Caregiver familiari: un corso per gli operatori degli sportelli sociali della Cisl
Riconoscere e tutelare il caregiver familiare significa garantire pienamente i diritti della persona con disabilità

Con l’invecchiamento progressivo della popolazione sono sempre di più le famiglie che si fanno carico dell’assistenza di un proprio caro. Una situazione difficile da gestire, in cui spesso le famiglie vengono catapultate da un giorno all’altro per il peggioramento improvviso delle condizioni di salute di un parente.
Caregiver familiari: un corso per gli operatori degli sportelli sociali della Cisl
In questa “tempesta perfetta” - tra bisogni da soddisfare in breve tempo e molteplici uffici con cui interagire per ottenere ausili e servizi per l’assistenza domiciliare e, magari, un sostegno economico - le famiglie vivono giorni di grande ansia e difficoltà. Un aiuto concreto arriva dagli Sportelli sociali, nati proprio con la funzione di ascoltare, informare, orientare gli iscritti rispetto ai servizi presenti sul territorio e alle agevolazioni per le persone fragili.
Per rispondere alla domanda crescente, la FNP Pensionati CISL Monza Brianza Lecco ne ha attivati ben 14 negli ultimi tredici anni nelle sedi sindacali del territorio (10 in Provincia di Monza Brianza e 4 in Provincia di Lecco) che hanno accolto e dato assistenza, nel solo anno 2024, a oltre 500 persone.
Mercoledì 4 giugno si è tenuto un importante momento formativo dedicato ai caregiver famigliari a cui hanno partecipato i 25 operatori che si occupano degli Sportelli sociali FNP.
Il portale dedicato
Durante la mattinata, la Dottoressa Stefania Bolis e la Dottoressa Cristina Cunis di ATS Brianza si sono alternate nella presentazione del portale “Assistere in famiglia - il portale che si prende cura del caregiver” (www.assistereinfamiglia.org) recentemente sviluppato da ATS BRIANZA con la collaborazione delle ASST/ IRCCS del territorio (Asst Brianza, Asst Lecco, Irccs San Gerardo) e degli Ambiti territoriali. Il portale fa sintesi di tutti i servizi che gli enti territoriali - Comuni, enti sanitari e socio-sanitari e del Terzo settore - mettono a disposizione per supportare la famiglia con carichi di cura gestiti a domicilio.
Sarà compito degli operatori degli Sportelli Sociali accompagnare le famiglie nella consultazione di questo prezioso strumento, ancora poco conosciuto.
La misura B1
Il corso è proseguito con l’approfondimento della misura B1, destinata a persona con gravissima disabilità, a cura della dottoressa Faustina Lobuono, anch’essa dirigente di ATS Brianza. Si tratta di una misura finanziata con il Fondo per la Non Autosufficienza, che supporta le famiglie di persone beneficiarie di indennità di accompagnamento, residenti al proprio domicilio, che presentino un ISEE sociosanitario inferiore a 50.000 euro (65.000 euro per minori) e per le quali si verifichino particolari condizioni (ad esempio demenza grave, gravissima disabilità comportamentale dello spettro autistico, stati vegetativi...). La misura prevede contributi economici mensili variabili in base al fatto che l’assistenza sia fornita dal solo caregiver o da un assistente familiare regolarmente assunto, ma anche un voucher per l’acquisto di prestazioni di assistenza sociosanitaria, vale a dire servizi.
Considerando che i soggetti con potenziale bisogno di caregiver sul territorio di ATS Brianza sono il 5,2 % della popolazione e tenendo conto che per ogni persona fragile sono potenzialmente coinvolte nell’assistenza almeno due persone, emerge che oltre il 10% della popolazione della nostra ATS svolge un’attività di cura.
Questo dato fa comprendere come il tema richieda sempre una maggiore attenzione, considerando che il ruolo di cura è affidato maggiormente alle donne e che spesso questo impegno le esclude dal mercato del lavoro. Riconoscere e tutelare il caregiver familiare, inoltre, significa garantire pienamente i diritti della persona con disabilità.
La Cisl è impegnata a questo proposito sia per favorire l’implementazione e l’efficacia della già esistente legge regionale sul caregiver (L.R. 23/2022), sia per arrivare all’approvazione di una legge nazionale, che riconosca il valore sociale ed economico dell’attività di cura svolta con continuità e volontariamente dai caregiver verso i propri assistiti.