Giorno del ricordo

Celebrazioni a Muggiò nel ricordo del sacrificio di Norma Cossetto

Il sindaco Maria Fiorito ha posato i fiori alla lapide della martire istriana e poi lo spettacolo alla sera per non dimenticare

Celebrazioni a Muggiò nel ricordo del sacrificio di Norma Cossetto
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Anche Muggiò ha celebrato il Giorno del ricordo con la cerimonia davanti  alla lapide  di Norma Cossetto,  collocata nella piazza intitolata proprio alla giovane martire istriana e con lo spettacolo teatrale alla sera per riflettere e ricordare insieme.

Nel ricordo di Norma Cossetto

Il sindaco Maria Fiorito ha posato i fiori con la coccarda del Comune di Muggiò insieme al presidente provinciale dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Pietro Cerlienco, e il suo vice Diego Formenti con il labaro dell'associazione.

Alle celebrazioni hanno partecipato  anche l'assessore Umberto Ruzzante, l'ex sindaco Pietro Zanantoni,  che aveva intitolato la piazza e installato il piccolo monumento dedicato a Norma Cossetto insieme all'associazione degli esuli, il consigliere Marco Diegoli, il comandante della Polizia locale, Marco Beccalli  e con il gonfalone della città, l'agente Assunto Familari . Alle celebrazioni anche il muggiorese Fabio Napoli, membro dell'associazione.

Una pagina di storia da non dimenticare

«E' una pagina da studiare per fare ricordo. Noi abbiamo grazie al sindaco Zanantoni il monumento a Norma Cossetto che ha pagato duramente l'essere italiana - ha ribadito il sindaco Fiorito - Norma Cossetto era una donna libera che ha studiato e che ha pagato duramente per il credo del padre».

«Che Norma possa essere un esempio per tutti noi non solo il 10 febbraio ma tutto l'anno» ha commentato Pietro Cerlienco che ha voluto ricordare anche le parole del presidente nazionale dell'associazione  alle celebrazioni a Basovizza. Ecco uno stralcio dalla lettura di Cerlienco.

«Il Giorno del ricordo è ancora necessario per ricordare le foibe dopo decenni di oblio. Ricordare perchè c'è un crescente interesse degli italiani per questa pagina di storia nazionale. Ricordare perchè c'è ancora chi minimizza o mistifica. Ricordare per chi ha attraversato questa tragedia e di chi ha dovuto ricostruire la propria esistenza lontano dalle proprie radici».

Fare memoria insieme

Il Giorno del ricordo a Muggiò è proseguito di sera con lo spettacolo teatrale alla Cascina Faipò intitolato «La nave del ritorno» a cura del Teatro dell'Aleph.

La ricerca della storia attraverso il linguaggio del teatro per risalire alla situazione degli esuli dalmati e istriani e al drammatico sacrificio di coloro che sono stati infoibati.

Presenti in sala il sindaco Maria Fiorito  con l'assessore Umberto Ruzzante e il consigliere Marco Diegoli e l'AnVGD con il presidente Pietro Cerlienco, il vice Diego Formenti e Fabio Napoli con la famiglia, tra cui la figlia Caterina che negli ultimi anni ha partecipato alle celebrazioni con proprie ricerche sulla vita di Norma Cossetto.

Il sindaco Fiorito ha ripreso le parole del presidente Sergio Mattarella.

«La verità non deve mai fare paura e quindi è nostro compito ricercare sempre la verità nella sua interezza e nel messaggio quotidiano che ci lancia -  ha ricordato -  Questa storia merita tutta la nostra attenzione e il nostro rispetto e il desiderio di approfondire queste pagine della nostra storia, perchè questa storia ci appartiene e come dice il presidente solo la verità ci rende liberi».

Il presidente provinciale Cerlienco ha presentato al pubblico l'associazione, nata nel 1947 subito dopo il Trattato di pace del 10 febbrario, data scelta dal Governo italiano nel 2004 per ricordare la tragedia delle foibe e degli esuli giuliano dalmati.

«Io sono figlio di un esule zaratino e mio padre in occasione di queste serate mi dice sempre "Pietro noi abbiamo un grande amore per la nostra terra e non proviamo rancore per nessuno" e questo è il messaggio che vogliamo comunicare: l'amore di un popolo giuliano - dalmata per le proprie radici, per la propria cultura per la propria terra - ha detto - Voi questa sera sarete con me testimone di verità e di storia. E' una storia che riguarda tutti noi. La vostra presenza qui oggi conferma l'amore e l'abbraccio per tutte le sofferenze patite dalla nostra gente».

 

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