Inclusione

"Branco non deve entrare in gioco" e scoppia la polemica politica

Pd e Lab Monza hanno chiesto alla Giunta di escludere l'associazione perché troppo di destra, ma l'assessore ammette: "Non si può fare"

"Branco non deve entrare in gioco" e scoppia la polemica politica
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Un evento all’insegna dell’inclusività che è diventato motivo di contesa. Prima LabMonza e poi il Partito democratico hanno chiesto chiaramente al Comune di «tagliare fuori Branco» dall’iniziativa «Entra in gioco» in programma sabato pomeriggio nel Parco, davanti alla Cascina del Sole. L'assessore però è stato chiaro: «Dal punto amministrativo non si può». Ma tanto è bastato a sollevare la polemica politica a Monza.

Lab Monza e Pd contro Branco

«Apprendiamo dai social che Branco Branca Comunitaria anche nel 2024 ha aderito all’iniziativa del Comune, un’iniziativa positiva, dedicata all’inclusione, a cui aderiscono tante associazioni che svolgono un’attività egregia sul territorio, associazioni che lavorano ogni giorno per superare davvero gli ostacoli che limitano la partecipazione dei soggetti fragili alla società», hanno esordito gli esponenti di Lab Monza.
E poi l’affondo: «Non ci capacitiamo di come una realtà strettamente legata alla formazione di estrema destra Lealtà Azione possa rappresentare lo spirito di questo bel progetto. Per quanto Branco possa aver affermato di riconoscersi nella Costituzione, quando ha firmato il documento programmatico di "Entra in gioco", ogni anno, il 25 aprile, non vediamo sfilare i suoi adepti in piazza del Duomo festeggiando la Liberazione dal nazifascismo. Li vediamo invece al campo X del Cimitero Maggiore di Milano per celebrare i caduti della Repubblica di Salò».
Lab Monza ha poi incalzato la Giunta Pilotto: «Riteniamo che il Comune debba far propria la mozione antifascista, approvata dal Consiglio Comunale il 6 novembre 2023, e che debba mettere in campo tutti gli strumenti utili per garantire che le associazioni con cui collabora operino saldamente nel perimetro della Costituzione».
Non è chiaro quanta polemica Lab Monza serbasse nei confronti dell’Amministrazione Pilotto, dal momento che «Entra in gioco» è una kermesse organizzata dal Comune in collaborazione con Reggia di Monza, ma il Partito democratico si è subito allineato giudicando «inspiegabile l’adesione di Branco all’evento promosso dall’Amministrazione. Una presenza che contraddice l’obiettivo e lo spirito inclusivo della manifestazione».

La replica dell'associazione

Non è mancata la replica del presidente di Branco Alessandro Piazza: «Un polverone che l’anno scorso non si è sollevato anche se noi c’eravamo, forse legato a problemi di equilibri politici della maggioranza che non mi interessano. Siamo presenti dal 2018 a tutte le edizioni: siamo un’associazione riconosciuta legalmente, da onlus siamo passati a ets e operiamo sul territorio. Di politico noi non abbiamo niente, facciamo volontariato - ha precisato Piazza - Parlano di non esclusività, ma noi organizziamo tornei con squadre con ragazzi disabili e raccogliamo fondi per i bimbi palestinesi e siriani. Stiamo rispondendo al nulla. Una volta per tutte queste persone ci dicano cosa c’è di non inclusivo nelle nostre iniziative. Noi abbiamo fatto tanto per questa città e continueremo a farlo».

In difesa di Branco c'è stata una levata di scudi anche in Consiglio comunale. E la consigliera comunale Desirée Merlini del Gruppo Misto (ex assessora) ha difeso la decisione di includere Branco nella kermesse: «Sono un tipo moderato e non sono iscritta a nessun partito, ma nel periodo del mio assessorato questa associazione aveva fatto richiesta al Comune di poter entrare in Entra in gioco per aiutare i cittadini ed è stata regolarmente accettata anche dalle altre associazioni e non è mai stata estremista, ha fatto del bene, portava pacchi alimentari alle famiglie disagiate, si è data da fare anche nel periodo del Covid, supportando la cittadinanza - ha detto Merlini - Queste parole espresse da una certa parte politica non sono corrette. Non creiamo divisione con un atteggiamento che istiga al contrario dell’armonia».

La polemica è poi uscita dai confini monzesi e il capogruppo della Lega in Regione Alessandro Corbetta ha tuonato contro il Pd: "A Monza ha cercato di impedire all’associazione Bran.co di partecipare a “Entra in gioco”,  perché sarebbe un’associazione troppo di destra. Parliamo di una onlus impegnata in lodevoli iniziative di beneficenza e volontariato sul territorio e all’estero, tanto che alcuni loro eventi hanno ottenuto il patrocinio delle istituzioni. Ma al Pd tutto ciò non interessa: sono troppo di destra e vanno banditi. Una presa di posizione grave, ridicola e inquietante da parte del partito di maggioranza in città, che richiama - questa volta per davvero - i peggiori governi totalitari che non ammettono idee diverse da chi comanda".

Corbetta ha poi rincarato la dose: «Vogliono “espellere” da Monza dei monzesi che fanno volontariato, ma non muovono un dito né proferiscono parola sull’insicurezza che da tempo si percepisce in città, spesso a causa di delinquenti extracomunitari, clandestini e baby gang.

L'ammissione dell'assessore

L’assessora al Welfare Egidio Riva ha però gettato acqua sul fuoco della polemica, confermando la partecipazione di Branco all’evento in programma sabato pomeriggio al Parco di Monza (doveva tenersi il 14 settembre, ma era stato rinviato per maltempo), ma solo perché non aveva modo di impedirlo.

Così Riva ha risposto lunedì sera in Consiglio comunale:

«C’è un piano politico e uno amministrativo. Io ho incontrato questa associazione nel 2022 durante la prima edizione di Entro in gioco. Avevo espresso la mia contrarietà da consigliere alla loro azione perché i miei valori sono molto distanti dai loro. Io però sono un amministratore. Branco non ha mai partecipato a tavoli in Comune, ma partecipa alla kermesse perché ha sottoscritto un documento programmatico che rispetta il principio di non discriminazione. Ad oggi non c’è nessun documento formale che ne possa impedire la partecipazione. Ho chiesto di capire perché partecipino a quello che non è un pomeriggio di gioco, ma un tavolo di lavoro per un mondo più inclusivo. Al di là della mia convinzione politica, non ci sono ragioni quest’anno per escluderli perché questo è stato stabilito da un atto comunale, anche se secondo me è confuso e non c'è una verifica che davvero vengano rispettati i principi della sottoscrizione. La mia posizione politica è contraria, ma come amministratore  agirò sempre con correttezza e trasparenza».

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