Cittadinanza monzese ai minori stranieri, è un sì
Passata la proposta di Lab Monza che permette il riconoscimento solo simbolico a chi ha completato un ciclo di studi in Italia
Attribuire la cittadinanza onoraria di Monza come riconoscimento simbolico a tutti i minori stranieri che hanno completato un ciclo scolastico o professionale in un istituto italiano. La proposta di Lab Monza «Per una cittadinanza inclusiva» è piaciuta al Consiglio comunale che ha approvato la mozione presentata, promossa dalla campagna «Dalla Parte Giusta della Storia».
Cittadinanza simbolica ai minori stranieri
La discussione è avvenuta ieri sera, giovedì 9 gennaio 2024, alla sola presenza del Centrosinistra e di Paolo Piffer (Civicamente, che ha votato a favore tra l'altro) perché il Centrodestra aveva già abbandonata la seduta per protesta (come spieghiamo qui) dopo la discussione sull’intitolazione dello Stadio a Silvio Berlusconi.
«Questa mozione rappresenta un passo importante verso un'Amministrazione più giusta e inclusiva, poiché impegna la Giunta su diversi fronti», hanno spiegato Francesco Racioppi e Lorenzo Spedo di Lab Monza.
Nello specifico il documento chiede, oltre ad attribuire, come riconoscimento simbolico, la cittadinanza onoraria del Comune di Monza a minori stranieri che abbiano completato un ciclo scolastico e/o professionale in un istituto italiano, anche altri impegni alla Giunta.
Ad esempio, garantire che, per quanto compete all'Ente, venga rispettato il rispetto dei tempi per l'espletamento dei procedimenti amministrativi legati all'acquisizione della cittadinanza per naturalizzazione e per chi compie diciotto anni.
Gli impegni della Giunta
«Oggi procedure molto complesse che rischiano di far scadere alcuni termini per il riconoscimento dei figli di un richiedente che arrivano alla maggiore età prima che l’iter sia concluso, vedendosi negata la cittadinanza», aveva spiegato anche Tahany Shanin del Centro islamico che ha aiutato nella stesura del testo.
«Si chiede inoltre di favorire, tramite l'anagrafe, il conseguimento della residenza (requisito fondamentale per il conseguimento della cittadinanza) da parte di tutti gli stranieri che ne hanno diritto - ha aggiunto Spedo - Chiediamo poi di pubblicare materiali informativi relativi alle procedure per il conseguimento della cittadinanza in diverse lingue, per renderli accessibili anche alle persone straniere non italofone».
Insomma, oggi molte persone straniere non iniziano nemmeno l’iter per il riconoscimento della cittadinanza pur avendone diritto perché non sanno che possono farlo o per le lungaggini burocratiche.
«Occorre organizzare iniziative di sensibilizzazione sui temi della cittadinanza all'interno e all'esterno delle scuole e organizzare, in occasione delle celebrazioni del 2 giugno, un momento celebrativo dedicato a coloro che hanno conseguito la cittadinanza nel corso dell'anno precedente - hanno chiosato i consiglieri - Insieme, stiamo costruendo un futuro migliore per la collettività, in cui ogni residente, indipendentemente dalla propria origine, abbia uguali opportunità e diritti».
Il valore di questo documento
Insomma, non potendo intervenire sulle norme dello Stato, Monza metterà una pezza che potrà però anche «fare scuola».
La presenza straniera nella nostra città è importante, basti pensare che nel 2023 vi risiedevano 15.087 persone straniere, il 12,25% della popolazione. Di queste, circa 3300 costituivano il 14% degli studenti e studentesse delle nostre scuole primarie e secondarie.
«Parliamo di minori che normalmente parlano, pensano e sognano in italiano, che si sentono italiani e le cui famiglie pagano le tasse all'erario italiano. Queste cittadine e cittadini de facto devono sopportare discriminazioni di carattere legale, economico, lavorativo e amministrativo: ciò è semplicemente inaccettabile e non è più possibile restare a guardare - ha concluso Racioppi - Ora il Comune di Monza dimostra il proprio impegno per una società più libera e giusta. Attribuire la cittadinanza onoraria ai minori stranieri significa riconoscerne la dignità individuale, permettendo loro di godere dei diritti civili e politici che spettano a tutte le cittadine e i cittadini italiani».