Case Aler, bonus 110 «a metà»... E ora tocca pagare agli inquilini
Ventiquattro famiglie in via D’Azeglio sul piede di guerra, senza serramenti e caldaie
Serramenti nuovi oppure nuova caldaia: impossibile averli entrambi nelle case Aler di via d'Azeglio a Giussano. Tutto questo nonostante due immobili di edilizia convenzionata siano stati oggetto di riqualificazione attraverso il bonus 110: i lavori di ristrutturazione prevedevano, secondo normativa, il rifacimento del tetto, il cappotto, la facciata, infissi e caldaie. Nessuno però dei 24 appartamenti, che costituiscono gli edifici, si può dire del tutto finito. Per finirli toccherebbe agli inquilini pagare di tasca propria.
Case Aler, bonus 110 «a metà»... E ora tocca pagare agli inquilini
Per mesi le 24 famiglie che vivono nelle due palazzine Aler hanno convissuto con ponteggi e operai, fiduciosi però di poter finalmente vedere delle migliorie nelle proprie case. Poco più di un mese fa i ponteggi dell’impresa che ha svolto i lavori, sono stati smantellati, ma delle migliorie attese restano solo dei piccoli pezzi. Di fatto i lavori non sono stati ultimati e i residenti si trovano con caldaie non correttamente allacciate, costretti a mettere catini sotto le pompe per raccogliere l'acqua; silicone e schiuma sigillante alle finestre in attesa dei copri-profili, davanzali senza soglie, lucernari chiusi con teli di plastica, anziché vetro, muri senza battiscopa, balconi piastrellati a metà, portoni di ingresso bloccati con pietre.
Ci sono poi famiglie con finestre in legno ormai marce sistemate con scotch e chiavistelli improvvisati, muri ammuffiti, perdite d’acqua, canne fumarie bloccate, prese d’aria ancora aperte. Tutte situazioni che hanno portato i residenti a farsi sentire negli uffici di Aler Monza. Con novizia di dettagli hanno documentato fotograficamente tutte le varie problematiche nella speranza che si provveda a sistemare.
«Da metà giugno siamo in ballo con cappotto, cambi serramenti, tapparelle e caldaie, siamo a febbraio e i lavori non sono ancora finiti. L’impresa che si è occupata dell’intervento ha smantellato tutto da diverse settimane e qui non si è più visto nessuno. Ci chiediamo come sia possibile dichiarare l’efficientamento energetico, nel rispetto dell’utilizzo del bonus 110, quando ci sono famiglie con serramenti marci, caldaie vecchie e mal funzionanti, che vanno in blocco impedendo di accendere i caloriferi», raccontano gli inquilini.
Giovedì pomeriggio (della scorsa settimana ndr) li abbiamo incontrati in via D’Azeglio: ci hanno aperto le proprie case mostrandoci una serie di lavori fatti mali e non finiti. Ma ci hanno anche mostrato la mail di risposta giunta da Aler dopo la segnalazione sottoscritta dagli inquilini di via D’Azeglio, civico 3 e 5.
«Purtroppo per motivi di budget non è stato possibile sostituire tutte le caldaiette e tutti i serramenti. Per quanto riguarda i serramenti, Aler a seguito di vostra sostituzione concede un contributo in conto affitto di 300 euro a serramento previa presentazione della fattura - si legge nella mail - si ricorda altresì che è prevista detrazione fiscale al 50% per tale lavorazione».
"Noi delle case Aler siamo sempre inquilini di serie B"
Nelle due palazzine ci sono anziani, ma anche tante famiglie giovani, che da anni vivono in quella struttura. Gente che lavora e studia che chiede rispetto e considerazione.
«Sono qui dal 1977, ho sempre pagato l’affitto e ho anche speso soldi di tasca mia per fare alcune riparazioni in casa. Quando ci hanno detto che avrebbero fatto i lavori con il bonus 110, hanno spiegato che sarebbero stati rifatti oltre al tetto, al cappotto e alla facciata anche i serramenti, le caldaie e invece sono andati a sorteggio: c’è chi ha le finestre nuove e chi la caldaia nuova. Per di più neppure finiti correttamente. Chissà perchè noi delle case Aler siamo sempre inquilini di serie B», ha commentato una dei residenti.
Le 24 famiglie pochi giorni fa hanno anche inviato una una mail ad Aler in cui si dicono pronti a rivolgersi alle autorità competenti.
«Non siamo inquilini morosi, paghiamo affitti che, in alcuni casi arrivano quasi a 450 euro al mese e pretendiamo di ricevere gli stessi trattamenti uguali per tutti. I lavori devono essere gli stessi in tutte le case. L’utilizzo del bonus 110 avrebbe dovuto garantire pari trattamento e invece non si capisce perchè i lavori non siano stati fatti in modo giusto e uguale per tutti. E ora noi dovremmo pagare a spese nostre sia caldaie sia serramenti? Non siamo noi i proprietari dell’immobile...»