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I trattamenti contro il bruxismo al Centro Medico Brianza di Cornate d'Adda: fondamentale la personalizzazione

I trattamenti contro il bruxismo  al Centro Medico Brianza di Cornate d'Adda: fondamentale la personalizzazione
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Torniamo a parlare di denti e sorriso con i dottori Andrea Ormellese e Gianluca Santoni del Centro Medico Brianza di Cornate d'Adda affrontando una problematica della bocca molto diffusa, il bruxismo.

Il Centro Medico Brianza di Cornate d'Adda spiega cos’è il bruxismo

Si tratta di una parafunzione, spesso scatenata dallo stress, per la quale durante la notte si digrignano i denti in modo marcato. Il sintomo più evidente consiste nell'ipertono del Massetere, uno dei muscoli più potenti del nostro corpo, calcolando che è in grado di esprimere una potenza di 50 Kg. per cm quadrato (corrispondente alla superficie di un molare). «Le superfici masticatorie appaiono lisce, lo smalto danneggiato, i denti sembrano consumarsi e la loro sensibilità al dolore aumentata - aggiungono i dottori del Centro Medico Brianza - Segni dei denti appaiono sulla lingua e sulla guancia. Altri sintomi sono poi disturbi del sonno, affaticamento muscolare già al mattino, dolore alla mandibola, mal di testa, tensione nei muscoli di collo e spalle. Si tenga presente che i muscoli masticatori non sono soliti essere attivi in condizioni normali se non per un paio d’ore al giorno per masticare i cibi mantenendo solo una minima attività durante il resto del giorno per parlare e deglutire. Per questo si affaticano più facilmente».

Come si tratta il bruxismo?

«Per studiare la problematica molto utili possono rivelarsi gli strumenti diagnostici della gnatologia. Nel momento in cui si riesce a inquadrare l’entità e le caratteristiche del bruxismo, diventa possibile trattarlo attraverso una serie di terapie che possono non solo limitarlo, ma anche estirparlo del tutto».

Prima del bite

Quando si pensa al bruxismo viene in mente subito il bite, ovvero un dispositivo realizzato su misura in resina da portare il più a lungo possibile. Il sue effetto, oltre a quello di proteggere i denti, sarà quello di rieducare la bocca eliminando i movimenti inutili. Il risultato finale dovrebbe essere quello di determinare un nuovo equilibrio neuro-muscolare che limita o annulla la parafunzione, salvaguardando così i denti dall’abrasione. Prima del bite, tuttavia, passaggio comunque quasi obbligato nel trattamento del bruxismo, è possibile tentare un approccio più immediato per dare sollievo al paziente. «Per esempio, il dentista può consigliare la stimolazione transneurale dei muscoli interessati, operazione che viene effettuata una prima volta già durante la registrazione dell’elettromiografia. L’effetto del trattamento è quello di rilassare i muscoli che, di conseguenza, si contraggono meno frequentemente dando beneficio al paziente», spiegano i dottori.

Il bite

Tuttavia, è chiaro che il paziente non può sottoporsi a sedute troppo frequenti di TENS (sia per motivi di tempo a disposizione, sia economici), per cui ecco che, non appena il sollievo svanirà il dentista provvederà a consigliare la realizzazione del bite: «La funzione di questo dispositivo è quella di mantenere i muscoli elevatori della bocca in estensione, simulando l’effetto TENS e, pertanto, offrendo gli stessi benefici della stimolazione elettrica. La durata del trattamento è variabile da paziente a paziente e la situazione deve essere costantemente monitorata dal dentista».

Centro Medico Brianza di Cornate d'Adda e Bruxismo: gli splint occlusali

Un’altra soluzione nel trattamento del bruxismo è offerta dagli splint occlusali specifici. «Gli splint sono persino in grado di interfacciarsi con elettromiografi e polisonnografi - riprendono gli specialisti del Centro Medico Brianza - Lo splint più utilizzato consente l’escursione, proteggendo la guida canina. In questo modo, indirettamente, protegge anche l’articolazione. I piani di cura che ricorrono allo splint sono solitamente di più ampio respiro e vengono applicati anche a pazienti ortodontici in fase intercettiva sui quali sono stati documentati alcuni miglioramenti dal punto di vista posturale».

Rimediare ai danni

E quando i danni del bruxismo sono già evidenti, cosa può fare il dentista? «Solitamente è possibile mettere in atto tecniche restaurative - rispondono Santoni e Ormellese - Alcune di queste sono poco o nulla invasive: per esempio la mordenzatura con aggiunta di composito permette di ricreare la dimensione verticale ormai perduta.
In alternativa alcuni professionisti consigliano piani di riabilitazione protesica che, invece, sono decisamente più impegnativi.
La tendenza che noi seguiamo anche nei casi più gravi è quella di privilegiare metodiche conservative anche perché risulta più facile da gestire, in un secondo momento, il danno dell’eventuale distacco di pochi strati di composito, piuttosto che quello a un manufatto protesico che poi viene cementato nella bocca del paziente».

Fondamentale la personalizzazione

«A ogni modo, come per ogni altro trattamento odontoiatrico, fondamentale è la capacità del professionista di scegliere e consigliare la terapia più opportuna al caso che ha di fronte. La scelta finale dipende dal tipo e dalle caratteristiche del bruxismo, nonché dal tipo di persona che si ha di fronte», concludono i dottori Santoni e Ormellese.

Centro Medico Brianza di Cornate d'Adda e Bruxismo: informazioni

Per ulteriori informazioni sul trattamento del bruxismo i dottori Gianluca Santoni e Andrea Ormellese sono a disposizione dei pazienti ogni giorno presso la sede di Cornate d'Adda i cui recapiti sono disponibili cliccando qui.

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