Scontro

Centro profughi di Agrate: tensione tra Croce rossa e Prefettura

Croce rossa: "Obbligati a proseguire con il servizio nonostante la convenzione sia scaduta". La replica: "Attuato quanto previsto dagli accordi".

Centro profughi di Agrate: tensione tra Croce rossa e Prefettura
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Costretti a proseguire con un servizio che, per mancanza di personale e fondi, non sono più in grado di assicurare. In barba ad una convenzione scaduta e  a ripetuti e tempestivi avvisi alla Prefettura, che per tutta risposta ora minaccia di far partire una denuncia per interruzione di pubblico servizio.

Il centro profughi nel convento delle suore di Agrate

E’ guerra tra Croce Rossa e Prefettura di Monza. Al centro della contesa la gestione del centro di Agrate Brianza per l'accoglienza delle famiglie profughe provenienti dall’Ucraina, ospiti dall’autunno scorso in un’ala del Convento delle suore Serve di Gesù.

Convenzione scaduta

Una cinquantina di persone, in gran parte donne e bambini, affidate per la gestione quotidiana al comitato di Agrate della Croce Rossa. Secondo una convenzione che è stata sottoscritta con il Ministero degli Interni, attraverso la Prefettura. Convenzione che è scaduta l’altro ieri, domenica 5 febbraio. Eppure la Cri si vede ora costretta a proseguire con l’attività. Con quale uomini e quali soldi non si sa.

L'ex presidente del Comitato lombardo di Cri: "Prefettura scorretta"

Durissimo lo sfogo di Maurizio Gussoni, ex presidente di Cri Lombardia, che sta affiancando Marco Guernelli, volontario e da qualche mese commissario di Cri Agrate. Nomina che è arrivata a seguito delle dimissioni del presidente.

"A volte noi della Croce Rossa ci creiamo la convinzione che il mondo giri sempre in una direzione - ha scritto Gussoni in un post di denuncia che racconta quanto sta accadendo - Ma spesso la rotazione segue più i comodi di qualcuno che la correttezza e la giustizia. Ecco la storia: il Comitato di Agrate decide di dare una mano alla Prefettura di Monza per la gestione di un certo numero di profughi ucraini, donne e bambini, che vengono posizionati nell’ala di un convento di suore che gentilmente mettono a disposizione i locali. Poi il Comitato di Agrate viene commissariato e ci interessiamo della vicenda io e l’amico di sempre, Marco Guernelli. La situazione economica del Comitato non è ottimale ma noi, per rispettare la parola data e la convenzione stessa, con sacrifici economici e personali incredibili, riusciamo a gestire questo piccolo centro profughi con tutti i crismi dovuti. Addirittura Marco ha fatto numerosissime notti di turno nel convento perché il contratto prevede il controllo H24. Contratto che scade, come da documento pomposamente firmato dalla Prefettura di Monza, domenica 5 febbraio".

Gussoni spiega poi che già dall’ottobre scorso, con l’avvio del commissariamento, Cri aveva ribadito sia per iscritto sia a voce ai funzionari della Prefettura di Monza che non sarebbe stata più in condizioni di proseguire con il servizio oltre la scadenza della convenzione, escludendo quindi la disponibilità a proroghe.

"Tradita la parola data"

"Avevamo quindi detto alla Prefettura di provvedere ad immettere altra associazione o a collocare altrove i profughi (hanno avuto quasi quattro mesi a disposizione!) - ha proseguito l’ex presidente regionale di Cri - Abbiamo sempre avuto ampie assicurazioni che non ci sarebbe stata nessuna proroga. Addirittura si è messo a disposizione il presidente del Comitato di Monza per subentrare al nostro posto. Infatti siamo andati in Prefettura per proporre questo spostamento, ma la funzionaria ha detto niet per motivi tuttora a me incomprensibili. E questo davanti al Capo di gabinetto, il quale aveva più volte ribadito che non ci sarebbe stato alcun problema alla ricollocazione. Ed eravamo in quattro della Croce Rossa presenti! Ed abbiamo sentito bene, con le nostre orecchie queste assicurazioni! Comunque il nostro messaggio è stato chiarissimo: dal 5 febbraio non avremmo avuto più il dipendente (l’unico in servizio, ndr), molti volontari si sono trasferiti".

Gussoni ricorda peraltro che sempre domenica 5 febbraio è scaduto anche il contratto con la congregazione delle suore e che quindi da ieri il servizio prosegue di fatto sulla parola.

"Minacciano di denunciarci"

"Pochi giorni fa la Prefettura di Monza ci ha imposto quindi una proroga - ha aggiunto - Noi abbiamo tentato di resistere, ma giovedì addirittura è arrivata una diffida con minaccia di denuncia penale per interruzione di pubblico servizio (a contratto scaduto...). Quindi, per evitare guai a Marco Guernelli, che fa il volontario, non bisogna mai dimenticarlo, abbiamo deciso di assoggettarci a questa pretesa che consideriamo un’autentica ingiustizia. Dovremo assumere dei dipendenti".

"La fine del comitato di Agrate"

Altre spese che, secondo Gussoni, decreteranno con certezza la fine del Comitato di Agrate:

"Le casse salteranno definitivamente. E tutto perché in quattro mesi la Prefettura non ha ricollocato poche decine di persone oppure trovato un’altra associazione. Questo è il modo con il quale il Ministero dell’Interno, tramite la Prefettura di Monza, ha deciso di trattare la Croce Rossa. In particolare questo è il modo con il quale si considera il sacrificio dei volontari. Credo che i tanti presidenti di Comitati Cri, a mio parere, per il futuro debbano pensarci più volte prima di accettare qualunque tipo di convenzione con le loro prefetture. Noi siamo abituati a sacrificarci, ma ai calci in faccia non ci abitueremo mai! Infatti, anche questa volta, se c’è qualcuno che si deve vergognare, non siamo certamente noi".

"Croce rossa non farà più accordo con la Prefettura"

"Siamo alla follia - ha poi aggiunto Gussoni da noi interpellato - La Prefettura ci diffida da interrompere un servizio che lei stessa non è in grado di garantire nonostante noi avessi con anticipo di mesi avvisato di non aver intenzione di proseguire oltre la scadenza. A differenza della Prefettura noi abbiamo a cuore le sorti delle persone ospiti del Convento quindi non possiamo fare altro in questa fase di proseguire con il servizio. E molto probabilmente io e il commissario che, ribadisco, è un volontario di Cri, dovremo farlo tirando fuori soldi di tasca nostra. Quel che è certo è che d’ora in avanti la Prefettura non vedrà più una sola firma di Croce rossa in calce ad alcuna convenzione di nessun genere. I nostri rapporti si chiudono qui. E farò in modo che accada anche nel resto d’Italia. Ho intenzione infatti di scrivere a tutti i presidenti regionali per informali di ciò che sta accadendo".

La replica della Prefettura

A seguito delle accuse da parte dell’ex presidente regionale di Croce Rossa, la Prefettura d Monza e Brianza ha diramato la seguente nota:

"Si ritiene utile precisare che attualmente tale struttura è gestita dal locale Comitato della Croce Rossa in forza di una convenzione stipulata in data 9 agosto 2022, all’esito di una procedura ad evidenza pubblica alla quale Croce rossa ha aderito volontariamente con un’offerta migliorativa, sotto il profilo tecnico ed economico, rispetto alle condizioni stabilite nell’avviso pubblico. In considerazione delle difficoltà economiche manifestate dal Comitato successivamente all’aggiudicazione, in vista della scadenza dell’accordo questa Prefettura ha tempestivamente avviato una procedura di gara per l’individuazione di nuovi partners con cui assicurare la prosecuzione della gestione del servizio in parola. Al termine di tale procedura non sono state tuttavia acquisite manifestazioni di interesse, con la conseguente impossibilità di procedere a un nuovo affidamento entro la scadenza del contratto in essere. Tanto considerato, in attuazione di quanto previsto dalla normativa dei contratti pubblici e dalla richiamata convenzione sottoscritta il 9 agosto 2022, è stata attivata la clausola che consente la proroga del rapporto negoziale per il tempo strettamente necessario alla conclusione delle procedure di gara volte alla selezione di un nuovo contraente, al fine di assicurare la continuità dell’accoglienza dei migranti ospitati nella struttura, in ragione dell’interesse pubblico sotteso all’espletamento di detto servizio. Contestualmente è stata disposta una proroga di ulteriori quindici giorni del termine entro cui è possibile presentare offerte per la nuova manifestazione di interesse avviata preliminarmente alla scadenza dell’accordo. Per quanto concerne l’ipotizzata ricollocazione degli ospiti in diverse strutture della rete di accoglienza dedicate a cittadini ucraini, prima di procedere in tal senso la Prefettura ritiene fondamentale percorrere ogni strada possibile al fine di individuare un nuovo gestore che consenta di mantenere attivo il centro di accoglienza di Agrate Brianza, così da assicurare continuità ai percorsi di integrazione nel tessuto sociale e di frequentazione delle scuole del territorio avviati dagli adulti e dai minori ucraini che hanno trovato ospitalità nella struttura. Tanto si comunica per una più ampia conoscenza dei fatti".

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