"No a contratti dumping"

Call Center, oggi sciopero nazionale e presidio a Milano

La protesta è in corso in queste ore. Nella nota di Cgil, Cisl e Uil le motivazioni

Call Center, oggi sciopero nazionale e presidio a Milano
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E' in corso lo sciopero annunciato nelle scorse ore dalle sigle sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil in risposta alla decisione di alcune aziende del settore di revocare il contratto nazionale delle Telecomunicazioni per adottarne uno nuovo, sottoscritto da organizzazioni sindacali che, secondo i promotori della protesta, non rappresentano adeguatamente i lavoratori.

Call Center, oggi sciopero nazionale e presidio a Milano

"Il 4 Dicembre 2024 - si legge nel comunicato diffuso da Cgil, Cisl e Uil - Assocontact ha comunicato la disdetta del Contratto Collettivo Nazionale delle Telecomunicazioni, sottoscritto da Slc Cgil Fistel Cisl Uilcom Uil, in favore di un contratto nazionale costruito ad hoc per trovare condizioni economiche normative più favorevoli agli imprenditori, falciando decenni di diritti dei lavoratori acquisiti nel contratto Confederale di CGIL CISL UIL.
Assocontact ha quindi cercato e sottoscritto questo contratto con un sindacato poco rappresentativo nel settore, la CISAL, che oggi NON ha alcuna rappresentanza tra i lavoratori, né come RSU, né come associati.
L’imposizione e la logica di questo contratto è quella esclusivamente del costo al ribasso, scaricandolo per intero sulle lavoratrici e sui lavoratori.
Prevede ad esempio:
- una gestione differente della malattia retribuita non al 100%;
- premialità individuali per ridurre ilsalario di base e spingere la competitività tra lavoratrici e lavoratori;
- un futuro aumento salariale quasi inesistente, ben al di sotto di quello previsto dall’attuale contratto TLC, scaduto da oltre due anni, non prevedendo nemmeno il recupero dell’inflazione, che si è attestata a oltre il 10% nell’ultimo biennio, creando un vuoto di crescita salariale nel quinquennio;
- la riduzione delle ore di Rol da 104 a 48";

"No a contratti dumping"

"Un contratto - prosegue la nota dei sindacati - che non prevede la clausola sociale nei cambi di appalto, fortemente voluta da CGIL CISL UIL in tutela dell’occupazione e che aggira le norme sul controllo a distanza previste dalla legge.
E’ evidente quale sia la strategia delle aziende associate ad Assocontact: FARE BUSINESS e marginalità riducendo diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, ridurre il salario indiretto e congelare gli stipendi per lungo tempo.
Tutto questo è inaccettabile, NON si deve generare LAVORO povero sotto la soglia di vivibilità. NON è con un contratto in dumping con quello delle organizzazioni più rappresentative di CGIL CISL UIL che potrà dare soluzione alle difficoltà di un settore come quello dei Call Center.
In questa vertenza hanno grandi responsabilità, con la loro indifferenza, le committenze pubbliche e private che cercano grandi qualità di servizio senza volerlo pagare al giusto costo con gare al massimo ribasso, penali e continue richieste di sconto alle società di Call Center mettendole in ginocchio. La responsabilità sociale è una cosa seria che tutti declamano ma poi nessuno applica. E’ arrivato il momento che anche i committenti si prendano le loro responsabilità e che le istituzioni intervengano in questa giungla definendo delle regole chiare, perché diversamente pagheranno solo le lavoratrici ed i lavoratori".

Oggi sciopero in tutta Italia

Da qui la scelta di scendere in piazza oggi in tutta Italia

"Il 3 Febbraio tutti per aderire allo sciopero Nazionale contro la scelta di tutte le aziende aderenti ad Assocontact di applicare un contratto POVERO: Ingo Srl, Netwokcontact Srl, LInetech Business Service Srl, Linetech Customer Care Srl, Call2net, Pmc Plus Srl, Colligo spa" - conclude la nota dei sindacati.

I presidi si sono tenuti a Milano presso la sede di Regione Lombardia P.zza Città di Lombardia 1 dalle 9.00 alle 10.30 e sono ora in corso presso la sede di Agos, in viale Fulvio Testi 280 dalle 11.00 alle 12.30.

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