Besana, la riunione di famiglia diventa... un check up
Venti cugini si sono ritrovati per pranzare insieme. Tra gli argomenti toccati anche le malattie ereditarie
Le riunioni di famiglia sanno fare bene allo spirito. Quella organizzata la scorsa settimana da un bel gruppo di cugini di Besana in Brianza pure al corpo. Davvero.
La riunione di famiglia che fa bene... al corpo
Giovedì si sono ritrovati per pranzare insieme al ristorante «La Piana» di Carate Brianza. «Non ci si può incontrare solo in occasione dei funerali...», hanno scherzato i venti cugini seduti intorno al tavolo, nipoti dei nonni Giuseppe Pozzoli e Maria Cazzaniga di Vergo Zoccorino e di Giuseppe Meroni e Rosa Salvioni di Villa Raverio, volati in cielo tra il 1918 e il 1961.
Si deve forse anche alla presenza dell’ex medico di famiglia Carlo Pozzoli uno degli argomenti che ha tenuto banco: la probabilità di incappare in malattie ereditarie.
«Dalle cause di decesso dei nostri cari, abbiamo rilevato che siamo fortemente a rischio di ipertensione arteriosa, ipercolestorolemia, infarto miocardico, ischemie cerebrali, tumori alla pelle e delle vie urinarie - hanno spiegato - Per questo sono consigliati opportuni controlli periodici, anche ai nostri famigliari più giovani».
Non sono mancate le risate
C’è stato però pure il tempo per un po’ di giusta leggerezza. I cugini hanno ricostruito l’albero genealogico di famiglia, presentando i nuovi «arrivati» tra nipoti e pronipoti (tra i quali il sindaco di Besana Emanuele Pozzoli), con tanto di professioni svolte «per riprendere i contatti anche per eventuali proposte lavorative o collaborazioni utili». E ricordato proverbi e raccomandazioni impartiti dai genitori quand’erano bambini, eredità importante per le nuove generazioni.
«L’è mei vec un puresin in man, che una pola an lari (è meglio avere un pulcino in mano, che un pollo in aria, ndr) ci dicevano le nostre mamme e i nostri papà per insegnarci che nella vita, talvolta, è meglio accontentarsi di qualcosa in meno piuttosto che aspettare un maggiore introito che potrebbe non arrivare...». E, ancora, «Pensic per te, i to bagai se rangen (pensa per te, i tuoi figli si arrangiano)» e «Se anca per un atim te sfiura per co un dubi, dac reson (se anche per un attimo ti sfiora per la testa un dubbio, dagli ragione)».