Cinque bambini di Gaza saranno curati in Lombardia, uno al San Gerardo
I piccoli potranno finalmente ricevere quelle cure che non avrebbero potuto avere nel loro Paese. Rimarranno in Italia sino a quando saranno in condizione di tornare a casa
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Cinque bambini provenienti dalle zone martoriate dalla guerra a Gaza, accompagnati da genitori e fratellini, saranno curati negli ospedali della Lombardia. Uno di questi, proprio in queste ore sta rrivando al San Gerardo di Monza.
Cinque bambini di Gaza saranno curati in Lombardia
I minori rimarranno ricoverati ed ospitati in strutture del Sistema Sanitario Regionale sino a quando saranno in condizione di tornare a casa. Grazie a un'importante operazione di solidarietà e coordinamento tra il sistema sanitario regionale, il Ministero degli Affari Esteri, il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i piccoli potranno finalmente ricevere quelle cure che non avrebbero potuto avere nel loro Paese.
Uno di loro al San Gerardo di Monza
"Regione Lombardia - ha affermato l'assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso - ha subito dato ogni tipo di disponibilità per accogliere e curare questi bambini colpiti dalla tragedia della guerra e dalla difficoltà della malattia. Come affermato dal presidente Mattarella, l’Italia è un Paese accogliente e aperto e qui nessuno è straniero. La salvaguardia della salute di ogni persona - ha concluso Bertolaso - è il principio che ci guida sempre, non solo per casi particolari come questi ma anche nella gestione quotidiana dell’assistenza sanitaria".
Gli ospedali coinvolti sono:
• Papa Giovanni XXIII di Bergamo – Un bimbo di soli 4 mesi
• Ospedale Niguarda di Milano – Una bimba di 6 mesi
• Spedali Civili di Brescia – Un bambino di 4 anni
• Ospedale San Gerardo di Monza – Un bambino di 7 anni
• Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – Una ragazza di 14 anni
Queste strutture si sono subito messe a disposizione per garantire la migliore assistenza possibile, condividendo un piano di presa in carico dedicato.
La solidarietà del sistema sanitario italiano
Grazie al servizio Medevac (Medical Evacuation), attivato dal Ministero degli Affari Esteri e dal Dipartimento di Protezione Civile, i bambini sono stati trasferiti in Italia con un volo sanitario appositamente organizzato. Regione Lombardia, attraverso l’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza (AREU), ha coordinato, in stretta collaborazione con la Centrale Remota Operazioni Soccorso Sanitario (CROSS) di Pistoia, il piano di accoglienza e assistenza per garantire ai piccoli pazienti il miglior trattamento medico possibile.
Il sistema sanitario lombardo si è attivato per gestire ogni fase dell’arrivo e della presa in carico dei bambini attraverso la Struttura Maxi-Emergenze di AREU, che è in costante contatto con il Dipartimento di Protezione Civile per pianificare l’intervento nei minimi dettagli.
Ad attenderli in pista, un team di professionisti composto da medici, infermieri e soccorritori, pronti a prendersi cura di loro valutando le condizioni cliniche. Un mediatore culturale di lingua araba è stato fondamentale per rassicurare i piccoli e le loro famiglie, aiutandoli a sentirsi meno soli in un Paese straniero.
L’intervento testimonia l’efficienza e la grande collaborazione tra tutti gli Enti coinvolti nel Sistema Sanitario Regionale. La Lombardia si conferma un punto di riferimento nell’accoglienza e nella gestione delle vittime di guerre e disastri, mettendo a disposizione competenze e risorse per garantire ai meno fortunati le cure di cui non potrebbero godere nei loro Paesi e, quindi, di poter sperare in un futuro migliore.
(in copertina un momento dell'arrivo ieri sera a Milano Linate)