Raid

Carate, i portici davanti al Comune devastati dai vandali

Ennesimo assalto ai danni del condominio in piazza Battisti dove sono state distrutte le lampade al neon.

Carate, i portici davanti al Comune devastati dai vandali
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Ennesimo atto vandalico ai danni del condominio che si affaccia su piazza Cesare Battisti, a Carate Brianza, a due passi dalla sede del Palazzo vecchio del Municipio.

Raid dei vandali a Carate Brianza

Nell’ultimo raid, che è stato consumato nei giorni scorsi, sono state prese di mira le lampade a neon posizionate sotto i portici dello stabile che ospita uffici nella parte oggi sfitta dove fino al 2015 aveva sede una filiale della «Veneto Banca».

Esasperato l'amministratore del condominio

Ignoti ne hanno approfittato così per strappare dal controsoffitto due delle lampade che illuminavano il passaggio e per imbrattare con scritte le porte di ferro a protezione della centrale termica.
«Da tempo, purtroppo, assistiamo a questi atti che causano ingente danno patrimoniale - spiega Rinaldo Astuni, seregenese e amministratore della palazzina interpellato dal nostro settimanale - Siamo esasperati dalle ripetute segnalazioni, alle quali già in passato abbiamo dato seguito sporgendo denuncia alle autorità competenti. Le forze dell'ordine fanno quello che possono, ma questa zona dopo le 20 diventa quasi terra di nessuno».

Una lunga battaglia

Più volte, in passato, l’amministratore aveva richiesto l’intervento delle forze dell’ordine per allontanare compagnie moleste che bivaccavano lasciando devastazione e sporcizia.
«Abbiamo provato a trovare di tutto: da bottiglie rotte a siringhe. Lo stabile ospita uffici e la sera non c’è di fatto sorveglianza», aggiunge ancora Astuni che ha già provveduto ad incaricare un elettricista per riparare il danno.

«Ora faremo posizionare non più lampade a neon, ma luci a incasso che costano di più, che quantomeno potranno scongiurare però altri episodi di vandalismo», spiega. Già qualche anno fa intervistato dal giornale Astuni aveva sfogato il suo disappunto valutando l’ipotesi di ingabbiare i portici con inferriate da chiudere a fine giornata lavorativa: «Guardi, ho perso il conto. Ogni anno spendiamo quattro-cinque mila euro per ripulire muri, vetrine, citofoni. Hanno danneggiato di tutto in passato, persino i pluviali...».

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