La vicenda

Caponago: il sequestro salva l'azienda "senza" assicurazione

Grazie alla Polizia locale una ditta ha scoperto un errore sulla copertura assicurativa di tutti i propri mezzi pesanti che avrebbe potuto causare guai seri

Caponago: il sequestro salva l'azienda "senza" assicurazione
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Un posto di blocco da parte della Polizia locale non è sempre sinonimo di sventura. Lo sa bene un’azienda di costruzioni, che proprio grazie ai vigili urbani di Caponago ha scoperto un’anomalia sulle assicurazioni di tutti i veicoli della propria flotta: una situazione che avrebbe potuto avere conseguenze piuttosto pericolose.

Caponago: il sequestro salva l'azienda "senza" assicurazione

I fatti si sono svolti lo scorso martedì. In occasione dei consueti controlli stradali effettuati sul territorio gli agenti hanno fermato un mezzo pesante di proprietà di una ditta di Cavenago. Un’operazione non casuale, visto che analizzando il database nazionale il veicolo risultava non coperto dalla regolare assicurazione.

"Quando i colleghi hanno chiesto i documenti al conducente, quest’ultimo ha mostrato un tagliando valido a tutti gli effetti - spiega il comandante Gabriele Garberoglio - A quel punto, pensando a un mancato aggiornamento da parte della banca dati, è stato lasciato andare. Qualche ora più tardi però abbiamo effettuato alcuni controlli incrociati e ci siamo accorti che tutti i mezzi della stessa azienda, almeno una trentina, risultavano scoperti da un punto di vista assicurativo".

Un'anomalia dalle conseguenze pericolose

Una violazione piuttosto grave del Codice della strada perseguibile non solo con una pensate sanzione, ma anche con il sequestro immediato del veicolo stesso. Da qui la decisione di procedere con un nuovo fermo del camion, avvenuto nel pomeriggio. E questa volta gli agenti hanno effettivamente proceduto al sequestro, in quanto dalla banca dati nazionale non risultavano errori. In seguito al blocco del mezzo, il proprietario dell’azienda si è recato personalmente in comando per mostrare i documenti cartacei che, a suo avviso, risultavano essere in regola. E dopo un rapido controllo è emersa la verità, ma soprattutto una pericolosa anomalia.

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