Caos Tasi e Tari: il Comune rischia una denuncia
Centinaia di conti pignorati per via di accertamenti e relativi pagamenti non andati a buon fine a causa di un Iban sbagliato indicato ai contribuenti.
Centinaia di conti pignorati a Biassono per via di accertamenti Tasi/Tari/Imu non andati a buon fine. E ora il Comune rischia una denuncia.
Caos Tasi e Tari
Il caso segnalato dal legale rappresentante di un’attività biassonese sarebbe solo il primo di una lunga serie: «Per molti anni il Comune non è riuscito a calcolare le quote Tasi/Tari che, con molto ritardo, ha pensato di riscuotere nel 2023, relative alle annualità del 2016-17 - spiega Giovanni Longoni, legale rappresentante dell’azienda Asp Italia che si occupa di sicurezza informatica - Nei primi giorni di quest’anno riceviamo una cartella di circa 800 euro che ingiunge il pagamento di quanto dovuto per gli anni 2016 e 2017. Ricevuta la richiesta da una agenzia di riscossione di Napoli effettuiamo il pagamento come indicato. Circa dieci giorni dopo la banca respinge il bonifico perché il conto indicato dal creditore, l’agenzia di cui sopra, risulta chiuso».
Il pignoramento
Non sapendo come procedere, il legale rappresentante dell’attività si rivolge dunque in Comune: «Scriviamo immediatamente una Pec al Comune per chiedere spiegazioni e ulteriori istruzioni ma non abbiamo mai ricevuto risposta nonostante la Pec sia una raccomandata ufficiale - sottolinea - In questi giorni la stessa agenzia di Napoli provvede al pignoramento dei conti correnti aziendali notificando l’atto a decine di banche. Risultato? Difficoltà a pagare gli stipendi, contributi e versamento iva. Paghiamo quanto dovuto, oltre a spese di pignoramento, il giorno stesso all’agenzia di Napoli chiedendo insistentemente una liberatoria per poter sbloccare i conti ma, ancora, senza alcuna risposta». Soltanto in una banca del paese sarebbero più di cento i conti pignorati.
La replica dell'assessore
«Siamo molto dispiaciuti per questa situazione ma possiamo dire che il peggio è passato». L’assessore ai Tributi, Angelo De Biasio, spiega le ragioni dei pignoramenti: «E' cambiato il servizio di tesoreria che il Comune ha affidato alle poste. E’ stata un’operazione di successo ma questo passaggio ha comportato il cambio dell’Iban e siccome è avvenuto in concomitanza con l’invio di alcuni accertamenti eseguiti, ha creato problemi in alcuni contribuenti, non in quelli che per pagare hanno utilizzato il modello F24 - spiega De Biasio - Ammettiamo di essere in ritardo nel rispondere alle segnalazioni ma l’ufficio si sta riorganizzando per risolvere tutti i problemi. Già una ventina di pignoramenti su un migliaio sono stati annullati. Basta rivolgersi all’ufficio Tributi, aperto tutte le mattine, che verifica che non ci sia stato un errore e, nel caso, interviene direttamente con Sogert per togliere il pignoramento».
Il servizio completo è pubblicato sul Giornale di Carate in edicola da martedì 23 aprile 2024.