Carate Brianza, l'azienda chimica chiede di potersi ampliare
Da verde strategico ad area produttiva: l’istanza della «Brenna Chimica» di via Rivera per realizzare a fianco dell’attuale sede un nuovo capannone, uffici e laboratori.

Ottenere una destinazione produttiva per le aree di proprietà a Carate Brianza che il vigente Piano di governo del territorio e il Ptcp (il Piano Territoriale di coordinamento provinciale) hanno destinato ad agricole e sulle quali quindi, ad oggi, non è consentita alcuna edificazione.
L'istanza al Comune di Carate Brianza
E’ la richiesta che la ditta «Brenna Chimica», fondata in città nel 1960 e specializzata nella trasformazione e distribuzione di prodotti chimici per il settore industriale, ha avanzato al Comune per la necessità di dovere ampliare e riorganizzare meglio la propria attività. Nella seduta della scorsa settimana la Giunta di centrodestra a Carate Brianza ha accolto l’istanza dell’azienda di via Rivera approvando l’atto di indirizzo che promuove, presso la Provincia di Monza e Brianza, la procedura che darà il via all’esame da parte dello specifico «osservatorio» in merito alla richiesta di variante urbanistica del Ptcp per le aree destinate all’ampliamento dell’attività.
Secondo la proposta, progettuale redatta a fine gennaio e presentata poi agli uffici, l’obbiettivo dell’azienda chimica guidata oggi da Mattia e Jacopo Brenna - terza generazione alla guida dell’impresa fondata dal nonno - è di realizzare nuovi spazi, aperti e coperti, per ridefinire meglio gli ambiti di lavoro in continuità all’attuale sede che non verrà quindi dismessa. Il progetto di ampliamento produttivo, sull’area di proprietà oggi vincolata a verde agricolo e adiacente allo stabilimento, prevederebbe uno sviluppo complessivo di superficie per 1.920 metri quadrati con la realizzazione di un capannone mono-piano di circa 1.320 metri quadrati, affiancato da laboratori chimici e uffici distribuiti per circa 600 metri quadrati complessivi su due piani, oltre a spazi per la manovra dei mezzi, un parcheggio di servizio interno ad uso privato dell’azienda, oltre alla realizzazione di aiuole, aree verdi con piantumazioni sul perimetro e un nuovo parcheggio pubblico di circa 730 metri quadri, che verrebbe invece ricavato nella zona a sud con accesso da via San Carlo (strada per Albiate).
La compensazione
Di contro, a compensazione dell’eventuale trasformazione urbanistica dell’area per l’ampliamento, l’azienda chimica cederà un’altra area di proprietà, a ovest di via Rivera e di maggiore dimensione rispetto a quella che verrebbe modificata, che verrebbe quindi destinata a nuova zona a vincolo agricolo strategico.
Nella futura convenzione che dovrà rilasciare anche il permesso di costruire, oltre al nuovo parcheggio pubblico (la cui manutenzione resterà sempre a carico della ditta) verrebbe inserito anche l’impegno dell’azienda a realizzare l’allargamento della sede stradale di via Rivera con un corridoio verde, oltre ad una pista ciclabile, in proseguimento di quella che l’Amministrazione comunale sta portando avanti nella zona, eventuali connessioni tra la stessa via Rivera e le cosiddette strade «bianche» (quelle non asfaltate e sterrate all’intorno) «dando così attuazione alle previsioni del Piano territoriale provinciale per la ciclabilità di lunga percorrenza».
Nell’atto di Giunta che l’altra settimana ha deliberato l’atto di indirizzo per inoltrare alla Provincia l’istanza di trasformazione delle aree interessate all’ampliamento, sono state precisate anche le motivazioni alla base del «via libera» all’istanza della «Brenna Chimica».
L’Amministrazione Comunale - che ha la facoltà di proporre modifiche e rettifiche dei perimetri degli azzonamenti dei piani territoriali sovracomunali - ha riconosciuto l’eventuale ampliamento come «un fattore positivo nello sviluppo economico di Carate Brianza» e ha così ritenuto «di introdurre tra i propri obiettivi principali la riqualificazione e il potenziamento, sia in termini di adeguamento tecnologico sia di risparmio energetico, delle strutture produttive già presenti all’interno del territorio comunale e strategiche per il mantenimento della base produttiva ed occupazionale locale». Oltre a questi aspetti è stata evidenziata anche l’opportunità di «privilegiare quelle iniziative di sviluppo che sono motivate da Piani industriali specifici, rispetto ad iniziative puramente immobiliari prive di certezza sugli utilizzatori finali, con l’obiettivo di favorire il consolidamento di attività qualificate a tutti i livelli».