Giussano

Cestista del Robbiano e futura ginecologa, Alessandra fa «esperienza» in Etiopia

La giocatrice di basket, orgoglio della società, è in Africa come volontaria

Cestista del Robbiano e futura ginecologa, Alessandra fa «esperienza» in Etiopia
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Diventerà ginecologa, ma nell’attesa oltre ad essere il nuovo «acquisto» della squadra di basket promossa in serie B, fa «pratica» come volontaria in Africa.

Cestista del Robbiano e futura ginecologa, Alessandra fa «esperienza» in Etiopia

L’estate di Alessandra De Ponti, seregnese, è di quelle che non si dimenticano, decisamente speciale e inconsueta: a fine luglio è partita come volontaria con destinazione Etiopia.
Un’esperienza importante, di quelle che lasciano il segno, soprattutto se si è studentessa di medicina, all’ultimo anno. Si è unita all’associazione CUAMM, Medici con l’Africa, ed è stata all’ospedale cattolico St. Luke di Wolisso.
Ha assistito i medici negli ambulatori, nei reparti e in sala operatoria e ha raccontato di aver aiutato a far nascere bambini, di aver curato fratture e ferite.
Quando l’hanno selezionata per partire non ha esitato, forte dell’amore per l’Africa e dell’interesse per la cooperazione internazionale.

«A luglio ho terminato l’anno di Erasmus a Murcia, in Spagna, dove ho giocato a basket con il Marne, la squadra locale - racconta - Non è semplice essere scelti da una associazione come Medici con l’Africa Cuamm, che ho contattato tramite il  Segretariato italiano studenti di Medicina, per cui ho deciso di approfittarne e dopo neanche un mese sono ripartita. Ero già stata in Africa, in Tanzania nel 2018, per un progetto del tutto diverso, di educazione dei bambini, con Students for humanity».

A Wolisso la 25enne ha vissuto la realtà ospedaliera. «Mi ha colpito la grande passione che muove tutto lo staff e i cooperanti -  ci ha raccontato, dall’Africa -  Tra i pazienti, inoltre, ci sono grande solidarietà e aiuto reciproco. Passo le giornate a lavorare in ospedale e vivo la cultura etiope grazie ai miei colleghi, nelle pause con il buna, il tipico caffè. Nel Paese è in corso una guerra civile, con combattimenti in particolare nel Nord, meno dove siamo noi a Sud, e non è prudente andare in giro da soli».
Oltre che il basket e l’Africa l’altra passione della seregnese è il volontariato: «Durante il Covid-19 ho dato una mano come centralinista ad Areu - racconta - A Milano collaboro con un ambulatorio per pazienti stranieri gestito da Naga onlus».
Prossimo obiettivo è laurearsi e passare il test per la specializzazione in Ginecologia. «Il mondo della cooperazione mi affascina molto, non è detto che non riparta» conclude.

Orgogliosi di lei sono le sue compagne di squadra e i dirigenti della società robbianese: «Un esempio da seguire per tanti giovani. Donare agli altri il proprio tempo e le proprie capacità non è cosa da tutti. Siamo orgogliosi di averla nella nostra famiglia», hanno commentato.

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