Cesano Maderno

Christian Colombo, il pilota Ferrari si racconta

Una vita al volante: il 47enne è riuscito a fare della propria passione il proprio lavoro.

Christian Colombo, il pilota Ferrari si racconta
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Una vita al volante, da ormai più di vent'anni indossando il rosso, il colore più ambito dell’automobilismo italiano e mondiale, il colore del Cavallino rampante di Maranello.
E’ quella di Christian Colombo, classe 1977, di Cesano Maderno, pilota Ferrari, anche se "pilota" è una qualifica un po’ riduttiva per lui. "Non è semplice capire quello che faccio", ammette.

Christian Colombo, il pilota Ferrari si racconta

Già perché il mondo dell’automobilismo e della Ferrari in particolare è molto più ampio delle serie a cui ci si è abituati: "Sono un istruttore di guida Ferrari - continua - Accompagno le persone nei paddock della Formula 1, sono un consigliere tecnico nel progetto XX e poi faccio anche gare in giro per il mondo: sono appena tornato dalla 12 ore pro-am di Abu Dhabi, dove corrono amatori e professionisti, in pista in un’altra categoria c’era pure Valentino Rossi, mentre l’anno prossimo sarò nel GT Asia con le macchina da Gran Turismo".

Una vita in giro per il mondo

Il pilota cesanese è spesso in giro per il mondo (il tragitto casa-lavoro più breve è quello da Cesano Maderno a Maranello), ma il tempo per tornare nella propria città lo trova sempre: "Perché qui c’è mia moglie - afferma - Però devo dire che ho la fortuna di aver sempre avuto una famiglia che mi ha sempre supportato fin da piccolo". Come tutti i giovanissimi che si avvicinano ai motori, anche Colombo ha iniziato con i kart, una passione ereditata dal padre, e poi ha continuato in diverse Formule con anche un primo posto italiano e secondo mondiale nella Ferrari challenge del ’99, finché nel 2001 è arrivato il lavoro con il Cavallino.

Insegna a guidare la Ferrari

Insegna a guidare la Ferrari: "Capita che i clienti si irrigidiscano quando io sono al volante - racconta - Ma l’importante è stare il più possibile tranquilli, mentre quando guidano loro capita qualche errore e la cosa fondamentale è cercare di anticipare quello che può succedere. E’ un lavoro di comunicazione: ogni persona è diversa, reagisce a modo suo e anche la lingua è un fattore da considerare. Mi aiuta il bagaglio di esperienza che mi sono fatto fin da giovane".

Uno su mille ce la fa

Colombo si occupa anche del progetto XX, la Macchina Ferrari riservata esclusivamente ai più affezionati clienti e arrivata alla versione FXX-K Evo, prodotta in 32 esemplari.
La prima versione arrivò nel 2005 e anche Michael Schumacher ne richiese una per sé. "Fra tutti i piloti che ho conosciuto, Schumacher e Charles Leclerc sono i più affabili e alla mano. Kimi Raikkonen invece è più spericolato", racconta sempre Colombo, che in questi 20 anni di motorsport e di Ferrari è riuscito a fare della propria passione il proprio lavoro: "In Formula 1 ci arriva uno su mille, ma se sei bravo rimani nel mondo: io ho avuto la fortuna di avere alcuni sponsor e quando ho iniziato a collaborare con Ferrari è diventato un lavoro.

L'orgoglio del Cavallino

Però quando torno a casa e sono vestito di rosso sono spesso imbarazzato: mi piace considerarmi una persona normale e non amo farmi vedere. Ho solo Instagram come social, ma perché mi serve per lavoro". Sono però tante le persone che gli chiedono delle gare quando lo riconoscono per le strade di Cesano, con un cappotto blu con il Cavallino indossato con grande orgoglio: "La Ferrari è eccellenza, stile e storia: è una grande famiglia di cui ognuno vorrebbe far parte e lavorarci non è solo girare il volante, ma tutto il resto", conclude.

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