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C'è un edificio in amianto pericoloso

La segnalazione di Marco Monguzzi (Fratelli d’Italia) per lo stabile comunale via Buonarroti

C'è un edificio in amianto pericoloso
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Un immobile con una copertura in amianto deteriorata vicino all’oratorio e alle scuole a Monza  e con una parte che rischia di cedere. A segnalare le condizioni dello stabile stabile comunale su via Buonarroti è stato in consiglio comunale Marco Monguzzi (Fratelli d'Italia).

Amianto in via Buonarroti

«Mi sono permesso di capire l’indice di degrado facendo questo servizio gratuitamente per l’ente e vi ricordo che quando supera i 45 deve essere effettuata la rimozione entro i 12 mesi, ecco qui siamo a 68, quindi parliamo di un intervento necessario e urgente», ha fatto presente  Monguzzi.  Non solo.

Lo stabile stabile comunale su via Buonarroti all’incrocio con via Pellico in prossimità della scuola materna di Regina Pacis «presenta un pericoloso avvallamento nella parte centrale, dovuto al cedimento della struttura in legno portante, la quale rischia da un momento all’altro di cedere sotto il peso delle tegole potendo provocare un pericoloso ribaltamento di detriti sopra la sottostante pista ciclo-pedonale. L’area va transennata», dice ancora il consigliere.

La richiesta di intervento

Per questo Monguzzi ha chiesto subito la messa in sicurezza dell’edificio e una programmazione specifica per il rifacimento della struttura e della copertura stessa. Senza contare il pericolo dell’amianto «in stato avanzato di deterioramento».

«Tale copertura ha un’evidente friabilità e sgretolamento dovuta alla vetustà del materiale che ne provoca la fuoriuscita libera di fasci di fibre estremamente pericolose per la salute umana e a 300 metre da “aree sensibili” quali strutture e asilo parrocchiali e, a ridosso dell’edificio, la pista ciclo-pedonale. La bonifica è della massima urgenza».
Anche perché il rischio di un mancato intervento ricadrebbe nel penale, come ribadisce Monguzzi: «Il sindaco potrebbe rischiare un procedimento in base a una sentenza della Cassazione».
Ha annunciato un intervento, ma con qualche intoppo l’assessore ai Lavori pubblici Marco Lamperti: «Abbiamo già predisposto una progettazione della rimozione, è già finanziato e aspettiamo l’autorizzazione della Soprintentenza essendo l’area dell’ex Macello sottoposta a tutela».

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