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Besana, apre l’emporio Caritas: gli utenti riassaporano il piacere delle compere

Il servizio è stato inaugurato nella sede del Centro d'ascolto di via della Valle a Calò

Besana, apre l’emporio Caritas: gli utenti riassaporano il piacere delle compere
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E’ una carezza per chi si trova in difficoltà. Si, perché la Caritas parrocchiale di Besana in Brianza ora offre un servizio nuovo che profuma di sensibilità: è stato inaugurato l’emporio aperto nella sede di via della Valle a Calò. E’ così che gli utenti possono ricominciare ad assaporare il piacere delle compere in quello che somiglia in tutto e per tutto a un negozio di abbigliamento e oggetti per la casa, senza dover fare i conti con un portafoglio troppo sottile.

Volontari instancabili

Il merito è del sempre encomiabile lavoro dei volontari Caritas che hanno riorganizzato i locali della frazione inserendo scaffali, appendiabiti, contenitori per il cambio di stagione. Tutti riempiti da capi d’abbigliamento divisi minuziosamente per taglie, sesso ed età: scarpe, giacche, intimo, gonne e pure vestiti per cerimonie. Si aggiunge una sezione riservata a stoviglie, biancheria e suppellettili per la casa. Dono di tante persone generose (è possibile consegnare i capi usati ogni lunedì dalle 14.30 alle 17) e di una ditta di Monza che per prima ha risposto all’appello lanciato dalla Caritas a negozi e imprese di zona per verificare la possibilità di reperire materiale che giace non utilizzato nei magazzini. L’impulso definitivo ad attuare il progetto è poi arrivato da uno dei responsabili della gestione alimenti della Caritas Ambrosiana, che ha visionato la struttura di Calò.

Come accedere

Le persone accederanno all’emporio una volta al mese, su appuntamento, provviste di carrello e accompagnate da un volontario. Potranno esaminare e scegliere tra i capi esposti (ognuno avrà un valore in punti) fino ad esaurimento della scheda semestrale di cui ciascun utente sarà dotato. Si potrà girare fra gli scaffali e valutare la merce esposta per un massimo di 45 minuti.
«La prossimità deve sempre essere rispettosa della dignità di chi ha bisogno e la trasformazione del guardaroba in emporio va in questa direzione», ha spiegato Cristiana Ruffinoni, responsabile del Centro.

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