petizione

Caro mensa, partita la raccolta firme di mamme e papà contro il Comune

I genitori promotori della protesta: «Vogliamo far sentire il nostro malcontento»

Caro mensa, partita la raccolta firme di mamme e papà contro il Comune

A Muggiò la questione del rincaro delle tariffe delle mense scolastiche di 1 euro, quindi 6 euro il pasto, decisa dall’Amministrazione del sindaco Michele Messina è sempre accesa. Questa volta a dire la loro sono i genitori. Da qualche giorno hanno lanciato una  raccolta firme da consegnare in Comune per avere dei chiarimenti sugli aumenti e per denunciare la mancata comunicazione alle famiglie.

La raccolta firme

Alcuni genitori, infatti, sostengono di aver saputo dei rincari perchè i figli hanno frequentato il centro estivo, oppure dalla “Multiservizi”, l’azienda comunale che gestisce farmacie e mense.

«Purtroppo da parte del Comune non c’è stata una chiara e condivisa comunicazione alle famiglie, attraverso modalità e strumenti accessibili davvero a tutti» si legge nel testo sulla piattaforma Change org.  La petizione quindi ha un duplice obiettivo per i genitori firmatari. «Far sentire al Comune e al sindaco di Muggiò il malcontento che nasce, non solo dall’aumento del costo, ma anche dalla mancanza di comunicazione e condivisione dei motivi che stanno alla base della delibera stessa. Sappiamo che il costo resterà tale, ma ci preme comunque far arrivare la voce dei cittadini che vorrebbero una comunicazione più trasparente».

 Mensa, quanto mi costi

Ma a pesare nelle tasche delle famiglie restano i costi, soprattutto per chi di figli a scuola ne ha più di uno e per questo ha voluto far sentire la voce.

«Quello che è mancato è il confronto – ha spiegato un genitore –  Se tu aumenti la mensa non è detto che chi ha un Isee più alto ha la capacità e possibilità di pagare: magari rientra nell’Isee più alto per pochi euro in più, il che significa che non gli è cambiata la vita, ma si trova a pagare più tasse perchè diminuiscono gli assegni famigliari e aumenta la mensa. Con 2 figli mi trovo a pagare 400euro in più, quindi bisognerà tagliare da qualche parte come l’attività sportiva». Di fronte a tutto questo alcuni genitori hanno pensato alla proposta di poter scegliere se far pranzare i figli alla mensa, oppure portarli a casa, o ancora, permettergli di portare qualcosa da mangiare da casa. « Ci vorrebbe maggior elasticità e comprensione, ma soprattutto bisogna che certe scelte e decisioni vengano prese anche rapportandosi con le famiglie» ha detto il genitore. Qualcun altro vorrebbe , invece che l’aumento da pagare fosse ripartito con il Comune. «Se il Comune ha un Bilancio così in attivo perchè non mette la sua parte? Si potrebbe dividere l’aumento da pagare a metà».