Sanità

Centocinquanta pazienti l'anno si sottopongono all'agopuntura all'ospedale di Vimercate

Il servizio si occupa di garantire il percorso terapeutico a pazienti che soffrono di una patologia dolorosa benigna e cronica.

Centocinquanta pazienti l'anno si sottopongono all'agopuntura all'ospedale di Vimercate
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Esiste dal 2018 e da allora è parte integrante dell’offerta della Terapia del Dolore, presso l’Ospedale di Vimercate: un servizio che si occupa di garantire il percorso terapeutico a pazienti che soffrono di una patologia dolorosa benigna e cronica o che sono stati interessati da eventi acuti post traumatici o post operatori. Vi sono impegnati, esclusivamente 4 anestesisti.

L'ambulatorio di Agopuntura

Stiamo parlando dell’ambulatorio di Agopuntura,  aggiuntivo o complementare agli altri approcci terapeutici (farmacologici e infiltrativi) a stati dolorosi acuti e cronici.

Si occupa dell’ambulatorio, anche in questo caso, un’anestesista: Maria Francesca Borgo.

Maria Francesca Borgo, responsabile dell'ambulatorio di Agopuntura dell'ospedale di Vimercate

Una tecnica terapeutica millenaria

“L’agopuntura – spiega - è una tecnica terapeutica appartenente alla medicina tradizionale cinese, molto antica (risale al II sec. a.C.). Utilizza dei piccoli aghi ,sottili, sterili e monouso, che vengono inseriti in alcune parti mirate del corpo,  i cosiddetti agopunti,  per combattere il ristagno di energia che scorre nel nostro organismo e che provoca la malattia”.

La maggior parte dei pazienti arriva all'ambulatorio di Vimercate (in prevalenza donne, ma non solo, ovviamente) perché decidono consapevolmente e volontariamente di sottoporsi a questo trattamento oppure perché le cure seguite non hanno dato grandi risultati.

Centocinquanta pazienti l'anno

L’Ambulatorio è attivo un pomeriggio alla settimana.

“Vedo circa 12 pazienti al mese - aggiunge la specialista – circa 150 all’anno. Ogni seduta dura una media di 45/50 minuti: spesso ne sono necessarie 5 o 6. Ho conosciuto l’agopuntura e mi sono appassionata professionalmente ad essa grazie ad una esperienza vissuta in famiglia. Mia sorella soffriva fortemente di vertigini e, dopo che a Bologna erano arrivati al punto di sottoporla a una TAC cerebrale, l’agopuntrice l’aveva guarita nel giro di una seduta”.

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