Cent'anni e non sentirli affatto, tanti auguri alla Cooperativa San Rocco
Il prossimo 29 gennaio la storica cooperativa guidata da Tiziano Beretta festeggerà il secolo di vita
Cent’anni di storia e non sentirli. Storico traguardo per la "Cooperativa agricola di consumo San Rocco" di Camparada, conosciuta da tutti come il Circolino, che il prossimo 29 gennaio darà ufficialmente il via ai festeggiamenti per il secolo di vita. Una storia, quella del sodalizio guidato dal vicesindaco di Camparada Tiziano Beretta dal 2005, che affonda le sue radici nella tenacia brianzola mischiata alla caparbietà e alla capacità di stare al passo con i tempi.
Una storia tutta camparadese... ma non solo
Sono questi i pilastri su cui poggia una bellissima storia tutta camparadese, nata nel lontano 1925, pochi anni dopo la Grande Guerra. Quel 29 gennaio di cento anni fa, davanti al notaio monzese Rodolfo Bertolini, si presentarono Luigi Casiraghi, Giuseppe Confalonieri, Mario Nova, Riccardo Beretta e Mauro Confalonieri.
Tutti quanti agricoltori e desiderosi di dare vita ad una Cooperativa di Consumo. In poche parole una società di mutuo aiuto dove i soci potevano innanzitutto mettere in condivisione i loro sogni e progetti. Ma non solo perchè grazie alla cooperativa San Rocco riuscivano a spuntare prezzi migliori sul mercato delle materie prime. In quell’epoca proprio dalla Brianza si diffuse il movimento cooperativistico promosso da sacerdoti, leghe bianche e socialiste contro i danni della mortalità del bestiame a tutela dei contadini sfortunati per la perdita del bestiame.
L'atto notarile
L’atto notarile parlava chiaro: ogni azione nominale valeva 25 lire e la durata della società era stata decretata fino al 31 dicembre 1955 prorogabile.
"La cooperativa è nata con lo scopo dell’acquisto e la distribuzione delle derrate e dei generi di consumo famigliare ed agricolo ed eventualmente la loro produzione - ha sottolineato Tiziano Beretta - L’altro scopo principale era quello di promuovere la partecipazione al fine di migliorare economicamente e moralmente la condizione dei soci. Con gli anni il circolino è diventato un vero punto di riferimento per la piccola Camparada. Un luogo dove ancora oggi le persone si possono incontrare, trascorrere del tempo insieme sorseggiando un thè o un caffè. Possiamo dire che l’obiettivo è stato raggiunto".
I momenti difficili
Una storia, quella del sodalizio camparadese, che però ha attraversato anche momenti difficili dai quali, però, è riuscito sempre a riprendersi.
"Nel corso degli anni ci sono stati dei fermi, soprattutto quando si cambiava il gerente - ha continuato Beretta - Tante volte abbiamo trovato le casse vuote. Addirittura nei primi anni ‘60 vennero portati i libri in tribunale. In quell’occasione alcuni soci implorarono il giudice di non far fallire la cooperativa. E riuscirono in quell’intento. Quasi stessa storia nel 1991. Il giorno di San Valentino, dopo una lunga riunione tra i soci, si era sul punto di chiudere i battenti. Ma anche in quel frangente la storia della coop venne salvata grazie a tre soci che fecero ripartire le attività".