Fine di un'epoca

Chiude l’edicola più antica della Brianza

L’89enne proprietaria del locale di via IV Novembre: «Sento che è arrivato il momento di lasciare»

Chiude l’edicola più antica della Brianza
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C'era una volta una ragazzina che andava due volte al giorno fino alla stazione ferroviaria di Monza per portare i giornali in paese. Inizia così la storia di Angela Adele Rossi (nella foto) e dell'edicola/cartoleria di via 4 novembre, a Vedano al Lambro, che può vantare di essere la più antica di tutta la Brianza.

Chiude l’edicola più antica della Brianza

Uno storico locale che proponeva alla clientela anche servizi di cartoleria ma che, in questi giorni, giovedì ha abbassato per sempre la saracinesca, lasciando Vedano orfana di una delle attività commerciali più longeve che ha scritto pagine importanti del tessuto economico cittadino. Una storia affascinante, un vero record di longevità per la storica edicola e la sua titolare, che si lega alla vita del paese negli anni Cinquanta, quando l'attuale proprietaria, ancora molto arzilla e con alle spalle 89 primavere, all'età di dieci anni iniziò ad aiutare il padre nell'esercizio avviato nel 1947. Molto più antico in realtà è anche l'edificio che ospita da sempre l'attività, costruito nel 1870 e adibito in un primo momento ad ambulatorio comunale. Tra i medici che vi lavoravano, viene ricordato anche Attilio Savio, che la notte del 29 luglio 1900 venne chiamato alla Villa Reale di Monza per constatare la morte di re Umberto I. Nel 1938 il locale fu rilevato da Ambrogio Sanvito, che avviò un'attività di cartolibreria, l'unica nella quale gli alunni della scuola elementare potevano trovare matite e quaderni.

La storia di un'istituzione

L'attività «storica» di Giacomo Rossi inizia invece nel 1947 e fin da subito vi partecipa anche la giovanissima figlia Angela, incaricata di ritirare i giornali. Per Vedano, l'arrivo dell'edicola è un'autentica novità, perché fino a quel momento in paese il rifornimento di giornali avveniva solo via posta ed erano solo tre gli interessati che ritiravano le copie in arrivo. «Ricordo che per il viaggio prendevo il tram, quello che i vedanesi chiamavano “caruseta” - racconta Angela - Facevo anche il servizio di farmacia. I concittadini mi portavano le loro ricette, io prendevo i medicinali a Monza e li portavo in paese assieme ai giornali. Allora i quotidiani costavano 6 lire in settimana e 8 la domenica; andavo due volte al giorno a ritirarli, perché c'era anche l'edizione della sera».

Un'autentica vocazione

Alla morte di Giacomo Rossi nel 1950, è la moglie Jolanda Rosa Mariani a subentrare nell'esercizio, fin quando l'edicola passa ufficialmente nelle mani di Angela il 30 dicembre del 1980. La sua è stata un'autentica vocazione a diffondere l'informazione e, nel 2008, perfino un'istituzione come il Corriere della Sera, decise di insignire Angela con una preziosa onoreficenza: si tratta del logo del celebre quotidiano in versione spilla preziosa, che la titolare porta in ogni occasione con fierezza.
Ad aiutare la Rossi nella gestione dell'edicola fino ad oggi c'è stato anche il figlio Alessio, cresciuto come la mamma tra la carta dei giornali e delle riviste. «Sento che è arrivato il momento di dire basta anche se non è stata una decisione facile prendere una decisione del genere dopo 70 anni di lavoro - ha raccontato la donna visibilmente emozionata - Per me questa era la mia seconda casa, anzi di più perché tra queste mura ho trascorso praticamente tutta la mia vita. Conservo ancora gelosamente il primo abbonamento al tram, alla “caruseta”. In questi locali entrerà un negozio di fiori e auguro a loro una lunga carriera professionale, come la mia».

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