Cassonetti gialli, l'allarme: "C'è dentro un uomo"

Il problema era già emerso in Consiglio comunale, quando era stata chiesta sorveglianza

Cassonetti gialli, l'allarme: "C'è dentro un uomo"
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Sui cassonetti gialli dei vestiti usati è necessaria più sorveglianza. L'appello era già rimbalzato in Consiglio comunale a Monza perché di solito sono il ricettacolo di rifiuti abbandonati, ma stavolta l'allarme è scattato perché è stato notato un uomo all'interno.

L'allarme a Sant'Albino

La situazione di rischio è stata segnalata alla Consulta Sant'Albino perché è stato  immortalato un uomo che si trovava letteralmente incastrato all'interno del cassonetto giallo dove è possibile lasciare gli abiti smessi perché abbiano una nuova vita. In particolare la curiosa intrusione si è registrata al parcheggio di via Adda, all'incrocio con via Mameli, a pochi metri dalla scuola primaria Manzoni dove è disposto uno dei tanti cassonetti gialli sul territorio.

Non è chiaro come mai l'uomo abbia cercato assai pericolosamente  di entrare nel cassonetto, forse per impossessarsi di alcuni vestiti, ma è risaputo che l'esito poteva essergli fatale (a maggio così è morto un ragazzo nella Bergamasca, rimasto incastrato e morto soffocato, come si legge qui).  Anche se una situazione del genere non era mai stata immortalata, è da tempo che viene segnalato nei quartieri monzesi che ormai i cassonetti gialli sono usati sempre più impropriamente e spesso si trasformano in vere e proprie discariche abusive.

Lo stesso problema si riscontra al parcheggio del centro sportivo del Città di Monza in via Murri a Sant'Albino, ma segnalazioni analoghe erano arrivate anche da San Rocco, dove era stato necessario  spostare il cassone giallo per il recupero degli abiti smessi da via Caravaggio a via Zara davanti alla Biblioteca perché fosse più sorvegliato (anche se purtroppo è servito a poco).

La richiesta al Comune

A segnalare il disagio e il fatto che i cassonetti in alcune zone della città creino un deposito di rifiuti inidonei, finendo oggetto di vandalismi e furti, era stato già qualche settimana fa il consigliere democratico Stefano Toselli: «In via Macchiavelli e via Toscana mi segnalano che i cassonetti sono pieni di rifiuti, chiedo all’assessora all’Ambiente quali misure di controllo e manutenzione siano in atto e se sono allo studio soluzioni alternative con un riposizionamento più adeguato».

La soluzione? Secondo l’assessora Andreina Fumagalli potrebbe essere collocare i cassonetti degli abiti usati nei centri civici: «Serve un presidio. In zona San Gerardo il cassone in via Montecassino nell’area del convento dei frati è sempre in ordine, sintomo che alcune situazioni accadono se nessuno controlla - aveva detto Fumagalli - Valutiamo se collocare questi cassoni nei centri civici così che ci sia un presidio costante e si scoraggino i maleducati».

In effetti oggi davanti a molti cassonetti gialli c'è passaggio, ma non una vera e propria sorveglianza.

Che fine fanno i vestiti che lasciamo nei sacchi gialli?

Intanto a  cercare di rispondere alla domanda "Ma che fine fanno i vestiti che lasciamo nei bidoni gialli?", sensibilizzando però anche contro gli sprechi (perché è indubbio che abbiamo troppi vestiti e che periodicamente ce ne sbarazziamo) sarà Legambiente, che parlerà di questo al Festival del Parco che si svolgerà nel weekend. «Oggi di moda. Ma domani?», è il titolo del convegno che si terrà alla Cascina Mulini Asciutti.

«Abbiamo provato anche a cercare di capire che nesso esiste tra i nostri vestiti abbandonati e quei mucchi di rifiuti tessili che ingombrano alcuni luoghi poco o niente abitati. La moda non è sostenibile non solo perché consuma risorse in quantità ingente (acqua in primis) e sfrutta le persone che ci lavorano, ma anche perché i rifiuti prodotti da questa industria sono eccessivi e difficili da smaltire. Ormai molti dei tessuti con cui sono fatti i vestiti sono derivati del petrolio e altre fibre sintetiche, in pratica plastica. Abbiamo scoperto festival, laboratori, persone che lavorano in modo sostenibile e cercano di diffondere delle pratiche virtuose. E ve lo raccontiamo con installazioni».

All’evento sabato 28 settembre 2024 alle 17 ci sarà Matteo Ward, allo Spazio Innova, di fianco alla Cascina, che racconterà il suo impegno e la sua esperienza.

 

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