"Camminare con i Promessi Sposi" per le strade monzesi
Sedici targhe in un ampio reticolo di vie racconteranno i luoghi monzesi del grande romanzo manzoniano. Penultima tappa di "Monza... A tutto Manzoni!"
Una rassegna appassionante è quella che a Monza ha omaggiato Alessandro Manzoni, il più eminente romanziere e letterato dell'Ottocento italiano, per i 150 anni dalla sua scomparsa.
Una serie di iniziative organizzate da ben sei associazioni culturali monzesi - Amici della musica Monza, La Casa della poesia di Monza, Associazione mazziniana italiana Monza, Mnemosyne, Premio letterario Brianza, Pro Monza - che hanno dato vita a "Monza... A tutto Manzoni!", in tutto 11 eventi culturali in diversi luoghi della città andati in scena dal 23 marzo e che termineranno il 25 maggio: tre concerti sulla musica italiana dell'800, due conferenze culturali, due spettacoli teatrali, un concorso letterario per le scuole, un laboratorio per bambini, la lettura integrale de "I Promessi Sposi", e ora il momento che suggellerà anche materialmente l'impegno teorico e organizzativo che si è appena prodigato: la posa in opera di targhe del percorso manzoniano cittadino.
Ne hanno parlato in una conferenza stampa ieri alla sede della Pro Monza, il presidente di Mnemosyne Ettore Radice - ideatore e curatore del percorso manzoniano - la presidente dell'Associazione mazziniana italiana Monza Gianna Parri e l'assessora alla Cultura di Monza Arianna Bettin.
Il rapporto tra Monza e Manzoni
Alessandro Manzoni, in momenti diversi della sua vita, ebbe rapporti con Monza.
Seppur dai documenti storici non si ha conferma della sua presenza fisica in città, il trait d’union tra Monza ed il grande scrittore è indubbio. Dalle sue descrizioni accurate pare evidente che abbia visitato la città più volte, ad esempio da come descrive i ruderi del castello visconteo, o il monastero di Santa Margherita, dove era reclusa Gertrude, la Monaca di Monza, con dettagli di spazi e sfumature di senso esperienziali che bene lasciano intuire che ci sia stato del vissuto.
Le targhe ripercorrono i luoghi monzesi del romanzo
"Le targhe ovali del percorso manzoniano contrassegneranno e contraddistingueranno edifici e luoghi che hanno una relazione con il capitolo dei 'I Promessi Sposi' che esse rappresentano - ha spiegato Ettore Radice - Saranno di colore beige quelle per le ambientazioni effettive ( i luoghi in cui il Manzoni ha ambientato gli eventi) e di colore verde per le vie soltanto evocate. Il percorso manzoniano - ha proseguito - guiderà un pellegrinaggio alla scoperta della città. In ogni targa viene inserita un’illustrazione delle prime edizioni del romanzo ( Gallina 1830 - Gonin 1840) e dell’edizione con le illustrazioni di Giorgio de Chirico del 1964, più una frase di alcune righe e il numero del capitolo da cui è tratta. Sulle targhe è inoltre apposto un Qr code - ha concluso - che collega al canale Youtube 'Camminare con I Promessi Sposi', in cui si troveranno la lettura scenica (radio dramma del testo integrale della pagina da cui è tratta la frase, anche in versione inglese) preceduta dal riassunto del capitolo, e dei video sui personaggi principali del Romanzo."
I video dei Qr code delle targhe e la cartina renderanno l'esperienza immersiva
I video sui personaggi del Romanzo saranno quelli del progetto “I passaporti dei Promessi Sposi, La Monaca ieri come oggi” di Paolo Vallara e Associazione Pro Monza, realizzati per l’omonima mostra tenutasi ai Musei Civici nella primavera del 2022 e offerti dalla Associazione Pro Monza per questa occasione. Sono queste realizzazioni recitate con pathos, che serviranno ad attualizzare i caratteri e i personaggi immortali del Manzoni.
In un opuscolo illustrativo del percorso manzoniano poi, verranno inserite la cartina della città con evidenziati i luoghi dove saranno ubicate le targhe (collocate su muri e cancellate), le fotografie dei luoghi e illustrazioni de "I Promessi Sposi" scelte con un breve testo che li racconta.
"Diamo così concretezza a quello che Leonardo Sciascia, innamorato del capolavoro manzoniano, consigliava, cioè di leggerlo e rileggerlo poiché '…questo libro, innanzitutto critico, contiene già tutto quanto noi conosciamo: la mafia, le Brigate rosse, l’ingiustizia, l’emigrazione… è utilissimo per capire la quotidianità del nostro Paese'” ha commentato Radice.
Le sedici tappe del percorso manzoniano
Saranno questi i luoghi monzesi in cui verranno apposte le targhe: Via Italia (beige, capitolo IX); Piazza Duomo (verde, capitolo XIV); Via Lambro (verde, capitolo IV); Via Gerardo dei Tintori (verde, capitolo XXXV); Via Vittorio Emanuele (beige, capitolo X); Piazza Santa Margherita (beige, capitolo IX); Via De Gradi (beige, capitolo XXXIII); Via Azzone Visconti (beige, capitolo XX); Via Guarenti (verde, capitolo XXXI); Corso Milano (beige, capitolo XI); Via Marsala (beige, capitolo IX); Piazza Trento e Trieste (beige, capitolo XI); Piazza Grandi (verde, capitolo XXXII); Piazza Roma (beige, capitolo IX); Piazza San Pietro Martire (verde, capitolo X); Piazza Carrobiolo (verde, capitolo IX).
Manzoni è "attualissimo"
Sia la presidente dell'Associazione mazziniana italiana Monza Gianna Parri, che l'assessora alla cultura Arianna Bettin hanno sottolineato come Manzoni oggi sia più che attuale.
"Manzoni è un classico, ha descritto l'animo umano con maestria - ha detto la Parri - I ragazzi nelle scuole hanno ben percepito l'attualità dei suoi personaggi, collegandoli a figure e a fatti del presente. Le situazioni si ripetono, pensiamo alla peste dei Promessi Sposi e al Covid di questi anni. E il genere umano è sempre lo stesso".
Dello stesso avviso l'assessora alla Cultura Bettin, che ha riflettuto su quanto oggi i giovani possano empatizzare con "I Promessi Sposi" e sul valore di questa rassegna manzoniana per Monza.
"Penso cosa debba essere oggi toccare lo studio del Manzoni dopo quello che abbiamo vissuto - ha commentato l'assessora - Sicuramente lo si fa con un'empatia in più. Tutto il lavoro su Manzoni è stato un concetto di valorizzazione colto della città. La cultura non è solo intrattenimento, ma deve essere uno scavo nella nostra identità. Monza non era ancora inquadrata a pieno titolo come città manzoniana."