Chiesa gremita per padre Ezio a un anno dalla morte
Il missionario guanelliano, mancato a 73 anni, è sempre stato accanto ai disabili e ai più fragili.

"Padre Ezio amava Sovico e i sovicesi sono orgogliosi di lui". Chiesa gremita per il sacerdote guanelliano a un anno dalla morte.
Padre Ezio Canzi
C’era tutta la comunità alla Messa in memoria di padre Ezio Canzi, nel primo anniversario dalla sua morte. A celebrare la funzione padre Fabio Pallotta, superiore dei guanelliani a Santiago de Compostela, dove padre Ezio ha trascorso gli ultimi anni della sua missione. Una missione svolta sempre accanto ai disabili, al servizio dei più fragili e dei poveri. Nato il 13 maggio 1947, il missionario guanelliano è deceduto il 17 febbraio dello scorso anno in Spagna all’età di 73 anni.
La sua missione
"Padre Ezio considerava Sovico la sua vera patria, la sua famiglia di cui parlava a tutti - ha detto il superiore dei guanelliani durante l'omelia - Lui che era diventato straniero sapeva che prima o poi sarebbe tornato qui. Quando lasciò Sovico aveva 16 anni e portava ancora i calzoni corti. Era un ragazzo semplice. E’ stato il primo guanelliano in Nigeria, dove è stata aperta la “Sovico House”, un centro per disabili psicofisici. E’ stato il primo guanelliano anche in Guatemala, Colombia, Spagna (nella casa dei disabili a Valencia) e il primo in Galizia. Era un tipo che si adattava a mangiare e dormire ovunque». "Vorrei ringraziare tutti per questo cammino e questa comunità per il bene che ha voluto a don Ezio" ha concluso don Carlo Gussoni.






