Dibattito aperto

"Bilancio positivo per la campagna dei cestini in sciopero"

Per il sindaco Rossi pochi abbandoni di rifiuti dove sono stati tolti i contenitori. Ma qualcuno ha messo un cartello di protesta: "A me mi pare una str...."

"Bilancio positivo per la campagna dei cestini in sciopero"
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La campagna dei cestini in sciopero a Seregno? Bilancio positivo, parola di sindaco. Ma c’è qualcuno che dissente: comparso un cartello con la scritta: “A me mi pare una str…”.

Due mesi e mezzo di sperimentazione

Dopo due mesi e mezzo di sperimentazione, il sindaco Alberto Rossi traccia un bilancio positivo della campagna dei cestini in sciopero, cioè i dodici contenitori rimossi perché venivano riempiti in maniera scorretta con i sacchetti dell’immondizia. Sui canali social il primo cittadino ha spiegato che quella dozzina di cestini, ogni giorno, era sommersa da almeno cinque sacchi pieni di rifiuti, che di fatto rendevano inutilizzabili i contenitori stessi per chi doveva buttare qualcosa di piccole dimensioni.

Cartello di protesta: "A me mi pare una str...."

“In questi due mesi e mezzo di sacchetti ne abbiamo trovati una quarantina o poco di più, in prevalenza in un solo punto dove era stato rimosso il cestino - le parole di Rossi (nella foto con l'assessore alla partita, Bruno Sforna) - Tolti i cestini, niente abbandoni. Se non avessimo promosso questa iniziativa, di sacchetti ne avremmo trovati 4.500 in questo lasso di tempo". Qualcuno, però, non è d’accordo con la campagna dell’Amministrazione comunale e ha esposto un cartello eloquente là dove è stato rimosso un contenitore: “A me mi pare una str…”.

Cestini in sciopero, la campagna va avanti

Rossi ha spiegato che comunque la sperimentazione proseguirà, sempre con un massimo di dodici cestini rimossi nei punti più critici della città per evitare che diventino una piccola discarica a cielo aperto. In totale sono circa ottocento sul territorio comunale. Nei prossimi mesi l’Amministrazione provvederà a cambiarli tutti, con nuovi modelli anti corvo, e con una nuova disposizione per servire meglio alcune zone meno provviste. Inoltre prosegue l’attività di repressione a opera della Polizia Locale, anche grazie al vigile ecologico, alle telecamere di videosorveglianza e alle fototrappole.

 

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