al Governo. «Oltre alla repressione c’è stato l’impulso alla riqualificazione di alcune zone meno sicure, come in stazione o ai Boschetti reali o come avverrà a San Rocco con i fondi trovati per ridisegnare le scuole e in via Bramante da Urbino dove grazie a noi arriveranno milioni per il più grande restyling delle case comunali, è così che si sostiene il diritto alla casa».
Insomma, secondo i lumbard gli strumenti ci sono, ma vanno usati. «Andrebbe sollecitato il Questore, con il decreto Caivano c’è stata attenzione a contrastare le baby gang, con la possibilità di usare Daspo e ammonimento, il Questore può chiamare anche i 12enni in Questura coi loro genitori, per far capire la situazione, senza contare lavori utili e sanzioni», ha chiosato Romeo.

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