A Monza

C'è una scuola che forma gli agronomi del futuro

Al Mapelli un investimento in tecnologie per fronteggiare le sfide dell'agricoltura 4.0, facendo trovare pronti i suoi studenti

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Un vero trattore, un simulatore di guida per imparare a manovrarlo in completa sicurezza e ancora due serre, una centralina del clima da controllare via App e un laboratorio di analisi attrezzato con uno spettrofotometro.
All’istituto Mapelli di via Parmenide a Monza non manca proprio nulla per formare gli agronomi del futuro.

L'investimento sulla scuola di agraria

C’è un piccolo grande mondo in continua espansione grazie all’intuizione del dirigente scolastico Aldo Melzi che ha deciso di investire sulle attrezzature e del professore Marco Tiranno che vuole fare del tecnico agrario del Mapelli un punto di riferimento in provincia.

Tra i molti indirizzi dell’istituto che conta oltre mille studenti ed è anche liceo scientifico, sportivo, tecnico Finanza e Marketing e turistico, c’è anche l’agrario, forse il meno conosciuto. «Vogliamo potenziarlo perché crediamo in una formazione del 2024 non in quella classica anni Ottanta. Oggi l’agricoltura non è più quella del passato, è subentrata la robotica e la sensoristica, ma queste tecnologie bisogna saperle utilizzare e leggerne i dati», spiega il professor Tiranno. E ancora: «Oggi ho un drone che mi mappa un campo e mi dice quanto concime lasciare in un dato punto in base alle condizioni del terreno e ho gli strumenti tecnologici che modulano cosa rilasciare per contaminare, dispongo di un trattore con antenna con geolocalizzatore e servono tecnici per questa agricoltura 4.0».
Da qui la decisione di investire 150mila euro, partecipando a bandi regionali e legati al Pnrr, per acquisire strumentazioni che possano formare i ragazzi.

"Formiamo gli agronomi del futuro"

Intanto a scuola gli studenti stanno imparando a gestire le serre in vetro riscaldato, a lavorare su bancali idroponici per la coltivazione senza suolo o a maneggiare la centralina meteo installata nel cortile della scuola, proprio di fianco alle serre. «Tutti i ragazzi hanno accesso alla App che permette di leggere e analizzare i dati dei sensori. Possono vedere dettagli su pioggia, temperatura, aria, vento, per capire le condizioni del terreno e come utilizzare quei dati - continua il docente - Perché se piove o ghiaccia devo coprire le piante e la centralina, autoalimentata da pannello solare e con una sim connessa, può mandarmi anche una notifica: così formiamo i tecnici del domani, facendo loro prendere dimestichezza con strumenti che troveranno nelle aziende».
Mentre ci muoviamo tra gli spazi (immensi) della scuola, osserviamo alberi da frutto, filari di vite, campi coltivati a cereali e perfino l’esistenza di un macchinario per la caseificazione e scopriamo un gruppo di studenti provare con il simulatore a preparare un campo per la semina, mentre altri sono impegnati in laboratorio per delle analisi. Di recente acquisto c’è anche uno spettrofotometro che serve per i controlli di standard di qualità di olio, formaggi e vino, oltre a un vero trattore.

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