Lega contro Aci

«Basta mendicare, facciano lavorare l'Autodromo tutto l’anno»

Il senatore Massimiliano Romeo: «Gli abbiamo dato 80 milioni di euro negli ultimi anni, hanno sempre il piattino in mano e dovremmo avere tribune di platino, facciano funzionare l’impianto tutto l’anno»

«Basta mendicare, facciano lavorare l'Autodromo tutto l’anno»
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«Gli abbiamo dato tra una cosa e l’altra come enti pubblici quasi 80 milioni di euro e sono ancora qui col piattino in mano? A quest’ora le tribune dell’Autodromo dovrebbero essere di platino». Il senatore leghista Massimiliano Romeo di Monza non le ha mandate a dire all’Aci sulla gestione di circuito e Gran Premio.

Accuse della Lega sull'Autodromo

Tutto è nato in riferimento alle ultime esternazioni di Angelo Sticchi Damiani, presidente dell'Automobile Club d'Italia che aveva lamentato qualche settimana fa - come è solito fare ad ogni conferenza stampa - la necessità di fondi per assicurarsi il rinnovo del contratto per la Formula 1 e per gli altri lavori in programma sul circuito.
«È anche imbarazzante dopo ogni Gran Premio sentire le lamentele di Sticchi Damiani e di Giuseppe Redaelli per la carenza di fondi, dopo questo fiume di denaro pubblico che è stato dato negli anni - ha attaccato anche il consigliere comunale della Lega Simone Villa durante la conferenza stampa del Carroccio di venerdì mattina nella sede di via Prampolini - È stato detto che i lavori saranno ultimati e c’è ottimismo che non ci saranno problemi per la gara, ma è doveroso un ragionamento più lungimirante».
Ancora più duro è stato il j’accuse di Massimiliano Romeo nei confronti di una Aci «che ormai parla romano, perché Monza non controlla più niente del suo Autodromo»: «I lavori sul circuito dovevano partire il 4 settembre dell’anno scorso e sono partiti in ritardo, adesso siamo con l’acqua alla gola perché finiscano in tempo per il Gran Premio e sanno solo chiedere....».

Non attendere solo il Gp

Un discorso in cui si è perfettamente inserita la segretaria della sezione monzese della Lega Roberta Gremignani, la più esperta - per questioni lavorative (lavora nell’automotive) - di gare e circuiti.
«La prima cosa che Aci dovrebbe fare è lavorare tutto l’anno e non andare con il piattino a farsi finanziare. Quello del nostro circuito è un patrimonio non sfruttato: penso al fatto che a Monza non c’è un auditorium e che quindi potrebbe essere messo a disposizione lì, per non parlare di aree eventi o concerti. La realtà è che non viene fatto un serio lavoro di marketing per far lavorare il circuito di eventi tutto l’anno e non solo organizzare una giornata a costi folli in occasione del Gp - l’affondo di Gremignani - Se i funzionari Aci facessero i manager forse non avrebbero tutto questo bisogno dei fondi pubblici».
Tra i grandi misteri c’è, ad esempio, quello della piscina nel Parco. «Hanno preteso di gestirla, inserendola nel patrimonio dell’Autodromo, avevano ottenuto un finanziamento regionale, ma non mi sembra che ad oggi sia mai stata riaperta la piscina.... Sarebbe stata meglio lasciarla al Comune o al Consorzio, magari non sarebbe tutto bloccato», ha aggiunto Gremignani che ha espresso dubbi anche sulla gestione.

Una gestione tutta romana

«A Monza Aci ha preteso una gestione totale del circuito, non solo in occasione del Gran Premio come accade invece a Imola, un circuito che andrebbe preso a modello perché a differenza di Monza lavora tutto l’anno, proprio grazie a Formula Imola che gestisce e valorizza l’impianto - ha aggiunto Grimignani - Aci non ha la conoscenza del territorio, eppure ha preteso di avere voce su tutto, senza rapporti con gli enti locale e con una dirigenza che parla romano».

Vorrebbe invece un po’ più di «pragmatismo lombardo» anche Romeo: «Di certo saremmo più competitivi, potremmo pensare anche a soluzioni innovative per le tribune, come quelle che si possono rimuovere e smontare in base al tipo di gara, invece di concretezza ne vediamo poca...». Non manca qualche rimpianto dei lumbard: «Una volta in Sias c’erano anche i rappresentanti del Comune, oggi è controllata al 90% da Aci e solo al 10% da Aci Milano».

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