Monza

Bollette raddoppiate: «Sono costretto a chiudere»

Moreno De Giglio, titolare del Goloso Siciliano del Ponte dei Leoni, abbassa la saracinesca. Colpa del costo dell’elettricità passata da 500 a oltre 1.000 euro al mese.

Bollette raddoppiate: «Sono costretto a chiudere»
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Il periodo del Covid lo aveva già messo in difficoltà. Ora il caro bollette gli ha fatto definitivamente alzare bandiera bianca.

Bollette raddoppiate: «Sono costretto a chiudere»

Chiude dopo oltre nove anni di attività, il Goloso Siciliano, il negozio di ricercate specialità gastronomiche di vicolo Lambro, accanto al Ponte dei Leoni.

«Ho sempre creduto nel mio lavoro e ho fatto molti sacrifici per portarlo avanti, purtroppo però è arrivato il momento di abbassare le serrande», ha detto con grande dispiacere il titolare, Moreno De Giglio. A incidere sulla sua decisione, i rincari delle bollette. Costi che sono diventati insostenibili. «A pesare è in particolar modo l’elettricità - ha spiegato - In estate devo necessariamente tenere accesa l’aria condizionata perché il motore dei frigoriferi riscalda ulteriormente i locali. E dunque nei mesi estivi il condizionatore è i funzione 24 ore su 24, anche perché vendo prodotti alimentari ed è indispensabile che l’ambiente si mantenga fresco». Ma se gli scorsi anni le bollette dell’elettricità relative ai periodi più caldi si aggiravano in media tra i 500 e i 600 euro, quest’anno hanno superato la soglia dei 1.000. «Già a giugno la cifra era più alta della media degli anni passati - ha precisato - Aveva infatti superato gli 800 euro». La cifra più alta è tuttavia quella di luglio: 1.340 euro, seguito da agosto con 1.000 euro. Somme troppo onerose per poter continuare.

I costi lievitano e il potere d'acquisto si assottiglia

Anche perché i rincari stanno cominciando a interessare pure gli stessi prodotti che vende. «Si tratta di merce artigianale che, sia pur molto apprezzata dai compratori, presentava già in partenza prezzi più alti dei corrispettivi della grande distribuzione. Ora che i produttori li fanno pagare di più, avrei dovuto adeguare anche io i costi e sicuramente avrei perso clienti visto che le persone sono diventate molto più attente a quanto spendono rispetto al passato». Costi che lievitano, dunque, a fronte di un potere d’acquisto che va sempre più assottigliandosi.

"Una scelta sofferta"

«Quella di chiudere è stata una scelta molto sofferta. Ho aperto il negozio nel maggio del 2013 e da allora ho fatto molti sacrifici - ha concluso De Giglio - Ho sempre lavorato dal martedì alla domenica fino alle 19.30. D’estate rimanevo spesso aperto anche di sera. E ora mi trovo costretto ad abbassare la saracinesca».

L’intenzione del titolare è quella di rimanere aperto ancora un paio di mesi, fino a Natale, «poi si vedrà».

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