Vimercate

Centrodestra all'attacco: "Sprechi, proclami e cattiva gestione, un bilancio e una città... da rifare"

Noi per Vimercate, Fratelli d'Italia e Lega lanciano l'allarme sull'assenza di fondi per le manutenzioni e chiedono di alienare beni e portare la città a 35mila abitanti

Centrodestra all'attacco: "Sprechi, proclami e cattiva gestione, un bilancio e una città... da rifare"
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Una Giunta e una maggioranza di centrosinistra che in questi due anni e mezzo hanno vissuto di annunci, proclami e progetti "spacciati" per opere già bell’e pronte, paralizzando di fatto la città e ipotecando il futuro.
Questo in sintesi il duro attacco portato dalle forze di centrodestra di Vimercate alla vigilia della discussione del Bilancio di previsione 2024-2026 in programma per martedì prossimo.

La civica "Noi per Vimercate" (Giovanni Sala e Luca Caprioli), Fratelli d’Italia (Massimiliano Pispisa) e Lega (Matteo Trassini) hanno voluto di fatto anticipare la loro bocciatura al bilancio in occasione di una conferenza stampa convocata per ieri, venerdì 23 febbraio.

"Siamo preoccupati - ha spiegato Luca Caprioli - Il bilancio di previsione 2024-2026 che ci apprestiamo a discutere ci consegna una città immobile, senza un disegno futuro. Una situazione che è figlia anche della narrazione che questa amministrazione ha fatto nei primi due anni e mezzo. La priorità sono stati gli annunci, i proclami, gli azzardi, i soldi spesi per progetti rimasti sulla carta. Una comunicazione gonfiata, a discapito della realtà. Un esempio per tutti è quello della nuova piscina. Aspetti che avevamo sollevato sin da subito, lanciando un allarme che non è stato colto, rifiutando confronto e collaborazione".

Il caso emblematico della piscina

"Su tutti il tema della piscina - ha ribadito l’esponente della Lega Matteo Trassini - Il primo anno è stato sprecato nell’attesa dei fondi del Pnnr e con un progetto faraonico, da 20 milioni di euro, evidentemente inattuabile che è invece stato spacciato per cosa fatta. Poi ci è stato raccontato dell’esistenza di un piano B, che in realtà è solo fantasia. Fallita l’operazione con i privati, ora il Comune decide di procedere con mezzi propri, prosciugando l’avanzo di amministrazione (quasi 5 milioni di euro, ndr), salvo poi lamentare di non avere più fondi per le manutenzioni e altre opere, ingessando così il Comune per i prossimi 20 anni con un finanziamento per altri 6 milioni di euro".

"Non ci sono i soldi per le manutenzioni, puntare sulle alienazioni"

Soldi che, secondo il centrodestra, dovrebbero essere invece liberati per finanziare il capitolo delle manutenzioni e della cura della città. Percorrendo, invece, per finanziare la nuova piscina, la strada dell’alienazione di alcune proprietà pubbliche. Come per esempio, per citare quelle più importanti, gli spazi comunali nello stabile di largo Europa e, anche e soprattutto, Villa Sottocasa.

Il caso Must e Villa Sottocasa

"Un caso su tutti è proprio quello del Must, il Museo di Villa Sottocasa - ha proseguito Massimiliano Pispisa - che pesa sul bilancio per 400mila euro di uscite a fronte di sole 30mila euro di entrate - Ora prendiamo atto di un altro annuncio: l’incarico al Comitato tecnico scientifico per il Must e la Villa".

"Vendere la Villa?"

"Andrebbe fatto un ragionamento complessivo su Villa Sottocasa, un autentico buco nero per le casse comunali - ha rincarato la dose Giovanni Sala - Fu acquistata all’epoca (salvo l’ala rimasta privata, ndr) per l’equivalente di circa 3-4 milioni di euro di oggi, ma la gestione degli anni è costata 4-5 volte tanto, pesando ogni anno sulla spesa corrente. La nostra proposta è di vendere la villa o almeno esternalizzarne la gestione per azzerare i costi per il Comune e liberare risorse".

"Ed invece, in maniera sorprendente - ha sottolineato ulteriormente Trassini - l’Amministrazione ci presenta un Piano delle alienazioni, allegato al bilancio, con una voce pari a zero".

Città trascurata

Risorse che, una volta liberate dalle catene della piscina, dovrebbero essere utilizzate, come detto, innanzitutto per la manutenzioni delle strade, del verde, per la pulizia.

"Vimercate è diventata una città sporca e trascurata", hanno evidenziato gli esponenti del centrodestra.

"Mancanza di una visione di lungo periodo"

E poi c'è la questione della Vimercate del futuro, della mancanza, secondo la minoranza di centrodestra, di una visione di ampio e lungo respiro. Di un progetto di sviluppo urbanistico serio, al passo con i tempi, che passa giocoforza attraverso il Piano di governo del territorio e una Variante che a breve approderà anch’essa in Consiglio comunale.

"Salire a 35mila abitanti"

"Vimercate ha una dimensione territoriale pari a quella di Monza al netto del Parco - ha aggiunto ancora Giovanni Sala - Eppure da anni è inchiodata a 26mila abitanti. E’ ora di mettere in campo gli strumenti per consentire alla città di crescere almeno fino a 35mila residenti. Ciò garantirebbe indubbi vantaggi, a cominciare dall’incremento dei trasferimenti dallo Stato. Darebbe anche il giusto peso ad una città che è punto di riferimento per un territorio intero anche e soprattutto per quanto riguarda una serie di servizi".

Dimensione adeguata e servizi che, nel disegno del centrodestra, potrebbero garantire un’inversione di tendenza che restituirebbe alla città quell’appeal perso anche sul fronte economico e industriale.

Pedemontana e Metrotranvia da fare

Dulcis in fundo, le infrastrutture. A cominciare dalla necessità di dare corso a Pedemontana e Metropolitana.

"La guerra delle amministrazioni del territorio contro Pedemontana e in particolare la tratta D è sciagurata - ha spiegato ancora Giovanni Sala di Noi per Vimercate - Siamo favorevoli ad un’opera che in ogni caso si farà e che è fondamentale per il nostro territorio. Per altro con un impatto inferiore rispetto a quanto si racconta. E’ inutile erigere barricate, più corretto sedersi al tavolo con Pedemontana per ridurre ulteriormente l’impatto a cominciare dallo svincolo previsto a Velasca".

Un’opera utile anche per Matteo Trassini della Lega e Massimiliano Pispisa di Fratelli d’Italia, che ha tenuto anche a sottolineare come il suo partito a livello locale si sia adoperato per cercare un punto di incontro tra esigenze di sviluppo delle infrastrutture e limitazione dell’impatto delle stesse.

E poi c’è la questione del prolungamento della metropolitana milanese da Cologno Nord a Vimercate, declassata con l’ultimo progetto sul tavolo, a metrotranvia.

"Altra opera fondamentale, insieme a Pedemontana - ha concluso Sala - Purtroppo negli anni sono stati spesi svariati milioni di euro per progetti rimasti sulla carta. Anche su questo fronte Vimercate dovrebbe tornare a fare da guida per il territorio".

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