La maggioranza che concede il patrocinio alla “Via Frocis” e la minoranza che insorge: anche a Monza esplode la polemica sul Brianza Pride.
Patrocinio alla Via Frocis nel mirino
Oggi, giovedì 25 settembre 2025 il Consiglio comunale è stato teatro di uno scontro acceso dopo che Fratelli d’Italia ha presentato un provvedimento urgente, tramite mozione d’ordine del consigliere Marco Monguzzi, per chiedere all’Amministrazione Pilotto di ritirare il sostegno alla manifestazione in programma il 27 settembre ad Arcore. La maggioranza ha respinto la richiesta senza aprire la discussione, negando anche la possibilità a Monguzzi di affrontare l’argomento per 20 minuti.
No alla discussione in Aula
Il consigliere ha parlato di “fatto grave” e di “bavaglio”, arrivando a un duro scontro con la presidente del Consiglio comunale Cherubina Bertola, che prima gli ha tolto la parola e poi ha minacciato di chiamare le forze dell’ordine se non avesse smesso di parlare.
In segno di protesta, la minoranza ha quindi lasciato l’aula, senza affrontare la discussione in programma sul bilancio.
Nel mirino di FdI c’è in particolare la performance “Via Frocis”, inserita nel programma del Pride, considerata una parodia della Via Crucis. «Un’offesa blasfema e deliberata alla religione cristiana che offende le persone che credono – scrivono i consiglieri Monguzzi, Galli e Arbizzoni – Un’amministrazione che appoggia o non condanna energicamente questa scelta rischia di perdere credibilità agli occhi dei cittadini».
Scontro acceso in Aula
Gli animi si sono accesi in aula e il clima si è fatto teso: al momento della prosecuzione con la discussione sul bilancio, l’unico consigliere rimasto in aula è stato Paolo Piffer (Civicamente) che pure aveva votato a favore della discussione.
Fratelli d’Italia ha chiesto al Comune tre azioni: il ritiro immediato del patrocinio, una condanna pubblica dell’episodio e l’impegno a sostenere eventi “inclusivi e rispettosi di tutte le sensibilità, senza estremismi provocatori che alimentano conflitti anziché convivenza civile”.
Al termine della seduta, Monguzzi ha affidato all’aula un pensiero pronunciato a microfono spento: «Il coraggio non è assenza di paura, ma fedeltà a ciò che conta davvero. I valori non sono negoziabili: o li vivi fino in fondo, o li perdi. È in questa scelta che si misura la dignità di una persona».