Memoria

Carate dedica una Pietra d'inciampo al geniere deportato

La Giunta ricorda Giovanni Cesana, soldato morto nel campo di concentramento vicino ad Amburgo.

Carate dedica una Pietra d'inciampo al geniere deportato
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Una nuova «Pietra d’inciampo» in memoria di un soldato di Carate Brianza deportato.

La Giunta di Carate Brianza omaggia il geniere

Dopo quella per Augusto Cesana, partigiano deceduto a Flossenburg il 18 marzo 1945, la Giunta ha deliberato giovedì la posa di una nuova mattonella dorata nel ricordo di Giovanni Cesana, classe 1923, morto il 15 luglio 1944 nel campo di concentramento di Neuengamme in Germania e le cui spoglie vennero rimpatriate in città nel 2012 dopo aver scoperto che il militare giaceva sepolto presso il Cimitero Militare d'onore italiano di Amburgo.

Primo di sette fratelli (cinque femmine e due maschi), Cesana lavorava alla «Brown Boveri» di Milano come perito elettrotecnico quando venne arruolato. L'armistizio dell'8 settembre lo colse mentre era in servizio a Zara. Cercò nei giorni successivi di tornare dai suoi in via sant'Ambrogio, solcando l'Adriatico con un mezzo di fortuna e quando sembrava fatta, nei pressi di Reggio Emilia, venne catturato dai Tedeschi. Della sua morte nello stalag, la famiglia ebbe notizia telegrafica ma a ricordare il suo gesto nobile a sostegno dei compagni internati fu un soldato di Lurago d'Erba che riuscì a sopravvivere e volle sdebitarsi andando a trovare i familiari a fine guerra. Di Cesana però si erano perse le tracce.

Le spoglie

Dal 2012, dopo oltre 68 anni dalla morte nel campo di prigionia in Germania, le spoglie del geniere Giovanni Cesana riposano al cimitero accanto a quelle dei genitori Mauro e Agata Ferloni.
«Cesana - ha detto il sindaco Luca Veggian - era uno dei seicentomila soldati che decisero di combattere la loro resistenza nei campi di prigionia piuttosto che chinare il capo. Finalmente rendiamo omaggio alle sue spoglie. Sia da esempio questo, combattente, martire ed eroe per la pace».

La «Pietra d’inciampo», nata nel 1990 da un’idea dell’artista tedesco Gunter Demnig e che viene installata sul marciapiede in corrispondenza dell’abitazione del soldato deportato, verrà posizionata in sua memoria nel corso del 2022.

 

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