Lutto

Bernareggio piange lo storico fruttivendolo con la grande passione per il ciclismo

Nella sua bottega di via Leoni ha lavorato per quasi settant'anni; ha inoltre contribuito a fondare il "Veloce Club" di cui è stato vicepresidente di lunga data

Bernareggio piange lo storico fruttivendolo con la grande passione per il ciclismo
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L’attività di famiglia, il grande amore per il ciclismo e la sua Inter. Ma soprattutto uno straordinario spirito di servizio nei confronti della propria comunità. Lutto a Bernareggio per la scomparsa di Learco Perego, 90 anni, storico fruttivendolo e indiscussa anima dello sport cittadino, di cui ha saputo scrivere pagine di storia destinate a essere tramandate.

Bernareggio piange lo storico fruttivendolo

Nato e cresciuto in paese, dagli anni ‘50 aveva ereditato le redini della centenaria bottega di via Leoni dal padre e dal nonno prima di lui. Impossibile per ogni bernareggese che si rispetti non ricordarsi di Learco con il suo inconfondibile camice verde, sull’uscio del negozio, a fare da sentinella sulla via, pronto a dispensare sorrisi, battute e opinioni a chiunque passasse dalle sue parti. E non erano certo poche le persone che in questo piccolo grande regno di frutta e verdura potevano dirsi "di casa".

"Grazie al papà il negozio è sempre stato un punto di riferimento per Bernareggio - ricorda il figlio Fulvio, che ne ha seguito le orme e oggi gestisce l’attività di famiglia - Un luogo in cui si discuteva, si socializzava, si faceva davvero comunità. Si parlava davvero di tutto, soprattutto di sport"

La grande passione per il ciclismo

E non sarebbe potuto essere altrimenti. A partire dal ciclismo, la grande passione di Learco, chiamato così dal padre proprio in onore di Learco Guerra, la "Locomotiva umana" degli anni ‘30. Passione per le due ruote che nel 1946 prese forma nel "Veloce Club" di Bernareggio, associazione di cui è stato fondatore e vicepresidente, nonché volontario di lunghissimo corso. Un sodalizio di ferro, costruito insieme a tanti altri appassionati, tra cui Mario Galbusera, patron dell’azienda "Lampre" che ha dato il nome allo storico trofeo ciclistico che ha attraversato le strade di Bernareggio fino all’avvento del Covid.

La fondazione dell'Inter Club

Poi ancora il calcio e un amore per l’Inter che lo spinse a fondare, al bar "Trani" uno dei primi club in Brianza dedicati ai nerazzurri. E anche qui non si possono ricordare le visite dei campioni degli anni ‘60, come Sandro Mazzola ed Helenio Herrera, solo per citare alcuni dei grandi nomi portati in paese da Learco nel corso della sua carriera. Bar "Trani" che diventò una seconda casa per l’amato fruttivendolo, che diede vita anche a una squadra di biliardino iscritta a numerosi tornei del circondario.

"E’ triste oggi dire che Bernareggio perde una delle persone più significative della propria storia - aggiunge Sergio Galbusera, attuale presidente del “Veloce Club” - Nella sua lunga carriera ha saputo coniugare in un modo unico quello che a oggi viene studiato a scuola: la capacità oratoria, le pubbliche relazioni e il coinvolgimento delle persone nelle sue passioni facendosi sempre voler bene da tutti. Perché da Learco non si andava solo a fare la spesa, il suo negozio era un punto nevralgico del paese. Non posso poi non citare l’esperienza del “Veloce Club”. Un’avventura straordinaria durante la quale abbiamo condiviso tantissimo e ho potuto imparare altrettanto da una persona come Learco. Il suo ricordo vivrà per sempre nel mio cuore e sono convinto che sarà così anche per tutti coloro che lo hanno conosciuto"

I funerali e l'omaggio dell'amico

I funerali saranno celebrati questa mattina, venerdì, nella chiesa parrocchiale di Bernareggio. Intanto però il ricordo di Learco resta vivo nella bacheca del fotografo Carlo Usuelli. Amico di lunga data, il professionista ha infatti deciso di apporre nella sua vetrina una serie di fotografie, in bianco e nero e a colori, che ritraggono alcuni momenti della vita pubblica di Learco: le gare con il "Veloce Club", le partite di biliardo al "Trani", i tornei calcistici estivi e molto altro ancora. In mezzo, solamente due parole: "Ciao Learco". Semplici, ma essenziali. Proprio come lui.

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