Bellusco piange "il sindaco" di San Nazzaro
La comunità piange Maria Perego, scomparsa a 87 anni, era una colonna portante della Cascina e del rione San Nazzaro

Si è spenta nei giorni scorsi all’età di 87 anni Maria Perego, conosciuta da tutti a Bellusco semplicemente come Maria di San Nazzaro, ma per chi l’ha davvero vissuta e amata, era soprattutto il «sindaco di San Nazzaro».
Bellusco piange "il sindaco" di San Nazzaro
Non un titolo formale, ma un riconoscimento affettuoso, guadagnato con anni di dedizione, intraprendenza e instancabile impegno verso la sua comunità, le suore di Maria Bambina e la Fondazione che da sempre sostiene. A ricordarla oggi con commozione è il figlio Giordano Passoni, che, insieme al fratello Adelio, ha visto nella madre una colonna portante della famiglia, ma anche una figura pubblica capace di tenere in piedi interi pezzi di storia locale.
«Quando voleva una cosa, arrivava fino in fondo - ha raccontato Giordano - E non è solo un modo di dire: chiunque abbia incrociato Maria lungo il cammino ricorda il suo spirito deciso, la voce ferma e le idee chiare. Il suo legame con le Suore di Maria Bambina era autentico e profondo. È stata lei a battersi con passione per il restauro della chiesina di San Nazzaro».
Non si limitò a sostenere l’idea: seguì passo dopo passo la ristrutturazione, pretendendo che fosse restituita alla comunità esattamente com’era in passato, fin nei minimi dettagli: dalle pareti al pavimento, dagli stucchi all’altare, fino alle immagini delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, fondatrici della Congregazione.
«Era fatta così – ha ricordato Giordano – Se c’era un’idea in cui credeva, non mollava finché non era realizzata come voleva lei».
Una vita dura, affrontata sempre con spirito
Il sogno si concretizzò il 2 luglio 2006, quando don Roberto Terenghi inaugurò la chiesina restaurata alla presenza di Maria e di una delegazione del rione. Fu un momento di festa e di orgoglio condiviso, Una vita semplice e tenace, Maria era cresciuta nella Bellusco operosa degli anni ’60 e ’70. I suoi genitori gestivano un bar, in cui anche lei lavorava come barista. Alla morte del nonno, però, quel capitolo si chiuse, e Maria scelse la via della famiglia: diventò casalinga, mentre il marito Antonio lavorava a Milano. Il destino, però, non fu clemente. Nel 1978 Maria rimase vedova e si trovò da sola a crescere i suoi due figli.
«Ha dovuto rimettersi in piedi da sola – ha raccontato Giordano – E non è mai venuta meno al suo ruolo di madre. Ci ha cresciuti con coraggio, con la forza che solo una donna temprata dalle prove della vita può avere».
Ma Maria non si limitò alla sfera familiare. Si diede da fare in ogni ambito in cui c’era bisogno di lei: dalle feste del rione San Nazzaro, alle raccolte fondi, dal supporto alla Fondazione Maria Bambina, al suo impegno per il Calcio Bellusco, dove dava una mano nelle feste di fine stagione. La chiamavano il «sindaco» perché, davvero, era sempre presente quando c’era da difendere gli interessi del quartiere. Aveva contatti diretti con il Comune, si presentava in municipio appena qualcosa non funzionava, rappresentava con orgoglio San Nazzaro in ogni occasione. Negli ultimi anni, Maria continuava a essere una presenza attiva, anche quando le energie cominciavano a venire meno. Con la sua scomparsa, Bellusco perde una delle sue voci più autentiche, una donna che ha saputo coniugare vita privata e servizio pubblico senza mai cercare riconoscimenti o applausi.
«Il mio grazie più grande – ha concluso Giordano – Va a tutto il Comune, alla Fondazione Maria Bambina e a chi ci è stato vicino in questo momento. E a Lorenzini, che con le Suore è stato parte del nostro cammino, e a Enrica, che ha saputo esserci anche quando non era facile».
Il ricordo del primo cittadino Mauro Colombo
Un ricordo toccante della donna lo ha stilato anche il sindaco Mauro Colombo:
«In ogni paese ci sono persone che, per naturale inclinazione, si dedicano con generosità alla propria comunità, partecipano, offrono tempo ed energie. Maria era una di queste. In molti l’hanno conosciuta per il suo impegno nel mondo dell’associazionismo, sempre accompagnato da un’allegria contagiosa e da una simpatia spontanea che rendevano ogni occasione più viva. Aveva a cuore le tradizioni del paese, che custodiva e valorizzava con passione. L’amore per la sua Cascina San Nazzaro, la dedizione al Palio, il sostegno alle realtà sportive, in particolare al Calcio Bellusco, ne hanno fatto una presenza importante nella vita del paese. Per tutti era “Maria di San Nazzaro”. Ciao Maria».